Sono qui, in questa lussuosa camera d'albergo con l'ampia veranda che si affaccia sul lago, oggi increspato da un vento gelido.
Il cielo è scuro, carico di nubi invernali, le montagne incombono, mi pare di sentirne il peso a rendere più inquieta l'attesa di te.
Ora non voglio pensare, impongo il silenzio alla mente che si pone dubbi e mi martella di - perché - .
Sono pronta come tu mi vuoi, ne sono sicura, è bastata una tua carezza a farmelo capire.
Ora la mia pelle profuma di sandalo, è liscia e morbida al tatto.
Accavallo le gambe solo per assaporare il brivido d'eccitazione che mi trasmette lo slip di seta sul fiore depilato: a momenti sembra scivolare e in altri incollarsi alle sue labbra morbide e umide.
La mia bocca sa ancora del tuo bacio di ieri, nella mano ho stampata come una marchiatura a fuoco il numero di questa stanza, la 237.
Nessuno sa che sono qui, il cellulare è spento, chiudendo quella porta isonorizzata ho chiuso fuori il mondo.
Del resto altalenando tra lavoro e Università riesco sempre a rubare qualche ora per me, a volte semplicemente per restare un poco da sola, a volte per tuffarmi nel mare di una nuova avventura amorosa.
Ma tu non sarai solo questo, lo so già, ne sono sicura, probabilmente mi sconvolgerai la vita. Arriva ti prego... e inizio a spogliarmi, in un rito propiziatorio, mentre frugo nel cestino della frutta.
Mi sarebbe piaciuto trovare delle albicocche, nel mio immaginario le ho sempre associate al sesso, così polpose, ricche di sugo, con quel sapore aranciato di strana spezia, ma non è la stagione adatta.
Sorrido accarezzandomi un seno, non potevi saperlo.
O forse lo avevi indovinato ma non ti è stato possibile trovarne?
Non so come sia successo ma in un attimo tu mi hai aperta, letta , decifrata, conquistata.
Hai annullato le mie certezze, scardinato la mia sicurezza, fatto battere il mio cuore come quello di un'adolescente che avvampa per la prima volta.
Nuda di fronte al grande specchio mi guardo: cerco la conferma di essere bella, come tu mi vuoi, come mi aspetti.
Le tue mani, non riesco a smettere di pensare a loro. Nessuno mi aveva mai toccata così.
E ora voglio godere, voglio poter urlare di piacere e di dolore come mai mi è capitato prima, tutto, voglio tutto e tu me lo darai.
La mano si attarda nella micia depilata, tenera , sul clioride già gonfio...no, sarà solo per te.
Sono sdraiata sul letto, nuda, come tu mi volevi, amore, e pronta come mai fino ad ora.
Pronta a fare quello che mi hai chiesto.
Piego il foulard di seta, il tuo, quello che mi hai lasciato ieri, chiudo gli occhi e mi bendo, stringendo forte.
Cerco a tentoni le manette in alto, eccole.
Uno scatto metallico, tendo il braccio saggiando la resistenza della catenella.
Mi manca il respiro, per un momento penso a che cosa accadrebbe se tu non venissi e io restassi qui, appesa al letto.
Una vita gettata dalla finestra, lo scandalo nella mia gotica famiglia farebbe saltar le coronarie a qualcuno.
Sorrido e mi giro, mostrando la schiena e le natiche alla porta.
Assecondo il tuo desiderio.
Pronta per te, pronta a ogni tua voglia. Mi sento bella, aperta, morbida e calda.
E sono sicura che anche tu sarai bellissima, per me, amore mio.
Il fruscio della porta che si apre tende il mio corpo come un arco...
Morgause