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Racconto n° 3602
Autore: Nut Altri racconti di Nut
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Dedicato a...
C'è un bel sole oggi.
Entra trionfante da una finestra luminosa irradiandosi nella mia camera con fasci di raggi che si riflettono sulle lenzuola odorose dei - suoi - profumi. Il profumo di rosa. Il profumo del suo sesso.
Mi sono appena svegliato ma ho ancora gli occhi chiusi. La mia mano sfiora il mio corpo nudo e si protende verso di lei, ma il suo posto è vuoto.

Dal bagno mi giunge una voce di donna che canta sommessamente, felice.
La sua voce è melodiosa, con inflessioni sensuali, capace, in certi momenti, di provocarmi brividi; talvolta è invece frizzante, argentina, quando scherza o intavola una discussione animata.
Ora nel canto è di una dolcezza lenta e serena.

Mi piace indugiare a letto con gli occhi chiusi godendo dei piaceri dell'udito e dell'olfatto – la sua voce, i suoi profumi – e rivivere con la mente le ore della notte precedente trascorse con lei.


***


Lei mi sorride mentre si spoglia. Da quel sorriso capisco come saranno i momenti seguenti e come mi sentirò domattina, appena sveglio.
Ha un piccolo lampo negli occhi mentre si leva il reggiseno, passando la mano tra il tessuto e la pelle dopo avere sfilato le spalline. Un attimo dopo lo fa cadere a terra lasciando che i capezzoli le spuntino tra le dita. Duri, eccitati dall'intensità del mio sguardo, come se sentissero già le mie carezze. E' lei invece che li accarezza, guardandomi negli occhi.

Percorro il suo corpo con gli occhi, intensamente: voglio che senta come lo accarezzo col mio desiderio, voglio che un brivido la percorra là dove il mio sguardo si è fissato.
In quel momento mi sorride, con due dita aggancia le mutandine ai lati e le fa scivolare piano piano fino alle caviglie.

Rimane lì a farsi guardare, assolutamente splendida, godendo nel sentirsi adorata da me... si gusta la sensazione che colpisce una donna nel momento in cui percepisce di essere l'unico l'oggetto del desiderio, di avere davanti a sé un uomo attonito ed eccitato per lei, il momento in cui è una dea per chi la sta guardando.
E' un attimo solo, poi sorride di nuovo ... ma molto più maliziosa.

Lentamente si gira ora su sé stessa. Poi, al ritmo di una sua musica mentale, comincia ad ondeggiare, muovendo le braccia sinuosamente, il ventre e i fianchi in un movimento morbido, ritmato di danza orientale, scuotendo i lunghi capelli che come fili di pioggia le ricadono sul viso.

La guardo come un bagnante che aspetta di essere investito dall'onda ... insieme eccitato e timoroso di esserne travolto.
Con gli occhi socchiusi lei si avvicina danzando a me, alle mie mani protese a sfiorarla
e subito si allontana, in un ritmo estenuante di desiderio e di attesa.
Un brivido mi corre dalla testa alla schiena quando la sua pelle tocca la mia.

Quando si sdraia davanti a me, splendida, con uno sguardo che mi dice: - Prendimi, sono tua - mi inginocchio tra le sue gambe.
Non serve parlare, basta alzare gli occhi. Sa già quello che voglio fare, e anche lei vuole che io lo faccia. Abbasso la testa, ho una visione fuggevole dei suoi capezzoli scuri e ritti e un attimo dopo sento la pelle delicata del pube sotto la mia lingua.

Ogni volta mi sorprendo di come sia morbida la sua pelle, ogni volta grato della sua abitudine di depilarsi totalmente. Passo la lingua lì, bagnandole il pube e poi ci soffio sopra ... sento un leggero - mmh - e vedo il suo ventre contrarsi, mentre i capezzoli spariscono di nuovo tra le mani.

La sua voce ora si fa sentire, voluttuosa, morbida, sensuale, a sussurrarmi oscene dolcezze di voglie.
- Vieni verso di me - le dico e lei lentamente spinge il suo sesso verso la mia bocca.
Per un attimo mi avvicino e poi mi scosto e lei stringe le gambe per non farmi allontanare.

Le mie labbra si negano pur desiderandola. Il suo sesso profuma di voglia e il mio respiro lo colpisce, provocandole dolci contrazioni.
La sento ansimare mentre abbandona la presa delle gambe sapendo che fra poco la mia lingua giocherà dentro di lei.
Sento le sue mani accarezzarmi il viso, spingermi lievemente la testa contro di sé, mentre mi prega di darle la mia bocca.

Un attimo dopo la mia bocca sfiora le sue labbra e le sue mani stringono forte la mia testa. Sento il suo sapore entrarmi dentro, sento il suo profumo nelle nari come la più dolce delle droghe che in un primo momento intontisce e poi poco a poco, come lava, incomincia a scorrere nelle vene.

La punta della mia lingua si appoggia sulle labbra del suo sesso, la punta soltanto, e incomincia un miniaturistico disegno che ne segue il contorno, salendo e scendendo senza mai passare direttamente sul centro del suo piacere.

E' una lenta tortura e lo capisco da come mi stringe con le gambe quando evito accuratamente di passare sul suo clitoride e da quei piccoli - mmh - misti di piacere e delusione per ogni deviazione della mia lingua.

Solo quando come un fiore il suo sesso sboccia, gonfiandosi ancora e bagnandosi profumatamente, decido di appoggiare la mia lingua sul clitoride e allora come un'onda il suo corpo incomincia a muoversi.
Il bacino avanza e si ritrae colpendo ritmicamente la mia bocca.
Adesso è lei padrona del suo piacere, adesso è lei che comanda la sua voglia, giocando con la mia lingua come il gatto gioca con il topo.

La ricompensa è bollente. Il premio è la presa decisa delle mie mani che si inseriscono sotto il suo sedere tirandola a me, mani forti che non le danno la possibilità di ritrarsi da me.
Ma lei non vuole scappare da me ... lei desidera, lei geme, lei urla nel momento in cui, prigioniera del mio piacere, sente la mia lingua entrarle dentro vogliosa, dura, dolce e tremenda insieme.

E' il fatto di essere scopata così che improvvisamente le fa sentire di essere arrivata al punto in cui tutto il mondo scompare o forse solo si concentra nel suo sesso, quando il piacere annulla il corpo e lo rende emanazione del sesso: un centro di luce con tanti raggi come tentacoli a muoversi intorno ...

Sì, noi ci perdiamo nel nostro paradiso, in un'estasi che non ha principio né fine e la sua voluttà si propaga nel mio corpo, contagiandomi: la mia erezione spossante è la testimonianza del mio lussurioso trasporto e vorrei essere dentro di lei ovunque, nella bocca, nella fica, nel culo, con tutto me stesso, con la lingua, con le dita, col cazzo.
Gemo ascoltando i suoi gemiti, mi eccito fino all'orgasmo partecipando alle ondate del suo orgasmo.

Le mie dita la penetrano dietro, ora, mentre ancora è squassata dal piacere che la mia lingua le provoca e lo prolungano con un ritmico dentro e fuori.
Con l'altra mano le afferro i seni, le strizzo i capezzoli, poi le metto le dita in bocca e lei le succhia avida, irrorandole di saliva, rovesciando la testa all'indietro, ebbra di piacere.

Allora stacco la bocca dalla sua fica e risalgo nei baci il suo corpo, strusciandole il cazzo sulle gambe, sulle cosce, raggiungendo il suo sesso madido, gonfio, spalancato.
Lentamente le massaggio il clitoride col cazzo, mentre la lingua penetra nella sua bocca e si intreccia con la sua e mugoliamo di piacere e di voglia.

- Ti voglio adesso... mettimelo dentro adesso! - e apre le cosce flettendo le ginocchia e poi me le appoggia sulle spalle mentre io mi accoccolo davanti a lei e la penetro.
Mille volte mi pare di entrare e uscire da lei puntellandomi sulle ginocchia e sulle mani; il mio mondo è concentrato nella mia verga che ruota nel suo ventre e la mia mente è annebbiata.
Lei ha socchiuso gli occhi ... volge a me uno sguardo torbido e con voce resa roca dalla passione mi ordina di prenderla dietro.
Quasi non riesco a connettere.

La sua richiesta mi fa ribollire il sangue. Scivolo lentamente fuori di lei; il mio cazzo è duro e lucido dei suoi umori, con le vene che pulsano.
La faccio girare e adagiare sul ventre e indugio a guardare la sua schiena. Mi è sempre piaciuta, è sinuosa, perfetta e quando si muove mi ricorda il dorso di un gatto che stia facendo le fusa.

Faccio scivolare la mia asta ancora una volta tra le sue labbra e poi appoggio il glande bagnato sul suo buchino, giocando a girarci intorno.
La sento mugolare e muoversi spingendo le natiche contro di me. Gira la testa a guardarmi:
- Ti voglio ora. Entra, non fermarti! –
Questo ordine-preghiera mi fa salire il sangue alla testa e spingo lentamente ma con forza. Lo sfintere si allarga lasciando entrare la cappella, vedo le sue mani stringere le lenzuola.

Mi muovo godendo ogni centimetro delle sue viscere. Quando sono tutto dentro, stringo forte il cazzo alla base con le dita e lo sento gonfiarsi dentro di lei che mi risponde con un respiro affannoso e un gemito.
Incomincio un lento movimento che cresce di intensità e ad ogni colpo le mie palle sbattono sul suo sesso. Sento le sue mani che da sotto le accarezzano, le stringono.
Poi le sue dita entrano dentro la fica e le sento spingersi contro il cazzo, mi sta massaggiando con le dita da dentro ...

Il tempo si dilata e poi si ferma. Potrebbe essere un secondo o un'ora, o l'eternità.
Lei asseconda ogni mio movimento e supplica: - Non smettere, non smettere ... -
Sto impazzendo, sono confuso, eccitato e stordito.
Vorrei venire ora dentro di lei, eppure ho nella testa cento fantasie, immagini di me e di lei insieme che mi scorrono nella mente ... lei in ginocchio davanti a me che mi chiede di dissetarla, lei che riceve il mio getto sui seni e poi gioca con le mani ... e l'effetto è sempre questo: una sublime, dolce, eccitante confusione che lei è sempre in grado di risolvere.

E infatti, quando proprio mi pare di dovere esplodere in un orgasmo incontrollato, lei dolcemente si stacca da me, girandosi di nuovo sul dorso e mi attira sul suo seno abbracciandomi.
Rotoliamo sul letto così stretti l'uno all'altra e stavolta sono io a rimanere sotto di lei, che mi sussurra all'orecchio: - Ti voglio nella bocca – e scivola sul mio corpo col suo, accarezzandomi la pelle con le labbra socchiuse, umide.
Brividi mi percorrono la spina dorsale, stilettate di piacere che si propagano fino al pube, nell' allettante attesa della sua bocca.

E la sento. Avverto dapprima il suo fiato sul mio sesso, poi gocce di saliva lo inumidiscono, e provo una sensazione di frescura quando lei vi soffia sopra.
Ma ecco tocca il glande con la punta dura della lingua e poi comincia a picchiettare con essa il frenulo, provocandomi un'intensa esaltazione e all'improvviso, quando meno me lo aspetto, mi ingoia risucchiandomi tutto nella sua bocca calda e incomincia a succhiare con vigore, andando su e giù col capo, i lunghi capelli che mi accarezzano il ventre.
Gemo, mugolo, grido, sto per venire nella sua bocca di fuoco, pronuncio perdutamente il suo nome.

Quando, ormai incapace di resistere oltre, comincio ad eiaculare, la sua bocca si allontana, lei scivola di nuovo su di me e sollevandosi un poco, fa in modo che il mio getto le inondi i seni protesi. E mi prende le mani e ve le appoggia sopra e intorno e le intreccia con le sue a massaggiare il suo petto, a carezzare e strizzare e tirare i capezzoli.
Poi appagata, felice, stremata, cade su di me con un lungo sospiro.

Sento il fluido del mio piacere passare dalla sua pelle alla mia e guardo lei che scorre avanti e indietro sul mio petto col suo, sorridendo felice.
Avanza fino a quando un suo capezzolo, ancora bagnato di me, mi arriva in bocca e mi guarda mentre lo bacio, poi scivola ancora fino a quando un mio capezzolo arriva all'altezza della sua.
Ora si lascia cadere a pancia in giù di fianco a me e io la guardo addormentarsi mentre il suo respiro diventa calmo e regolare.


***

Ho rivissuto nel ricordo con tanta intensità il nostro incontro della notte da non accorgermi di lei che, nuda, mi sta guardando, appoggiata allo stipite della porta e con la sua voce sensuale mi dice: - Buongiorno amore! -

Nut

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