La terra rossa . Arsa. Arida. Simile al cuore della donna che ci cammina sopra.
A zolle grandi e dure, incendiate dalla calura innaturale del sole di maggio, la polvere della tenuta fa a pugni col verde brillante dei ciliegi in fiore. Piccoli bocconi di panna, i fiori di ciliegia; profumati di zucchero e mossi dal vento come in una danza ritmica nel silenzio assolato delle mie campagne.
Il pozzo artesiano, di cemento armato, solitaria isola grigia in parecchi punti sgretolata, mangiata dal passaggio di macchinari quanto mai violenti e moderni.
-Sei un sogno vicino alla realtà- e il tuo dito mi sfiora il viso. Fugaci baci incoronano la mia fronte, mentre il calore del tuo respiro mi fa socchiudere gli occhi. Mi scosti i capelli con un impercettibile sbuffo ed io, sorniona, strizzo gli occhi facendo un'infantile smorfia.
I nostri corpi sono perfettamente simmetrici. Io mi rifletto nella tua pelle e tu ti rispecchi nella mia carne. Stesi, protetti solo da una vecchia coperta, giochiamo a far l'amore in campagna. Come fossimo ragazzini incoscienti, come se tu fossi davvero convinto di me.
-Ho paura di te e della tua giovinezza- e la tua lingua cerca la mia. Non è un bacio: è fame, voglia assoluta di te, che ho. La medesima che hai tu. Lo sento nella voracità dei tuoi baci, nella ricerca affannosa del contatto col mio corpo, nei tuoi occhi che ricercano i miei. A questi occhi chiedi risposte, anche se conosci già il responso che avrai.
-Non abbiamo futuro, insieme, lo sai - sussurri e mi apri le gambe con la spinta delle tue.
Sono movimenti lenti e sinuosi quelli dei tuoi fianchi su di me. Chissà perché ma il tuo corpo mi dice che la pensa diversamente. Lo sento che sei eccitato e più ti avvicini alle mie labbra e più comprendo che i tuoi freni stanno cedendo. Le mani scivolano lungo i fianchi, quasi a prendere possesso di tutto il mio corpo, la tua testa sulla mia scapola ad imprimere il tuo respiro sulla mia pelle, i tuoi sospiri a riempire la mia testa per poi scendere giù al cuore. Credi che una persona non si possa innamorare per come fai l'amore? Per quella voce che, accarezzandoti, ti ruba l'anima; per quegli occhi pieni di timori che si fanno decisi solo quanto devi decidere di allontanarti da me; per quel sorriso ironico e dolcissimo che mi fa sentire parte del tuo piccolo mondo?
Ancora una volta ti sbagli...
Il cielo è ancora più terso. Il silenzio ancora più assoluto. Qualche cicala, ingannata dal caldo prematuro, frinisce sul tronco nodoso di un mandorlo centenario.
In lontananza echi di trattori e d'operai impegnati a prendersi cura dei loro tesori.
-Saresti il mio più grande errore- e finalmente entri, deciso a scoparmi. I tuoi movimenti sono confusi, i miei ti seguono, cercando quasi di fermarti, di sentirti dentro con calma naturale. Ma oggi non posso controllarti, non voglio che mi ami voglio che sia la passione a legarci. Un filo sottile ma fortissimo, che ti ha portato qui, da me, nella mia terra, dove scorre il mio sangue, dove ci sono i colori che hanno dipinto il mio mondo fantastico e straordinario.
La passione che spinge il tuo sesso nel mio mi fa inarcare, mentre tu mi sbatti contro il piano di cemento,che mi fa desiderare di morire gemendo mentre mi scopi.
Passione è quello che vuoi da me. Allargarmi sempre di più, accoglierti dentro di me ingoiandoti nel punto più profondo del mio corpo. Con le mie mani sui tuoi glutei ti spingo a fottermi come non hai mai fatto, perché è sesso che vuoi da me. Goliardia e risate. Basta.
Allora scopami. Annega in me i tuoi gemiti, il tuo orgasmo fallo disperdere fra i miei capelli, lascia colare il tuo sperma fra le mie gambe sudate.
-...Lo sai, vero?- ed abbassi gli occhi.
-Lo so...- e guardo il cielo, i bocconi di panna e le sciocche cicale destinate a morire con l'ultimo, improvviso freddo.
Roxyb