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Racconto n° 4177
Autore: Greeneyes Altri racconti di Greeneyes
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Notte di mezz'estate
La serata estiva era fresca e la cena nel ristorantino era stata deliziosa; avevo ancora nelle narici il profumo dell'uva fragola che pendeva dal pergolato vicino al nostro tavolo, un odore dolce e pungente al tempo stesso, come la sensazione dell'attesa della notte con lui.
Mi aveva chiamata qualche giorno fa e teneramente mi aveva detto: "Arianna, so che sei triste in questo periodo, io sto per partire verso un luogo lontano e vorrei che tu passassi la notte con me, a casa mia".
Mi aveva stupita, ma ero contenta per quell'invito; a lui sono legata profondamente, ed anche se abbiamo avuto poche occasioni per vederci, fin dal primo incontro l'intesa era stata perfetta, avevamo parlato per ore e vissuto l'amore con passione ed abbandono. Questa volta però lui aveva aggiunto: "Voglio farti vivere una fantasia che sicuramente hai avuto" e non disse di più, lasciandomi la curiosità, come per un frutto non ancora assaggiato.
Avevo deciso di concedermi, per la prima volta, un'intera notte fuori di casa. La solita sensazione di calda accoglienza mi avvolge entrando nel suo appartamento piccolo, ma curato; un abbraccio, come scampolo di velluto, mi avvolge, e subito le sue mani incominciano a percorrere il mio corpo, mentre un fremito mi attraversa la schiena. Chiudo gli occhi per assaporare il gusto delle sue labbra, la mia lingua ne percorre i contorni, poi penetra nella sua bocca socchiusa e danza con la sua; l'alito caldo, la saliva, fluido che ci unisce e avviluppa, innesca i primi lampi di piacere, mordicchio leggermente le sue labbra e con la lingua gli lecco il volto, fino ad arrivare alle orecchie e a baciarlo dietro il lobo, mentre gli sussurro "Marco, viviamo questa serata al massimo...". Seppure tardi e nonostante la brezza che arriva dal balcone, i nostri corpi si muovono ed aderiscono, leggermente madidi di sudore, lui mi solleva il vestito e mi passa una mano tra le cosce, poi mi sfila gli slip, mentre continua ad accarezzarmi, sfiorando il mio sesso pronto al piacere, io assecondo per un attimo il viaggio delle sue dita e le stringo tra le gambe: le sue mani si insinuano dietro le spalle, con gesto veloce sgancia il mio reggiseno e lo sfila dalle spalline del mio abito leggero. E' eccitante sentire il mio corpo nudo sotto il vestito: è effimera barriera ed accattivante tentazione.
Intanto io lo accarezzo e gli sfioro il torace, giocando con la lingua sui suoi capezzoli, è già senza maglietta e mentre con una mano gli accarezzo il sesso attraverso i pantaloni, con l'altra infilo le dita nella chiusura della cintura, lui mi aiuta e si sfila i pantaloni ed il boxer, finalmente l'odore della sua pelle penetra nelle mie narici, e cresce il mio desiderio.
Lo guardo per un attimo, mentre continua a leccarmi e baciarmi il collo e palparmi i seni; subito dopo, in una frazione di tempo non misurabile, sento che mi spinge, dolcemente, ma in modo fermo, verso il balcone del salone.
Arretro con piccoli passi, mi lascio spingere fuori, e subito una folata di aria frizzante mi attraversa le cosce nude e risale dal pube fin sotto il seno, innalzando il mio abito, come vela pronta a percorrere le rotte vagabonde del piacere.
Sono con le spalle alla ringhiera e un pensiero leggero, che mi attraversa veloce, come saetta, mi avverte che siamo sul balcone di un palazzo su un corso molto trafficato; è coperto parzialmente, sul lato più lungo, da una tenda, ma le due pareti laterali, una delle quali dà sul corso, sono completamente scoperte, visibili da chiunque, sia dai balconi che dalla strada.
La parte razionale di me non ha alcuna influenza in quel momento, anzi, mi intriga l'essere esposta nel percorso progressivo del piacere.
Marco infila le mani sotto l'abito e me lo sfila, lasciando il corpo nudo e la mia pelle a respirare le carezze della notte, allargo le mie braccia e mi appoggio alla ringhiera, il freddo del ferro sul mio sedere e sulla schiena marchia la mia pelle in modo piacevole, come unico abbigliamento i miei alti sandali, i cui fermagli luccicano nella penombra del balcone.
Lo guardo mentre mi sorride, si china e mi divarica le gambe. Ora il suo volto si avvicina al mio sesso, l'alito caldo, il desiderio della sua bocca cresce dentro di me, una vampata sul mio viso, l'eccitazione della sua bocca che incomincia ad assaporarmi, con lenti movimenti della lingua che si insinuano tra le grandi labbra, le sua bocca che stringe impercettibilmente il clitoride; chiudo gli occhi, non trattengo i gemiti, alimentati dal piacere e dalla situazione, il mio corpo non rimane immobile, anzi spingo avanti il bacino, ondeggiando leggermente ed invitando la sua bocca a penetrarmi sempre più; il mio respiro diventa sempre più affannoso, si confonde con il rumore delle macchine, poco più giù, mentre le sue mani circondano le mie cosce, risalgono sui glutei, li palpano e li stringono e mentre il suo viso affonda nel riflesso bagnato del mio sesso spalancato.
Immagino che qualcuno possa essere lì a guardarci, a godersi una scena inaspettata, magari è scandalizzato, o probabilmente è eccitato e questo pensiero mi intriga e alimenta il mio piacere, facendomi abbandonare senza ritegno agli ansimi del godimento, che si confonde con il rombo luminoso delle auto giù in basso, mentre gli dico "non fermarti, non fermarti, fammi godere!!". L'orgasmo arriva, impetuoso mi assale e mi scuote, lui percorre con le dita la piccola striscia scura che sovrasta il mio sesso depilato e grondante di piacere, scende e mi penetra, raccogliendo gli umori perlacei che testimoniano l'apice del godimento. Lecca le sue dita e poi me le infila in bocca, riconosco il gusto del mio sesso, lo assaporo tra le labbra, mi cinge in vita e mi fa girare di spalle e piegare sulla ringhiera: ora sono i miei seni che provano il fresco immobile del ferro. Gli offro la vista del mio sedere nudo, ma so che è visibile a molti e penso sia anche invitante... qualcuno forse si starà toccando e beneficiando di questo spettacolo in una notte di mezz'estate.
Vivo il mio abbandono lussurioso alla gioia dei sensi come esperienza impagabile, unica; percepisco il calore del suo corpo sempre più vicino, le mani mi cingono la vita, scendono nell'incavo del bacino e il desiderio di essere penetrata da lui è incontenibile, immagino il suo membro in erezione, sento pulsare dentro il mio sesso, una mia mano a pizzicare il clitoride, gonfio ed orgoglioso di piacere, aspetto quel momento, il caldo della sua asta tesa che entra dentro di me, e finalmente percepisco il suo lento ma deciso possedermi, finalmente diventiamo due in uno, si muove sempre più velocemente e mi sussurra "allora, che ne dici tesoro, ti piace questa sorpresa? Sei eccitata a pensare che possano vederti mentre ti sto scopando sul balcone?". Sì, è vero, essere in balia di lui,esposta a possibili sguardi sconosciuti e succube dei miei sensi senza freni, non fa che aumentare i miei gemiti, che non sono trattenuti, e che ci accompagnano al culmine dell'eccitazione, insieme, fin quando l'onda calda del suo sperma innaffia profondamente il mio essere e lo sento scendere caldo, a rivoli, lungo le mie cosce, mi chino e con la lingua lo lecco, raccogliendo e bevendo ogni goccia della sua energia. Percepisco, da un bagliore improvviso proveniente da una stanza vicina, il movimento di una tenda, vicino a noi, e sorrido. Mi prende per mano, entriamo a casa, e riprendiamo ad amarci, nell'intimità di uno spazio chiuso e con l'eccitazione degli spazi aperti dentro di noi.
(dedicato)

Greeneyes

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