Racconti Erotici - RossoScarlatto Community
RossoScarlatto Community
.: :.
Racconto n° 4237
Autore: Thierry59 Altri racconti di Thierry59
Aggiungi preferito Aggiungi come Racconto preferito
Contatto autore: Scrivi all'Autore
 
 
Lettori OnLine
 
Romanzi online
 
Manniquin
Brehat
Rebel
Friends
Orchid Club
Menage a trois
Remember
The best
Destiny
My Story
 
 
La donna che scrive
- Ci sono donne, che con amore ti regalano la loro vita. Ci sono donne che con amore invece, te la tolgono.. - Lesse compiaciuta quella frase tante, tantissime volte, soddisfatta, appagata, quasi felice, alla fine, forse, dubbiosa, ma poco importava. Era il finale di un piccolo romanzo che aveva scritto così, la testa fra le nuvole, il cuore leggero come una favola. Se lo poteva permettere Valentina, nota ed affermata scrittrice, tradotta in molte lingue, stimata ed applaudita dai più, che con quel racconto avrebbe dato vita alla centesima novella pubblicata. Già pensava alla faccia del suo editore, che come al solito avrebbe trovato mille difetti e mille difficoltà... lei invece no. E con la caparbia che la faceva forte, avrebbe imposto anche quel nuovo lavoro, con il suo fare da donna di altri tempi, o forse di altri pianeti, chissà.
Spense il pc, accese lo stereo, il nuovo cd aspettava la sua attenzione. Una candela accesa ed il pensiero tornò a quella frase, a quell'ultima frase. A quel finale così strano e senza dubbio profondo. Sicuramente dubbioso. Sebbene ne fosse autrice e del tutto complice, le risuonava nella testa come un tamburo. Non riusciva a credere che una frase potesse essere di tale rilevanza da farla distrarre da cose che facevano parte della sua vita; cose importanti, indispensabili, vitali. E non capiva o forse non voleva pesare il senso di buio che tutto ciò le portava dentro. Il telefono squillò, svegliandola da quel pensiero: era l'ora della telefonata che tanto aspettava e che con puntualità arrivò a compiacere le sue voglie per quella gioventù che dirompeva dai seni sodi e finti di chi, a ventanni, vede già un futuro di silicone e bugie.
Accordi per l'incontro del giorno dopo, incontro che già assaporava e prevedeva sarebbe stato di sesso allo stato puro, all'ennesima potenza, complice il latex nero da indossare con disinvoltura e senza pregiudizi. Trucco sobrio, labbra rosse su colori verdi e neri, sottoveste di seta , guanti lunghi di velluto e perizoma che si perde fra le curve di natiche tutte da prendere senza ritegno. Sospiri e champagne, parole soffiate, cristalli di tocchi leggeri dapprima, forti, ingordi, urlati con l'anima di chi con il sesso ci vive da sempre, dopo. E musica. L'amata musica, che rievoca, che accende e divora l'anima. Dopo tutto può confondersi e gridare. Gridare la voglia di chi con il piacere ci scherza e ci gioca a carte scoperte e mette sul tavolo tutta la posta che possiede, sicura di non perdere. L'amore? Certo, ma bugiardo. La dolcezza? A volte. Il rito si perpetua e conclama la carnalità viscerale di chi di tutto il resto non sa che farsene. Le carezze, le dolci carezze delle amanti innamorate che lasciano il posto a gemiti simili a cori di perversione. Una, giovane e costruita, bella ma finta e vuota. Non più nelle grazie di Madame Jeunesse l'altra, ma scaltra e seduttiva in tutte le sue forme. Occhi e labbra dal delirio blu.
Domani appuntamento alla solita ora. Buonanotte amore, ti amo da impazzire, mentre il sorriso dal sapore estasiato scende dalle pieghe delle labbra e si ferma giù, dove domani avrebbe trovato risposta ad ogni suo dubbio e l'avrebbe fatta ridiventare, donna speciale e fatale, la donna dai grandi slanci, la donna che della vita fa ciò che vuole, o almeno crede di poterlo fare. Come con le persone. Perchè lei è la donna che scrive.
Ma... - ci sono donne che con amore ti regalano la loro vita...- e la memoria torna.
Andiamo Valentina, possibile che non ricordi? Ombre di sipari ormai chiusi, ma la memoria non inganna. A chi ho dedicato quella frase? Perchè ho scritto quella frase?
- Ci sono donne che con amore invece te la tolgono... - Un tormento che non avrebbe più voluto, un improvviso tonfo che spacca le ossa e la carne a brandelli, un lampo viola, forte, accecante, cattivo... perchè ora lei ricordava, e quell'ultima frase risuonava, bombardava, mirava alla mente, subdola e velenosa. Chissà perchè - ora - nella sua mente e nel suo scrivere. Per quale motivo adesso, nel finale della sua piccola creatura, nata con disinvoltura dalla sua mente così esperta e famosa.
Ferma il pensiero.
Cancella il ricordo.
Accendi il piacere con la tua mano e lascia la giovinezza del tuo nuovo amore fra le dita. Domani sarà ancora tua. Si imponeva di pensarlo, di mangiarlo con avidità, di gustare ogni attimo di quegli occhi verdi come il mare, sebbene privi di consapevolezza. Occhi capricciosi, pressapochisti ma sicuri delle ore di sesso che volevano. E volevano entrambe. Entrambe complici ed affamate. Sesso e parole, sesso e capricci, sesso e promesse. Sesso per capire che nel gioco della vita vince chi scappa, lasciando orgasmi a metà fra il sacro ed il profano. Fra il giorno e la notte. Notti di promesse effimere ed oltraggiose, eccitanti e scandalose; complice l'assenza di tempo che crea voragini di lenzuola sporche di rossetto e ritagli d'amore sporco. E domani l'avrebbe avuta ancora fra le sue braccia, colma di tutti i gemiti della bimba che alla mamma succhia il seno mentre la seduce, e poi la prende e la fa godere di orgasmi degni di fervida ed esperta amante. Era fantastica, lasciva e perdutamente priva di qualsiasi tabù.
Allora perchè il turbamento... per quale motivo dalla sua mente una frase che rievoca dolore; lei, che del dolore e delle pene non sa che farsene. Lo ripudia il dolore, lo odia, lo evita, lo accusa, lo schernisce, lo uccide. Lo rinchiude nel passato e gli impedisce di rivivere. E non bastano gli eventi ed i buoni propositi. Non bastano i nuovi ardori e le nuove conquiste, non basta la gioventù bella e dannata. Non bastano le nuove avventure e le notti fatte di masturbazioni roventi e voluttuose. Quella frase è di più, molto di più. Lei che nella vita vuole tutto e di tutto si nutre, avida divora e mastica tutto ciò le interessa, senza esclusione alcuna, a patto lo voglia davvero. A patto che le interessi.
E quella donna le interessava davvero.
E quella donna l'aveva amata davvero.
Quella donna, una sera la vita gliel'aveva ragalata davvero, con amore infinito.
E quella stessa donna, una sera, la vita se l'era tolta, con l'amore infinito di chi in silenzio sa sparire. Con dignità. E sparì perchè il suo amore non l'aveva più voluto, perchè il gioco era finito. Avida e vittima del suo stesso male di essere e di apparire.
Tutto ora aveva un senso. Ora Valentina poteva ricordare. A testa bassa e con la bocca impastata di sabbia e lacrime.
Poi, non scrisse più.
Poi, non pianse più.

Lasciò la sua casa per un rifugio in riva al mare. Lì, forse, avrebbe potuto cancellare. Avrebbe potuto cercare nelle notti di cielo terso quella stella che senza dire una parola, una notte di marzo, riuscì davvero a gridarle tutto il suo amore. La donna che scrive, ora , è la donna che finalmente sa.

Thierry59

Biblioteca
 
Community
Redazione RS
Biblioteca

Biblioteca

 
.: RossoScarlatto Community :.