Si volta nel sonno e gli dà le terga impudica, mettendo in mostra due tondi glutei bianchi e sodi sui quali Giorgio comincia a fantasticare.
Gli piace il fatto che lei usi dormire nuda, il che gli consente di osservarla con cura e apertamente senza che lei ne sia cosciente, di accarezzare con lo sguardo i seni pieni, le morbide volute dei fianchi, la linea delle cosce tornite e di soffermarsi sul monte di Venere, glabro e lievemente tondeggiante, come piace a lui.
Ma ora lei è voltata col ventre contro il cuscino che avvolge con le sue braccia e Giorgio ammira l'altra parte di lei, che pure lo eccita molto; la schiena, al cui centro spiccano allineate come minuscoli bottoncini le vertebre, gli fa venire voglia di passarci sopra le dita, per poi allargare le mani là dove l'arrotondarsi dei fianchi forma due deliziose fossette all'inizio dei glutei.
Il trillo della sveglia interrompe le fantasticherie di Giorgio. Sospira e si riscuote. Deve alzarsi in fretta, prepararsi e andare al lavoro ... butta le gambe giù dal letto, pensando a lei addormentata e dice: - A stasera, amore mio. -
Lei continua a dormire nella stessa posizione. Lui l' ha lasciata così e dunque così la ritroverà al ritorno, a meno che nel corso della giornata non pensi di nuovo a lei, coniandone una nuova immagine.
In occasioni come questa, lei si domanda se davvero sia viva, bella e provocante, se davvero lui la veda così e se lei abbia qualche potere o solo risplenda di luce riflessa nella fantasia di Giorgio.
Solo un breve sprazzo di autocoscienza e poi ripiomba nel sonno, annullandosi.
***
Tornando a casa, Giorgio si sorprende a pensare a lei: davvero lei è aliena dal pudore fisico e ciò costituisce la sua principale caratteristica. Sorride pensando: - Non so se la vorrei come moglie. - Ma come amante sì. Oh, sì ... che splendida amante è! Capace di eccitarlo con potenti mezzi di seduzione, di tenerlo per ore sospeso in sogni lubrichi, di fargli fare le seghe come un ragazzino ... è nata per eccitare, far godere, far sognare e liberare la mente dalle quotidiane preoccupazioni e dallo stress giornaliero della vita.
E' un sogno di donna, la donna dei suoi sogni.
Giorgio apre la porta di casa e tira un sospiro di sollievo, entrando nell'anticamera in penombra.
La vede, in piedi presso lo specchio a parete. Issata su tacchi altissimi, le gambe inguainate in autoreggenti nere dall'alto bordo ricamato.
Non porta slip e Giorgio sussulta, sentendosi un groppo in gola.
Indossa una guêpière nera di pizzo trasparente e gli sorride invitante con gli occhi socchiusi.
Guardando nello specchio, Giorgio si leva i mocassini, sfila i calzoni, sbottona la camicia e la mette sull'appendiabiti. Lo specchio gli rimanda l'immagine di un uomo un po' abbondante di fianchi, ma dall'aspetto piacevole, petto glabro, cosce e gambe ben tornite, viso incorniciato da una barbetta elegante, mani curate ... quelle mani che ora passano lentamente su e giù sugli slip, finché una forte protuberanza non rivela una evidente erezione.
Allora Giorgio si toglie anche quelli e nello specchio si ammira il cazzo turgido e duro, che punta in avanti.
Chiude gli occhi, assorto ... lei si è inginocchiata ai suoi piedi e gli bacia il ventre, mentre gli titilla con le dita i capezzoli. Quelli di lei invece, prorompendo dalla guêpière, si strofinano al suo cazzo facendolo gonfiare sempre più.
Giorgio mette le dita fra i capelli di lei, li tira leggermente, scostandola da sé, poi si dirige verso il bagno ed entra nella cabina della doccia.
Lei è già lì, in attesa. Stavolta è nuda e tiene in mano una spugna insaponata.
Gliela passa sul corpo con estrema delicatezza, scendendo via via dalle spalle sempre più verso il basso, fino a sfiorare i genitali che però non tocca e va avanti fino ai piedi, che massaggia con le dita ed il getto dell'acqua.
I suoi lunghi capelli grondano acqua e si avvolgono per un attimo al sesso di Giorgio, provocandogli una nuova erezione.
Poi lei si alza appoggiandosi tutta a lui e mentre l'acqua li sferza entrambi, gli sussurra all'orecchio tutto ciò che Giorgio deve fare, tutti gli atti da compiere per unirsi a lei, per prenderla, goderla, sentirla, farla sua.
Giorgio ubbidisce e fa scivolare le carezze lì dove le vene pulsanti pompano il sangue, poi congiunge pollice e indice di entrambe le mani, a formare due anelli con le dita.
Fa scivolare l'anello della mano sinistra dalla punta del cazzo, scoprendo il glande, fino alla base. Allora allarga le dita e contemporaneamente fa scorrere l'anello della mano destra nella stessa maniera mentre di nuovo chiude ad anello le dita della sinistra per ripetere il movimento.
E' un modo di accarezzarsi che lei gli ha suggerito, dicendogli: - Ti sembrerà di entrare in una vagina infinita ... -
Si sente eccitato al massimo e pronto ad esplodere, stimolato dalle proprie mani, dal getto della doccia e dalle parole di lei che gli risuonano nella mente.
Comincia ad assecondare il moto delle dita con spinte dei fianchi, mentre gli escono dalla gola mugolii di piacere e poi si afferra con entrambe le mani e viene, ripiegandosi su sé stesso, con un breve rantolo di liberazione dalla bocca socchiusa mentre gli si staglia negli occhi l'immagine di lei che, seduta sul piatto della doccia, con le gambe aperte e flesse contro il proprio petto, si divarica con le dita le labbra per mostrargli la fica gonfia e arrossata.
- Sei meravigliosa - dice, mentre indossa l'accappatoio.
Poi va in cucina e toglie dal frigo una lattina di birra. Tenendola in mano, siede davanti al computer, lo accende e clicca sul link di una chat, vi entra e cerca tra i nick allineati sulla colonna di destra un nome, facendo scorrere il mouse. Eccolo!
E' già entrata, prima di lui, forse lo aspetta.
Giorgio clicca su - impudica - e come appare la finestra del PVT, scrive: - Sai che non faccio che pensare a te? -
Nut