Mi infastidiva che quel ragazzo guardasse con tanta insistenza il sedere di mia moglie, ma onestamente io non avevo mai tolto gli occhi dalla sua donna, che metteva in mostra un topless da sballo e che, poco prima, alzandosi per fare una doccia, aveva messo in mostra un culo da baciare, tanto era perfetto: nessuna smagliatura, una forma a mandolino maliziosamente coperto da un piccolo perizoma bianco che ne metteva in risalto l'abbronzatura.
Staccai gli occhi da quella magnifica femmina e guardai il ragazzo dall'apparente età di trent'anni, il quale, con occhi pieni di libidine, mi strizzò l'occhio.
Rimasi sconcertato: era la prima volta che mi capitava una cosa del genere, in vita mia non avevo mai pensato a scambi di coppia, ovviamente il messaggio che involontariamente avevo lanciato, era stato male interpretato.
Sentivo il sesso duro come il marmo, quel pensiero m'aveva intrigato molto, turbato staccai gli occhi dal ragazzo e guardai mia moglie, vidi che aveva insolitamente i capezzoli duri e riconobbi nei suoi sguardi quella complicità che solo due persone che si conoscono a fondo possono avere.
- Hai capito cosa vuole fare quello? - le dissi.
- Cosa vorrebbe fare a me l'ho capito di sicuro... è un quarto d'ora che mi guarda il culo e credo che se fossi da sola sarebbe capace di violentarmelo talmente è eccitato e, a guardare il suo pacco, credo che mi farebbe anche parecchio male...
Barbara era così, sempre pronta alla battuta e mai doma, amava tutto quello che era strano e misterioso e in amore non aveva limiti; col tempo si era anche parlato di scambio di coppie, ma poi i discorsi erano sempre scemati nel nulla.
Era come se un fuoco sotto la cenere improvvisamente prendesse vitalità: entrambi eravamo stati fulminati da quella coppia;
- Devo dire che anche la sua ragazza ha un sedere da favola, mi piacerebbe sentire quanto allenato... che ne dici, proviamo a farci amicizia?
- Perché no? Se non lo facciamo in quest'isola dimenticata da Dio dove nessuno ci conosce, credo non lo faremo mai più.
I miei dubbi erano crollati davanti a quella biondina; mentre mi alzavo e percorrevo la poca distanza che ci separava, ebbi modo di apprezzare anche la sua bocca carnosa, era troppo perfetta, sicuramente diversi ritocchi al suo corpo l'avevano aiutata a essere quello che era in quel momento: un gran pezzo di figa!!
Guardai mia moglie che aspettava e mi presentai, dopo pochi minuti le feci cenno di unirsi a noi.
Guardavo Barbara raggiungermi e pensai a quello che vedeva il mio probabile rivale: mia moglie aveva in quel momento trentasette anni e di sicuro faceva girare la testa agli uomini quando passava: fresca come una rosa, niente figli, vita agiata, fisico curato, rassodato da una palestra maniacale, due natiche talmente sode che ci si poteva giocare a golf sopra stando sicuri che la pallina non sarebbe caduta per il cedimento del terreno.
Lo scambio era sicuramente alla pari, noi qualche anno in più, ma, a parte questo, per estetica e simpatia, all'altezza di quella coppia.
Tutti e quattro sapevamo cosa volevamo e avevamo valutato il probabile baratto, ognuno pensando a cosa avrebbe avuto in cambio; alla fine tutti sembravamo soddisfatti, la trattativa erotica poteva iniziare.
- Prima volta a Zante?
- Sì. Onestamente c'aspettavamo più vita, probabilmente dovevamo andare a Mikonos, lì avremmo trovato quello che cercavamo con molta più facilità.
Il discorso era chiaro, Mikonos è famosa per i club di scambisti e per gli omosessuali che la frequentano.
- In effetti siamo pochi e mancano molte attrazioni, però se si guarda bene... si può trovare del buono senza girare tanto.
Dicendo quella frase avevo guardato la sua donna folgorandola; lei, fiera, non aveva abbassato gli occhi e, anzi, aveva ricambiato il mio sguardo deciso.
- Hai ragione, a volte non sappiamo guardare tra le righe.
Questa volta era stato lui a trafiggere Barbara e a farla imbarazzare.
La tolsi dall'impaccio:
- Noi stasera andiamo al club qui sotto, venite a prendere un drink con noi?
Il ragazzo girò lo sguardo verso di me, bagnò la lingua sopra le labbra come per pregustare un aragosta:
- Facciamo a mezzanotte?
Per noi era un orario abbastanza tardo, ma la voglia di trasgredire e soprattutto di scopare quella ragazza, era superiore a tutto.
- A mezzanotte circa ci vediamo al - Paradise - , vediamo se le nostre donne si trasformeranno in streghe...
Il ragazzo, che si era presentato come Paolo, sorrise.
- Credo che non faranno fatica, a vedere come si stanno guardando...
In effetti Barbara e Sonia si stavano contemplando voluttuosamente e ammiravano ognuna il corpo dell'altra senza celare il piacere che ne traevano.
Ci lasciammo con quella promessa.
Appena soli: - Che ne dici Barbara?
- Dico che sono veramente belli, lei si vede che ha qualcosa di rifatto, ma è comunque notevolmente sopra la media, penso che ti divertirai parecchio con quella, mi sembra una che ti fa morire una volta che ti ha preso sotto.
- E di lui, cosa ne pensi? - continuai a chiedere.
- Stessa cosa; se sta con lei deve essere all'altezza, non mi sembra che Sonia sia una che si accontenta.
- Te la senti di fare il grande salto?
- Beh, se non lo facciamo con questi, non lo facciamo più...
- Sono d'accordo, teniamo alta la Bandiera di Rimini e facciamogli vedere chi siamo stasera!
Ridemmo di gusto a quella battuta e tornammo a sorseggiare l nostri drink visibilmente eccitati.
In camera facemmo all'amore con una passione da molto persa; era evidente che ognuno di noi pensava alla sera in arrivo e alle possibili conseguenze.
La sera ci vestimmo con le cose più erotiche che avevamo: Barbara mise un vestito nero, corto al ginocchio, con un piccolo perizoma a coprire la sua vagina depilata, seno libero, trucco leggero e un rossetto rosso scarlatto che metteva in evidenza le labbra, non piene e corpose come quelle di Sonia, ma sicuramente invitanti.
- Come ti sembro?
- Sei sempre una gran gnocca... e lo sai! Quello stasera ti muore dietro.
- Quella è la mia paura, che voglia davvero farmi morire dietro...
Scoppiai a ridere di gusto, come sempre Barbara riusciva a creare dei doppi sensi simpaticissimi.
- Comunque anche tu sei veramente sexy stasera, si vede che questa cosa ti stimola.
- Stimola tutti e due...
Baciandola le misi una mano sul sedere palpandolo e la feci uscire per andare a cena.
Mangiammo leggeri e andammo al piano bar aspettando l'orario convenuto.
Alle undici e trenta li vedemmo arrivare inaspettatamente al piano bar.
- Ci stavamo annoiando e il tempo in certi momenti non passa mai...
Aveva parlato senza mai staccare gli occhi di dosso dal corpo di Barbara, come io non avevo mai levato i miei da Sonia.
Erano tutti e due vestiti di bianco, estremamente eleganti: lui metteva in evidenza un gonfiore notevole tra le gambe, lei aveva indossato un vestito bianco, corto; poco sotto le natiche partivano dei filamenti oro a coprirla fino al ginocchio, in trasparenza potevo ammirare i suoi capezzoli irti a spingere sulla stoffa.
Il tutto la rendeva virginea ed estremamente desiderabile.
Cominciammo ad ordinare un giro di drink per scaldare l'atmosfera e soprattutto sciogliere i timori rimasti.
Al terzo giro di bevute, Paolo era già con le mani sulle cosce di mia moglie e parlava con una voce gutturale che faceva capire quanto fosse eccitato, d'altronde bastava guardare sui suoi pantaloni aderenti, nel caso qualcuno avesse dei dubbi.
Io allo stesso tempo accarezzavo il collo di Sonia, tenevo le mie gambe tra le sue giocando con il suo interno coscia.
- Che ne dite di andare verso il club?
Un assenso da parte di tutti e dopo qualche secondo, camminavamo verso il mare, direzione obbligatoria per arrivare al - Paradise - .
Mentre camminavamo, Paolo disse:
- Voi avete la camera Vip? Quella che ha la piscina privata?
- Sì, poco più avanti, proprio su questo lato dell'albergo.
- Mi hanno detto che è una stanza stupenda, ce la fate vedere?
Guardai veloce Barbara, vidi la sua fermezza e sicurezza:
- Certo, con vero piacere...
E mettendo una mano sul culo della sua donna, strinsi il gluteo per farle capire il mio desiderio.
La stanza era veramente faraonica, riprendeva lo stile greco e si divideva in due stanze: appena entrati ognuno di noi maschi si avvinghiò ai corpi delle due donne, senza mezzi termini cominciammo ad esplorare le loro intimità. Io presi Sonia e la spinsi verso la stanza più distante; con mio stupore, vidi Barbara che aveva una mano tra le cosce e che veniva spinta a seguirci.
- A noi piace farlo insieme, nella stessa stanza...
Guardai Barbara:
- Problemi?
Mia moglie disse che era tutto a posto e mentre lo diceva, vidi chiaramente la mano di Paolo che oscenamente spingeva sulla sua figa.
Presi Sonia e la spinsi sul letto, quasi con rabbia: la feci mettere ai bordi del letto e senza aspettare altro mi slacciai i calzoni liberando il cazzo.
Paolo fece altrettanto, ma con più gentilezza: mise Barbara a un metro dalla sua donna e, prendendole una mano, fece in modo che fosse lei a spogliarlo.
Tutti e due nudi, ci guardammo e, come se avessimo fatto un patto, prendemmo le nuche delle donne e le spingemmo verso i nostri membri tesi, senza mai toglierci gli occhi di dosso: era come una sfida velata e, nello stesso tempo, un accordo segreto tra noi due.
Tutto finì al tocco della bocca sul mio sesso, a quel punto spostai la mia attenzione su Sonia e cominciai ad apprezzare la sua bravura: era veramente esperta per la sua giovane età, toccava tutti i punti giusti e si fermava sempre nei momenti perfetti, chiusi gli occhi pensando a mia moglie che succhiava il sesso di quello sconosciuto...
Barbara era una di quelle donne che con un cazzo in bocca ti distruggeva, sapeva portati alla pazzia dei sensi, ogni centimetro di pelle veniva lentamente assaporata e gustata e alla fine ti ritrovavi svuotato di ogni energia. Sonia era quasi alla sua altezza, ma onestamente qualcosa perdeva.
Mi domandavo come ne sarebbe uscito Paolo da quel pompino sublime e in quel momento riempii la bocca della sua donna urlando per il piacere.
Appena riaprii gli occhi guardai Paolo e Barbara, lui stava spingendo con foga il suo cazzo dentro le labbra di mia moglie e si aiutava con la mano dietro la sua nuca; le dimensioni dei nostri sessi erano simili, forse quello di Paolo era leggermente più grosso di circonferenza, lui mi guardava truce mentre spingeva la sua carne in gola a Barbara e poco dopo, sempre guardandomi, esplose nella sua bocca, proprio mentre la sua donna leccava i miei coglioni cercando di farmelo tornare duro.
Vedere la mia donna riempirsi in quel modo e quasi vomitare dallo sforzo di tenerlo dentro, mi aveva infastidito ed eccitato allo stesso tempo. Sempre guardando Paolo, presi le cosce della sua donna e le misi sopra le mie spalle e senza ritegno le sbattei tutto il cazzo dentro per il gusto di sentirla urlare, cosa che Sonia puntualmente fece, poi, cominciai a scoparla selvaggiamente arrivando a sbattere le palle contro il sedere perfetto.
Paolo stava ancora godendo della bocca di mia moglie, sorrideva soddisfatto; aveva probabilmente intuito che i miei colpi violenti erano in realtà gelosia mal celata. Con calma prese il suo tempo assaporando le qualità di Barbara, poi si mise a sedere, prese mia moglie e mettendosela sopra le ginocchia la lasciò impalarsi da sola: una volta entrato tutto dentro di lei, mise le mani sui suoi splendidi fianchi e alzandola cominciò a scoparla seriamente.
Barbara gemeva e urlava mischiando la sua voce con Sonia. All'improvviso accadde una cosa che non mi aspettavo: le due donne si presero la mano e la strinsero forte cominciando a unire i ritmi dei movimenti.
In quel momento capii che dovevo allargare i miei orizzonti e calmandomi cominciai a scopare Sonia pensando anche a lei.
Finalmente eravamo una cosa unica.
I gemiti di piacere si confusero e io pensai solo a Sonia in quel momento.
Mi girai solo dopo diversi minuti quando sentii una frase strozzata diversa da quelli precedenti:
- Piano, fai piano...
Vidi mia moglie a pecorina con la faccia sul letto e le mani tese sulle coperte che prendeva tra le natiche il sesso di Paolo, stava sudando e si vedeva che stava soffrendo: quella scena ebbe la forza di darmi altra adrenalina, il tempo di girare Sonia, metterla vicina a Barbara e spingere il mio cazzo tra le sue tenere carni.
Adesso erano in due a chiedere di fare piano, ma ancora una volta le loro mani si erano unite, mentre io avevo messo una mano sul sedere di Barbara e Paolo su quello della sua donna.
Io e Paolo ci guardammo di nuovo negli occhi e insieme decidemmo che era ora di entrare fino in fondo nel loro stretto inferno.
Le ragazze spingevano piano il bacino verso i loro torturatori e per la prima volta si baciarono.
A quella scena saffica, io persi il controllo e cominciai a spingere al massimo dentro Sonia e lo stesso fece Paolo, come in un film organizzato, venimmo insieme e esausti, ci sdraiammo sui loro corpi sudati, poi con calma uscimmo sfiniti, lasciando libere le donne, le quali, cominciarono a stringersi e a cercarsi completando un rapporto lesbico che ci lasciò esterrefatti tanto era intenso.
Guardammo estasiati le due ragazze amarsi e venire insieme.
Il mattino ci trovò ancora avvinghiati sul letto.
Guardai Paolo ancora assonnato, aveva la mano sul sedere di mia moglie.
Ruppi quel silenzio: -Che ne dite di farci portare la colazione in camera? Il tempo non è un gran che e fuori da queste mura non ci sono molti divertimenti... non tanti quanti ce ne sono qui...
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