Giada è nello studio del suo analista. Luci soffuse, arredamento raffinato, minimalista nelle linee e goloso nei colori: rosso, viola, blu. Lui la guarda con quella luce ambigua negli occhi grigi, le gambe accavallate in una posa femminea. Il tono della sua voce è pacato, neutro, con un finale sorridente. Ma il suo non è un sorriso aperto, piuttosto un invito beffardo ad aprirsi completamente a lui, che non conosce moralità né regole, ma solo gli inquietanti risvolti della mente umana, le straordinarie, infinite possibilità che mente e corpo possono offrire.
- Sai, Francesco, prima credevo che la mia frenesia sessuale fosse una faccia della mania, mi sentivo bene, ma proprio bene, e quindi credevo di essere in fase ‘su'. In realtà credo che il sesso serva a scaricare la mia aggressività.
- Il sesso è terapeutico per te.
- E sai che riesco anche a venire, nonostante l'escitalopram?
Apre le gambe lentamente, è senza mutande. Lui guarda, sorride ma non si muove.
Da quando si sono baciati un anno fa, quando lei ancora piangeva e rideva durante le sedute, fra di loro si è creato un rapporto particolare. Non hanno mai fatto sesso ma a lei capita spesso di infilare la lingua nella sua bocca o viceversa, di toccarlo. Una volta hanno passato una seduta intera ad accarezzarsi. Un'altra lei gli ha piantato lo stiletto sul rigonfiamento dei pantaloni e lui le ha afferrato lo stivale ed ha aggiunto maggior pressione, un'altra volta l'ha presa per i capelli e le ha morso le labbra.
Giada potrebbe anche confessargli un omicidio, lui non giudicherebbe. Lui è oltre.
- Mi è venuta una strana dermatite, qui intorno alla bocca, gli dice indicando delle fastidiose macchie rosacee ai lati delle labbra.
- Avrai l'aids, cara Jade...
- Non scherzare. Guarda che io uso sempre il profilattico. Soprattutto con quelli che incontro in rete. Ne ho di fighissimi: scatola nera e oro, raffinati.
- Belle quelle scarpe, sono le Cenerentole di Prada?
- Sì, ti piacciono?
- Sì, molto, ma sono troppo da principessa.
- Ed io non lo sono?
- No, troppo polarizzata verso il sesso. Tu sei una regina, ormai...
- E dire che mi piace fare la bambina. Con Sheik lo sono, la sua schiava-bambina
- E con il Lord come va? Gli hai chiesto mille euro questa volta?
- No, non ce l'ho fatta, chiedo sempre 500.
- Tu vali molto di più.
- Sai, di tutte le fantasie che ho messo in atto questa è quella che mi eccita di più. Fare la puttana di lusso, essere pagata, esaudire tutti i suoi desideri in hotel a cinque stelle. La scorsa estate credevo di essermi innamorata di lui, mi sentivo vulnerabile. Credevo potesse esistere un ponte fra la donna e la puttana, come ho scritto - che ci fosse luce inframmezzata al buio - ... sì, lui è proprio l'uomo che potrei amare. Cazzo, ho pudore a usare questa parola. Comunque l'ho superata.
- Parlami di Monsieur.
- È emozionante andare con lui a colazione con un tailleur elegante e un rosebud nel culo. E nella più antica trattoria della città. Quella dove lui andava con il nonno. Sai che metto pochi gioielli ma preziosi. Brillanti, soprattutto. E Lui alla sua jolie pute non ha regalato un banale plug. - Per questo culo da imperatrice ci vuole un gioiello, da indossare in occasioni istituzionali - . Le riunioni di lavoro, per esempio. O quelle di famiglia, nella villa di campagna. Mi piace guardare mio marito e muovermi lentamente su quel monile luccicante. E' una sensazione piacevolmente perversa, sai?
E mi piace anche andare al Sex Sade con l'abito blu e il vezzo di perle. E farmi regalare guanti, reggicalze e corsetto in latex. Lucido, che stringe e accarezza, che soffoca la pelle e risveglia l'animale che è in me.
E mi eccita da morire notare come quell'uomo di sobria eleganza nei modi e negli abiti sia così a suo agio nel regno del fetish.
Sai, là mi sento come una bambina golosa e curiosa di tutto.
Lui è generoso e anticipa sempre i miei desideri. E mi sorprende con regali speciali. Stivali, soprattutto. Non so come fare a nasconderli a casa, così li tengo in cantina. Stivali alti, a mezza coscia, neri, tacchi dodici. Da vera troia, mi danno una vaga aria da mistress. - D'ora in poi ti è proibito godere senza stivali, e senza guanti. - Il total black fa risaltare la mia pelle chiara e la criniera bionda. Sono bellissima, sai? E infatti a un certo punto ho fatto switch, non con lui, con un giovane ragazzo con occhi da cerbiatto. Intimamente però voglio solo essere sottomessa, ma a modo mio.
Ricordo lo sguardo di Monsieur, orgoglioso della sua puttana mentre provavo gli stivali. La ragazza, con occhi neri e luccicanti e voce roca diceva che mi stavano benissimo. Lui ha detto, come se pronunciasse una verità assoluta - a lei stanno bene tante cose - . Poi siamo usciti dal negozio e abbiamo passeggiato mano nella mano, come due fidanzati, con una tenerezza che nel latex e nelle polsiere aveva il suo contraltare per la perfezione.
Amelia