Scrivo per esistere. Se non fossi qui sarei in un altro posto ed altri sarebbero al mio. Ma siete sicuri che avvertireste lo stesso vibrante sentimento che vi trasmetto? Elaboro di colpo le mie tesi esprimendole e collaudando il racconto. Chi sono? Chi mi legge lo sa che posso essere quello che voglio. Delirio d'onnipotenza? Può darsi.
Io sono la vostra mente curiosa, il vostro desiderio recondito, il delirio dei sensi, però a mio modo. Mi piace esprimermi lasciando il dubbio nel lettore, permettendo che ciascuno possa interpretare lo scritto come crede, nella maniera più congeniale. In fondo ognuno legge secondo le proprie capacità e comprende quello che crede di capire. Sono ambiguo? Può essere.
Ci tengo alla forma.
Ad esempio, posso dire che una donna è un angelo che scende dal cielo su prati e su valli verdi di rugiada o che un uomo nel divino trascende entrando nell'animo di una donna ardente, invece di esprimere il concetto che - due carni affamate di sesso si impalano, soffiando e sbuffando - , e che - l'una, ansimando, s'infila sulla mazza dell'altro cercando affannosamente di raggiungere l'orgasmo, salendo e scendendo sull'asta lubrificata che le scorre nelle viscere - o, invece, affermando che lui - la cavalca in posizione canonica dall'alto, spingendo nella buca del piacere il nerbo della sua potenza, penetrandola a più non posso fino allo sfinimento - .
Potrei anche essere volgare, per andare incontro a chi piace il genere, e descrivere esplicitamente tutte le fasi di dilatazione e di aderenze che di solito si verificano in queste situazioni.
Potrei far sentire gli odori che si sprigionano da due corpi che cercano la propria soddisfazione: - l'effluvio di viole e di rose si sprigionò dal suo etereo corpo colpendolo al viso e stordendo i suoi sensi - ; come anche - il sapore di muschio l'avvolse destando i mille desideri di lei - ; invece di affermare in maniera più concreta e rude: - il corpo corroso dal desiderio della femmina sudava dai pori dilatati cercando di soddisfare il proprio piacere e l'odore acre (il suo puzzo) toglieva il respiro, ma lui non se ne accorgeva neanche, intento a cercare di arrivare alla soddisfazione completa eiaculando, scusate, sborrando copiosamente - ed anche - nella chiav... prolungata puzzava come un toro in monta. Lei avvertiva di essere la sua vacca. - Non è bello, inelegante, potrei quindi mediare in forma meno elegiaca, né volgare ed essere - una via di mezzo - , forse più attuale, nel modo seguente: - la carne macerata dal desiderio emanava forti afrori irretendo l'amante e spingendolo a concludere l'atto - oppure - l'afrore del corpo maschile accese i sensi e la convinse che fosse giunto il momento di portare a compimento l'opera intrapresa, aprendosi all'orgasmo come una rosa allarga la corolla al tepore del sole. - .
Naturalmente posso essere uomo, donna, ermafrodita. Posso esprimere la forza delicata di un uomo che abbraccia la propria donna e la bacia, suggellando il proprio amore per lei e portandola all'estasi, fino ad avvinghiare il suo corpo aderendo perfettamente alle sue rotondità e cercando la strada dei reconditi anfratti (volgarmente sapete come in effetti va in questi casi). Posso essere fragile ed esprimere il desiderio timoroso, ma determinato, che ogni donna, assalita da cupido, prova nell'attesa dell'amplesso che la redime e la danna (volgare: non vedeva l'ora di essere sbattuta sul letto). Posso essere fragile e forte nello stesso tempo descrivendo una copulazione ermafrodita, affermando che - si girò di scatto protendendo in un crescendo parossistico la vibrante parte estrema del vigoroso corpo affamato di lussuria, alla ricerca del congiungimento carnale che gli fu subito offerto dal partner che gli si offriva completamente consenziente - .
Credo che la metafora sia elegante e la pratico come atto autoerotico (metaforicamente, intendo): - la corda si strinse al collo e gli tolse il fiato impedendogli il respiro. Quando ti ha preso non ti lascia più fino al termine del coito - , in altri termini, non troppo espliciti: - hai bisogno di soddisfare i tuoi impulsi sessuali - .
Ma chi sono io? Uomo, donna, erma, omo?
Posso narrarvi storie di tutte le fogge, solo che voi lo vogliate, ma non chiedetemi chi sono perché per voi sono quel che sembro. Potrei essere l'uno, l'altra e gli altri. Potrei confondervi le menti.
Sono solo un attore o un'attrice che si mostra sul palcoscenico, sotto i riflettori, nell'occhio di bue che illumina gli splendidi costumi, nascondendovi alla mia vista. Ma a voi sembra di vedermi. In effetti appare solo il mio riflesso in mille specchi. Al di fuori di questo teatro non potreste riconoscermi. Non esisto.
Dove abito? Dove vivo?
Vicino a voi quando mi leggete e vivete con me gli orgasmi che descrivo: le donne dai seni doviziosi che cercano - Amore - , gli uomini nerboruti e sempre in viaggio alla ricerca del porto sicuro che li accolga.
Lontano da voi quando vestite i vostri panni di interpreti nella commedia della vita di ogni giorno e cercate di essere compiti, arroganti, intelligenti, furbi, onesti e disonesti.
Ma vi accompagno sempre perché sono parte della vostra esistenza.
Potrei essere l'amico o il collega che vi siede accanto oppure il vostro superiore, il vostro confidente, il vostro benefattore, il vostro aguzzino, il vostro amante. Tutto e nulla.
Se mi leggete sono Voi (non alzate il sopracciglio con aria di sufficienza) perché sento il mondo come voi lo sentite e lo esprimo come voi vorreste che fosse espresso, anche se ora mi criticate e vi spazientite, sbuffando: - dov'è la storia di sesso promessa? - .
Ma è questa! E' la vostra storia che non sapete vedere perché non volete ammettere che il sesso siete voi! Siete carne più di me! Quando fate l'amore in due, in tre, in gruppo o da soli ciascuno di voi è me ed io penetro nelle vostre viscere, aderisco alla vostra asta alle vostre cavità, al vostro orgasmo con la ghirlanda di parole che infilo di seguito. Mi agito con voi e raggiungo il mio piacimento tramite voi. Se voi non esisteste non sapreste nulla del sesso, non godreste, né soffrireste per esso. In sostanza, io non avrei ragione di essere qui.
Vedendo un uomo che colpisce la vostra immaginazione, magari con la coda dell'occhio o nascoste dagli occhiali da sole che portate anche in pieno inverno, alle sette di mattina, perché nessuno si accorga della imperfezione del trucco applicato troppo velocemente per la solita fretta, pensate - vorrei farmelo - .
Ebbene io ve lo offro disteso in un'alcova con la canna al vento che vi circuisce, che vi dice parole dolci, che vi succhia...l'anima, che con estrema calma vi possiede, vi agita, vi assale, vi distrugge, vi annienta finché non restate estatiche a respirare il suo odore.
Posso, allo stesso modo, offrirvi il fiore di una donna che si dischiude per voi con facilità estrema (raro avvenimento qualora non mercenario). Posso creare amori saffici e interpretarli con uguale potenza. Posso essere innamorato, disperato o trucido seviziatore. Posso essere tutto.
E' narcisismo? Già, è normale incasellare tutto in un giudizio. Fatelo se vi diverte, ma allora non saprete mai chi in effetti io sia. Se volete saperlo dovrete seguirmi nel tortuoso cammino che avete intrapreso aprendo le pagine di questo libro. Ma non so se riuscirete a capire chi sia.
Io sono un attore, un capocomico, un saltimbanco, uno che scrive i suoi testi e li interpreta al meglio seguendo il canovaccio dettato dal momento su questa pubblica (ma non troppo) piazza.
La mia vita è la vostra. In altri termini, non esisto, in assoluto.
Potete fare di me quel che vi aggrada. Avvicinarmi, parlarmi, scacciarmi, tenermi lontano, farvi ammaliare da me ed anche odiarmi o solo esservi cordialmente indifferente, e questa è la condizione per me più insopportabilmente dolorosa. Il mio amore per voi è solo - letterario - . Ne ho preso coscienza di recente e devo convincermene anche se il mio desiderio sarebbe di incontrarvi, di parlarvi personalmente, l'uno di fronte all'altro, avere la vostra fiducia fino a farvi innamorare di me, giungere ad amarvi ricambiato, carnalmente intendo. Ma questo appartiene al mondo della mia illusione. Anche se mi fa soffrire, devo sopravvivere.
Il dilemma è: esistere o apparire? Io sono voi e ciascuno di voi racchiude la soluzione del dilemma, ma questo è un problema vostro. Tanto, io non esisto...
Aedocieco