- Adesso dammi la mano, chiudi gli occhi e immagina il seguito ....
Quelle parole gli scoppiavano nella testa, sapeva che Lisa si fidava di lui, ma non sapeva quanto...
Era una notte incredibile in quella casa sulla scogliera, in quel posto scelto per lenire le sue incertezze, un bivacco al caldo di un camino acceso.
Al di fuori di quelle quattro pareti di legno, il silenzio più totale: una civetta gli aveva ricordato che esisteva un mondo al di fuori di Lisa, la pioggia e il vento erano gli unici amici che avrebbero condiviso quella sera.
... Dodici ore prima
Seduta sul divano a qualche metro dal fuoco, a qualche centimetro da lui, Lisa aspettava ....nervosa per quei suoi occhi che la penetravano come un dardo.
Quando era con lui, Lisa si sentiva un cerbiatto indifeso, lui era riuscito ad aprire il suo scrigno leggendo dentro il suo cuore, le aveva fatto superato le sue paure portandola a scoprire un mondo sconosciuto.
Mani strette sopra le gambe chiuse, nuda come Dio l´aveva fatta, coperta solo dal suo imbarazzo e da quel gesto infantile delle mani a difendere quello che non voleva difendere, aspettava che lui finisse di fissarla, di spogliarla ulteriormente; fece per parlare, ma lui la precedette mettendole un dito sulle labbra.
Le sembrava che a ogni incontro i tempi diventassero sempre più lunghi, l´attesa di essere sua diventava sempre più bruciante.
Maurizio stava guardando Lisa, cercava di capire i suoi pensieri, voleva vedere fino a dove fosse disposta ad arrivare per lui.
Mesi prima, quando il gioco erotico era cominciato, le aveva anticipato come sarebbe finita:
- Vorrò tutto da te e, il tutto, non sarà mai abbastanza
Glielo aveva detto dopo una notte incredibile di sesso, sì, perché a quel tempo era solamente sesso.
La vedeva tremare, ma sapeva che non era il freddo, era l´eccitazione che le cresceva dentro al pensiero di quello che le avrebbe chiesto, ogni volta di più, sempre di più...
I capezzoli inturgiditi dalla tensione erotica erano l´unico segnale evidente del suo stato di piacere.
Lui la anticipò nel suo tentativo di parlare, le mise un dito sulle labbra, guardandola con sguardo severo, poi, quando vide che lei si era di nuovo calmata, spinse il dito tra le sue labbra calde:
- Succhialo! E apri le cosce...
Vide la sua bocca seguire la lunghezza del dito e succhiarlo come il dolce più gustoso, sentì le labbra serrare intensamente contro la pelle e ricordò la prima volta che Lisa lo aveva fatto con il suo sesso; era poco esperta, ma aveva voglia d´imparare e imparò...
- Slacciami i calzoni!
Guardava le sue gambe sode e gli venne in mente la prima volta che era entrato in lei: pur essendo una donna sui trent´anni, aveva la freschezza virginea della ragazzina e questo era stato subito inebriante.
Sentirla stretta e calda, aveva fatto il resto: in quei mesi le aveva fatto recuperare il sesso perduto portandola a livelli insospettabili di sensualità; scoprì con entusiasmo che lei non lo fermava mai, qualsiasi cosa facesse o le chiedesse, lei era lì, disponibile con quei suoi occhi sottomessi.
Il potere lo gratificava, saperla vulnerabile lo eccitava, quello che non sapeva, è che si sarebbe innamorato...
Vide le mani di Lisa prendere il suo sesso e poi riconobbe il calore delle sue labbra, mise le mani sui suoi capelli biondi e chiuse gli occhi.
L´aveva portata in quella baita per averla per l´ultima volta, non voleva legarsi, era troppo indipendente, troppo libertino per una donna sola...
Senti il calore crescere tra le sue gambe e capì che doveva fermarla subito, non voleva venire così velocemente, non quella´ultima sera, voleva possederla e le avrebbe fatto fare quello che lei non aveva mai voluto, in quel modo lei l´avrebbe odiato e sarebbe scappata da lui.
Questo, era quello che pensava!
- Fermati! Girati e mettiti piegata con lo stomaco in basso e il sedere in alto, come piace a me!
Ordini per essere odiato, ordini forzati.
Vide Lisa che lo guardava impaurita, aveva capito il suo desiderio, non fece niente per fermarlo.
Guardo le sue natiche, vide gli umori bagnarle le cosce, con le dita andò a cercarne il contatto e le bagnò, poi una carezza furtiva, un tocco famelico, un gemito strozzato e fu sua.
La guardava distesa, il viso ancora contratto dal dolore, aveva donato tutto di sé e lui ne aveva preso possesso godendo di quel corpo in tutte le maniere, e lei era ancora lì.
- Vestiti e vieni fuori!
La guardò alzarsi dolorante, la vide vestirsi e con occhi lucidi guardarlo: il suo silenzio gli graffiava il cuore.
Aprì la porta e la fece passare, una volta fuori le prese la mano e la portò verso la scogliera, cercò il punto più pericoloso:
- Ti butteresti per me?
La guardò incredulo librarsi in aria e sparire nel buio della notte, ascoltò la risacca rimanendo shoccato, il suo gioco perverso aveva preso una piega non prevista, non era quello che pensava, voleva solo farle capire che stare con lui non aveva futuro.
Sentì improvvisamente quanto gli sarebbe mancata quella ragazza, realizzò dove l´aveva portato la sua ricerca disperata di sensazioni estreme, prese fiato e si lanciò nel vuoto, alla ricerca disperata di quello sguardo ferito che stava portandogli via il cuore.
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