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Racconto n° 3933
Autore: Fantasypervoi Altri racconti di Fantasypervoi
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Perdersi in te
Mi sento un leone mentre affondo in questa donna con tutta la mia passione: era da molto che non trovavo una corrispondenza sessuale così affine.

Se penso che ci siamo conosciuti tramite i miei racconti e, piano, ci siamo fiutati fino a diventare intimi e poi molto intimi...
Guardo questo corpo sotto il mio, vedo i seni sobbalzare sotto le mie spinte e il leggero sudore che ci bagna durante la nostra nuova battaglia; con la cupidigia del dominatore guardo i suoi occhi stretti dal piacere, affascinato seguo i suoi lineamenti e scendo sulla sua bocca contratta dagli spasimi dell'orgasmo, ne seguo le crespe umide, bramo i brividi che il suo corpo emana e, stupito come un bambino, esplodo in lei perdendomi nei miei pensieri.
La guardo mentre segue scomposta il ritmo del suo cuore, del mio cuore.

Accarezzo la sua pelle con dolcezza come da qualche tempo non mi accadeva e mi scopro a giocare con i suoi seni in questo momento danzanti per l' - aggressione - subita; seguo i contorni delle areole rosee allargate dal piacere.

Le dita scendono delicatamente verso le sue cosce come le gocce del suo sudore, trovano il suo monte di Venere, formano figure indefinite sul suo pube, poi la voglia di sentire i suoi umori e vederla fremere di nuovo; le dita ritmicamente superano il punto di non ritorno e vanno a cercare il caldo intimo della lussuria, piano toccano le pareti e ne sentono la resistenza effimera, le cosce si abbandonano inerti lasciandomi libero di placare nuovamente la sua sete di desiderio.
Affascinato, guardo questo dono della natura aperta ai miei piaceri, cerco i suoi occhi, percepisco i suoi desideri, le dita bagnate lasciano quel caldo rifugio. La sua intimità, oscenamente aperta, pulsante di vita propria, mi attira come una sirena il marinaio e mi ritrovo a scendere con la lingua, seguendo la strada appena persa dalle mie dita.

Il primo contatto è sempre il più difficile, amo il sesso orale e l'odore della sua pelle mi tranquillizza, il contatto, mi rilassa definitivamente: la lingua tocca le grandi labbra, ancora aperte e tremule per l'assalto subito, le dita scendono di nuovo ad aiutarmi.

Mentre la bocca tocca il clitoride duro, mi perdo nonostante il momento, a pensare a quel bocciolo, centro del mondo che nei secoli ha creato storie di lussuria ancora oggi sono tramandate, lette e che ancora continua a creare; succhio avido come fosse un chicco d'uva, spremo lascivo sentendo i gemiti salire, percepisco le sue mani stringersi attorno ai miei capelli, sento le spinte del suo bacino verso il mio viso, un ritmo nuovo che sale dalla sua forza di donna.

La sensazione di essere un oggetto ai suoi voleri si perde quando sento che il mio sesso reagisce tronfio alle sue richieste di piacere.
Aumento la mia aggressione a quel piccolo tesoro nascosto, le dita entrano a dare più vigore alla penetrazione, tocco altre pareti, altri piaceri nascosti sono stimolati, i ritmi si uniscono e, ancora una volta, mi rendo conto di quanto la fellatio sia il momento di massima intimità tra due amanti.
La sua richiesta di girarmi per ricambiare il piacere che le sto dando è il culmine del mio desiderio: avvinghiati, scambiamo i nostri sessi d'attenzione morbosa, dando e ricevendo pruriti appaganti.

Riconosco il sapiente tocco di una donna esperta e penso con piacere a quando verrò tra le sue calde labbra, così piene e polpose.

Cerco di distrarmi per non accelerare questo momento di paradiso, mi attacco ai pensieri più futili per allontanarmi da quest'eccitazione troppo prossima al godere, ma ormai la strada è stata aperta: mani sapienti sulle mie intimità, unite a risucchi di marea infinita, mi fanno tremare, con la mano batto sulla coscia nel tentativo disperato di fermare quella bocca stretta attorno al sesso, ma il tempo della raccolta è iniziata e i frutti sono pronti a essere presi...
Laura stringe i miei glutei, artiglia con le unghie la mia carne mentre aumenta il suo ritmo, avvolge il mio membro dandomi una risposta chiara di cosa vuole in questo momento.

Ricambio la stretta: le mani prendono le natiche, le dita scendono oltre il perineo e sfiorano il solco stretto del proibito, spingono a varcare la rigida difesa.

Le grida smorzate sul mio cazzo incoraggiano la mia titubanza, entro in lei mentre il mio sperma scalda le sue labbra e impazzisco ai suoi rantoli.

I suoi umori si perdono nella mia bocca, i nostri brividi sono l'apoteosi del godimento, nessuno dei due vuole perdere niente dell'altro e, sfiniti, continuiamo a cercarci: le sensazioni si attenuano riportando i nostri desideri nel decente, sfiniti dalla nostra fame di sesso.
La guardo assorto, rapito dalle fattezze del suo corpo così giovane, terrorizzato che lei possa uscire con una frase banale, tipo:- Ti è piaciuto?... - o con richieste d'incontri futuri a legare un semplice rapporto di sesso.

Sorrido compiaciuto quando lei, anticipando i miei timori, dice:
- E adesso non dirmi che vuoi farti una sigaretta rilassatrice, spero proprio che tu non sia uno di quelli che hanno bisogno di conferme ... -
- No: non ho bisogno di conferme, ho troppa esperienza per perdermi in queste futili rassicurazioni verbali, mi è bastato guardarti per sapere cosa provavi -
Ti guardo soddisfatto, riconosco me nei tuoi occhi, vedo lo stesso desiderio di novità, la stessa voglia di scoprire il mondo...
Mi ritrovo a studiarmi dentro per questi pensieri che da molto non avevo e, alzandomi, penso che forse questa volta non sarà solo una semplice scopata di un freddo inverno.



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