Imprevedibile, lui si sbarazza dei detriti e quel che preferisce è farlo subito. Regolarmente pesano troppo e lui, dunque, deve alleggerirsi un po'.
Lei è un terreno paludoso, percorsa in lungo e in largo comincia a scivolare giù; così lui ha l'occasione per visitare le sue parti, di sotto quanto di sopra, a confermarvelo è la sua lingua che partecipa alla cosa.
Ma lei è un paese che resta rinchiuso e onestamente lui ha proprio voglia di conoscerlo quel paese lì. L'esterno già permette ampiamente, lui si rincantuccia tra le pieghe, emigra tra i lobi di carne. Tutta quella roba, si direbbe sondabile, e lui deve soltanto forzarla un po'.
Almeno quanto basta!
Lei così rimane bloccata, il fango viene a farle visita e imperversa su di lei intrattenendosi sulle labbra arricciate, mugghiando. Nessuno la riconoscerebbe più. Persino lei istintivamente si preferisce distrutta; in preda a questo turbamento, per motivi di sicurezza, evita di esprimersi a parole.
Credetemi, l'immaginazione sa già tutto, conserva la memoria a menadito. Per fortuna!
Ma certo la realtà è un'altra cosa!
Perché lei è piuttosto sfacciata, tanto che apre la bocca per farci entrare quell'animale migratore che lui costantemente raddoppia per scagliarglisi addosso. Un pezzo di carne veramente poco compassionevole, lei lo pensa bene, le piacerebbe constatarlo. Si vede, cade in ginocchio e il proprio corpo si ascrive immediatamente ad un corso di lingue a cui non può resistere.
Lei non arretra, non si arresta.
Lui le vola dritto in bocca, senza pensare prima a un preservativo; che so, per isolare?
Ma no! È vino d'annata! Si lasci pure un recapito, non si sa mai, fosse che lei si perdesse?
Lei, flusso di donna.
Avrebbe avuto bisogno di essere protetta, di essere messa al riparo, ma non da lui da se stessa; invece, offre soltanto un riparo di buchi adesso, una zona per impantanarsi.
La tempesta è arrivata, tuoni e scrosci l'hanno levata.
Qualunque persona sarebbe fuggita in preda allo sgomento, ma lei no, lei è semplicemente precipitata. Incantata.
Controllate pure se volete, la sua cantina è talmente tirata a lucido che scenderci è un piacere.
Nessuno l'ha aiutata, benché lei si fosse affidata alla protezione di lui; lui cosa le ha fatto? L'ha completamente svuotata, immediatamente! Pensava al buon umore... e a farci di tutto con le sue interiora. Eppure era esattamente romantico, entrambi arricchiti dal bello. Ma si sa, è un continuo segnalare, una crescente inquietudine, nessuno dà mai retta.
Lei ha avuto un corso lento, un crollo, anche se di reti per salvarsi ne aveva a bizzeffe; ecco, certe difese sono ingannevoli. Lo capireste semmai, se vi trovaste in mezzo alla tormenta e non riuscendo a tenere alta la guardia, cedeste spremuti dalle dolci dita dell'amore.
L'avreste vista lei, avreste desiderato anche voi venire ardentemente; lei scuoteva forsennatamente braccia e gambe di modo che lui andasse incontro all'occorrenza. E lui l'ha colta come frutta matura, era il momento. Sapeva quando intervenire.
Pronto e in posizione; come se volesse nascondersi, si è spinto in quella cavità umida.
Di testa! Capitemi.
È sempre così con il piacere. Subito! Un fiore accanto a un altro fiore, una modalità di esistenza.
Un buon motivo per rallegrarsi e asciugarsi gli occhi dal dolore.
Una donna molto strana lei, bisogna dirlo, come arrivata da un altro pianeta. Dolce e piena di qualità domestiche. Composta anche di parti diverse, esotiche e spontanee. Davvero carina, non potete impedirvi di ripeterlo.
Ma naturalmente voi non vedete niente, potete soltanto credermi sulla parola. Ah, psst!
Ci ascoltano!
LaPassiflora