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Racconto n° 4239
Autore: Morgause Altri racconti di Morgause
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Lui
Anche quando non lavori proprio non ti riesce di dormire a lungo, c'è sempre un nuovo progetto, qualche idea che magari ti è venuta in sogno a tirarti giù dal letto e farti entrare in azione, non prima di aver sbirciato fuori dalle persiane per vedere che tempo si prepara per il nuovo giorno.
Ti sto guardando, tra le palpebre socchiuse, nella luce che filtra dalle finestre con il grosso felino- tuo inseparabile compagno- in braccio, intenta a scrutare il tempo.
Mi hai detto che anche tua nonna ha la stessa abitudine: probabilmente è una faccenda genetica, ma certo lei non scende dal letto per vedere come sarà la giornata con il tuo abbigliamento inesistente: sei nuda, a parte una vecchia t-shirt che ti copre a malapena il pube nudo e liscio(all'inizio non la capivo questa tua improvvisa mania di eliminare il nero boschetto che mi intrigava e molto, ma ora, a lavoro ultimato, quando sto tra le tue cosce mi pare di gustarmi un panino al burro ancora caldo, profumato invece che di forno di donna, anzi di femmina)

Stai lì, diritta, le gambe interminabili unite, i capelli arruffati, le lunghe mani che stringono il gattone ronfante in mezzo ai tuoi seni rigogliosi, dalle punte rivolte all'insù.
Non saprai mai quanto sei bella in questo momento; intravvedo le tue labbra, morbide, calde, e ripenso a stanotte...
Con te perdo il conto del piacere, quando facciamo l'amore mi stai sopra, dietro, intorno, come se avessi mille mani, cento braccia come la dea Kalì, un miliardo di bocche.
E ora sono di nuovo eccitato, una potente erezione alza il lenzuolo, ti rivoglio, ma...facciamo un gioco, è diventata di moda questa frase con il libro erotico di quel giornalista francese, che però non ti ha mai conosciuto, altrimenti avrebbe scritto giochi al plurale, ne sono convinto, insomma dicevo, fammi giocare, faccio finta di dormire, vediamo che succede.

Lei

Bene, oggi sarà una bella giornata, si può cominciare ad andare al mare, sempre che tu ne abbia voglia; non so il perché ma da un po' di tempo incontro quasi sempre uomini che odiano il sole estivo, giusto un tuffo e via, oppure sopportano quel minimo di sofferenza che serve per colorarsi appena decentemente.
C'è stato un periodo della mia vita in cui, se un uomo aveva più di vent'anni, era da scartare: allora sì, che si passavano giorni interi ad arrostirsi, però, poi a letto... beh, l'esperienza dei quasi quarant'anni conterà pure qualche cosa.
E tu a letto sei quanto di meglio potessi trovare, diciamo che occupi il secondo posto nella mia classifica personale.
Ma dormi o cosa, accipicchia che tenda da campo vedo, Big, amore mio felino, dai, vai, prova a giocarci, macché, ti rimetti a dormire, l'articolo non ti interessa.
Ma a me sì, eccome, ora torno a letto e vedrai che ti sveglio, finto bell'addormentato.
Eccomi, tolgo la maglietta e mi abbarbico a te, strusciandomi contro la tua coscia, una faccenda che ti fa impazzire e fa andare in orbita pure me, tanto che se insisto troppo c'è il rischio che sciupi un orgasmo in solitudine.
Mhhhh, dall'odore che sento sotto queste lenzuola siamo in overdose di sesso, chissà perché associo questo divino profumo a quello del sangue, dolciastro e ferroso, a volte un poco acre: è l'odore della vita, che pena per coloro che non lo sanno riconoscere o peggio ne sono disgustati, non sanno che si perdono.
Non ti muovi, non parli, solo la tua rigidità dimostra che sei presente e voglioso ed io ti accontento, ti accarezzo il ventre con i capelli e ti prendo in bocca.
Che sensazione sublime, la tua carne calda, che sa ancora di sonno e di notte, vibrante sotto la mia lingua, mentre faccio scorrerer la mano su e giù lungo l'asta, lambendo a leccatine la minuscola bocca da cui esce la vita.
E mi piace anche accarezzarti i "gioielli" come li chiamiamo, sentire sul palmo della mano il loro peso, tanto che all'improvviso scendo con la bocca a leccarli e tu mugoli, mormorando:
-Amore , che piacere -
Ah, allora sei sveglio, fingevi, ora spero proprio che tu cominci a parlare, sai quanto mi piace sentirmi dire le oscenità proprie di certi momenti, le trovo deliziose.
Torno a prenderti in bocca, rallentando i movimenti, perché me ne accorgo, il tuo orgasmo è vicino.

Lui

Descrivere che cosa provo quando le tue labbra e la tua bocca mi succhiano con tanto impegno e bravura è impossibile; c'è una differenza tra te e le altre donne: tu non ti limiti a leccare, succhiare, strofinare, è come se mi entrassi dentro con la lingua, proprio dentro, per aspirare il seme direttamente dai dotti spermatici, per far gonfiare il mio sesso con il tuo calore umido, rallenta, sono al livello di guardia, il piacere è quasi insopportabile... mi stai portando via l'anima.
Ecco, se solo per un attimo penso che domani potresti fare questo a un altro uomo, Otello al mio confronto diventa una figlia di Maria. Si, spostati, vienimi sopra, voglio mangiarti, succhiarti, divorarti.
Sei bollente, anche se ti sei lavata odori ancora di me, del mio seme di questa notte, della tua eccitazione.
Da come muovi i fianchi mi accorgo che sei prossima all'orgasmo, sempre così, sei più veloce di me, il piacere ti fulmina, lasciandoti per alcuni momenti come morta, inerte.
So che cosa vuoi che faccia ora, so quello che ti fa impazzire, ma con gusto sadico ti lascio lì in tensione, in attesa; sai perché amore mio? Perché è solo in questi momenti che ti sento mia, mio è il potere di darti piacere come nessun altro, so che ora saresti capace di implorarmi e di promettere qualunque cosa, salvo poi, uscendo dal coma amoroso, dire che non ti ricordi più e che certe promesse non valgono.
Ma tu sei generosa, non smetti di lavorami, ora il gioco è serio, perché sai quanto mi piace godere perso nel tuo piacere.
Così cedo e ti stringo i fianchi con forza mentre infilo la lingua dentro di te, assaporando avidamente la tua grotta, che sa di mare e di me, finché ti sento vibrare come mille corde di una gigantesca arpa e con perfetto tempismo é il mio seme a spegnere il grido nella tua gola.
Ora tocca a me ritrovarmi sbalzato fuori da questa stanza, mentre tutto si oscura, il senso di vuoto che provo è la pace dopo un piacere acuto quasi quanto un dolore.
Chi ha detto che gli orgasmi di un uomo sono tutti uguali: non è vero, dipende dalla donna con cui stai, è lei che condiziona il tuo piacere, e tu, Fede, hai un entusiasmo tale per il sesso che spesso mi chiedo come fa il tuo amico del cuore, gay, a restare tale.

Lei

Ora devo riposarmi un po', tra stanotte e adesso... altro che overdose di sesso.
Amore mio, noi a letto facciamo scintille, è vero, ma come diceva Ava Gardner parlando del perché era finito il suo matrimonio con Frank Sinatra:
- Tra le lenzuola era tutto perfetto, i guai cominciavano sul bidé -
Certo, è una frase che poco si addice ad una signora, ma calza a pennello anche a noi, ne sono convinta, non puoi non darmi ragione.
Ma ora non ci voglio pensare, mi sdraio accanto a te e provo ad asciugarti il sudore con il lenzuolo, sento il tuo cuore battere così forte che pare voglia uscire dalla gabbia toracica, io la capisco questa furia amorosa che a volte ti prende quando non la smetteresti mai di fare all'amore, come se accanendoti sul mio corpo riuscissi ad entrare veramente in me, a capirmi completamente; è inutile, c'è e sempre ci sarà una mia stanza chiusa della quale nessuno ha le chiavi.

Lui

E' meraviglioso stare con una donna come sto con te, anche se a volte penso che sia una fortuna il non abitare assieme, altrimenti ti zomperei addosso di continuo, eppure non mi sono mai considerato un assatanato.
Vedi, ora tu mi stai asciugando il sudore e accarezzando i capelli con fare materno, comportamento decisamente anomalo per te, ma se io prendo uno dei tuoi capezzoli in bocca e lo succhio, come fosse una caramella alla fragola sento sotto di me il tuo ventre fremere di nuovo, come percorso da una leggera corrente elettrica.
Basta veramente poco per eccitarti e di conseguenza eccitarmi, dici che ti succede solo con me, ho i miei dubbi, gli ormoni e i corpuscoli tattili della tua epidermide non sanno decifrare il codice genetico.Ma che importa, ora siamo insieme, e la giornata è lunga e tutta per noi; non ti verrà mica in mente di andare al mare, vero?




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