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Sento i brividi.
Nel mio corpo, del nostro orgasmo.
Scivolano lungo la schiena, giù lungo le gambe, a farle tremare.
Incerta è anche la mano che ho usato per spogliarmi.
Lentamente, bottone dopo bottone come piace a te.
Per accarezzarmi.
Tu che mi guardi, osservi le smorfie del mio volto.
Tu, che con voce vellutata mi dici che è guardarmi è uno spettacolo divino.

Vivaldi in sottofondo.
Io sul tavolo, piegata.
Solo le scarpe coprono il mio corpo perché il resto dei vestiti è volato di là, sul mio letto.
Baci di passione, carezze, gemiti come in un'ingordigia infinita di assaporare la tua pelle.
Non vuoi ancora prendermi da dietro, lo so. Non ti senti pronto, mentre io muoio dalla voglia di concedermi a te.

Mi spingi con la schiena nuda sul tavolo da pranzo, lasci scorrere il palmo della mano come una linea lungo il mio corpo, inarcato dal piacere della tua carezza.
Chino su di me mi lecchi goloso i capezzoli ormai turgidi, irrigiditi dal piacere o dall'attesa di ciò che saprai darmi.
Mi attiri a te. Sento il tuo corpo premere contro il mio. Un sorriso ti illumina il volto.
Sei malizioso, vuoi giocare e ridere con me.
Vuoi scoparmi e al contempo prendermi l'anima.
Il tavolo vacilla sotto i tuoi colpi. Nel salotto, Vivaldi è smorzato dai miei gemiti.
Ti voglio. Voglio sentirti urlare dentro di me. Voglio sentire il tuo orgasmo mischiato al mio.
Vengo.
Vieni.
In sottofondo - Gloria in excelsis Deo - di Vivaldi.

Sono nuda davanti a te eppure non sento freddo.
A gambe aperte a mostrarti il mio sesso, bagnato, indecente, fradicio di desiderio.
Il mio odore è ovunque, nella stanza, sulle dita, nella tua bocca, nei tuoi ricordi.
Ovunque.
Indelebile.

Roxyb