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Racconto n° 3619
Autore: RossaLaRosa Altri racconti di RossaLaRosa
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Il Gusto
Rannicchiata su di un fianco, le ginocchia al petto e le mani tra le cosce. Le spalle corrucciate e il volto rilassato in un sonno che appaga più di una colata di cioccolata sulla punta della lingua.
Il gusto non è solo sentire, è percepire.
Le dita stendo, tra le cosce solo la stoffa morbida che priva il tatto di natural contatto; sogno ed è come snocciolar quel patto, fatto, che su ciliegie rosse, succosa polpa, la bocca freme e ingoia succo.
Il Gusto non è solo sentire, è redarguire.
Assaporare, non sempre lo posso fare e dormendo in seme che cova speme annaspo e grido e sudo alcova che accoglie fiato.
Mi hai salutato e poi ho chiuso, ho chiuso al mondo ogni contatto e attendo l'ora per poi dormire e in quel riposare rilasso il viso che si stende in nuovo, eccitante per te lo so, sorriso.

Dicevi - Prova - ed io a provare, arricciando il naso per farti ridere e di gusto inondavi quel suono ricco di sensazioni... a letto ti piace mangiare
Spiluccavi quel maron glacé con espressione da depravato, ed io a guardarti per invogliarti
- Non mi piace -
- Non lo puoi dire -
- Ed io lo dico e lo ridico: non mi piace -
- Cosa ti piace? -
Tirarlo via dalle tue mani e dalla labbra, lavarti via quel saporaccio con la mia lingua ad esplorare e la tua bocca ad ingoiare.
Il Gusto non è solo sentire, è emozionare.

Rannicchiata su di un fianco, le ginocchia al petto e le mani tra le cosce...
Dormo eppure sento il corpo che inizia ad agitarsi e si schiudono le gambe, mi percepisco seppure sogno conversazioni e giochi che tra noi sembrano non aver mai fine; flashback le tue parole mentre il fiato caldo lo sento al posto delle mie mani.
La stoffa è morbida, si lascia spingere di lato e cede perché adesso mi toccherò e lo farò solo per te che non puoi essere ora con me...
Preludio che scioglie remore e rende ancor più caldo il sesso che si protende tra le mie stesse dita. Mi piace farle scivolare lente, lente, lente, tra labbra mute.
E come un calice di fiore attento, a primavera, si schiude la corolla e accoglie lacrime di cielo. Non è rugiada che dall'esterno si prende gioco di quel colore che in rosso vivo infiamma il cuore (inteso come centro nevralgico di un corpo pulsante, smetto sì di pensare alla parola associandola al muscolo scattante) ...non dall'esterno, ma dall'interno straripa il vizio d'essere sempre una virtù celata in quell'immagine da innamorata: miele che stilla e dita che ne accolgono dolcezza nell'irruenza di quel tocco che adesso agita l'impressione di non esser più soltanto una carezza.

Il sogno ha fine, ma non la sensazione: la mano calda, dita bagnate e quello stesso desiderio che scola al riccio che schiude l'ano, e sudo.
Ancora mi tocco il sesso e il seno che turgido persiste a farmi male di desiderio e penso a te e a quella sera
- Cosa ti piace? -
- Lavarti via quel saporaccio e la tua lingua che non sa più di maron glacé, ma sa di me. -
Il Gusto non è solo sentire, è segnare il vero mio confine per farti sempre ricordare cosa mangiare, cosa leccare, cosa gustare.

RossaLaRosa

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