Posso entrare? – Chiese con discrezione.
Una voce dall'altra parte della stanza le disse di accomodarsi, una voce dalle note profonde, calde, quasi straniere. Erano le prime ore del pomeriggio, fuori il cielo si stava oscurando per nubi cariche di pioggia grigia ed autunnale; la luce che la stanza emanava era color viola pallido, in netto contrasto con l'atmosfera che lei aveva dentro sé... la trepidanza e l'eccitazione che sentiva per quell'incontro erano incontenibili, e quella luce viola le creava una sorta di inquietudine assoluta, difficile da controllare.
Il primo appuntamento.
La prima volta.
Lo stupore del loro primo incontro.
Eccola. Nel suo vestito nero, nella pelle color mogano che sembrava profumare di odori antichi.
La donna che aveva la voce della sua anima.
Entrò con la gola chiusa in un saluto appena accennato. L'emozione per un volto sconosciuto che aveva creato ore ed ore di amore virtuale totale ed assoluto, orgasmi procurati con fraseggi e note di virtuosismi leggeri ed erotici, gli unici che lei avesse mai vissuto, nella sua casa a picco sul mare.
Le porse la mano, una mano affusolata, le dita lunghe e magre, un anello di foggia berbera con una pietra nera... - Eccoti finalmente, disse. –
La luce ora era cambiata, era rossa fiammante e dava riflessi forti, quasi accecanti. Nel vortice di quel colore riuscì a dire il suo nome, restando immobile per la meraviglia che le stava di fronte, una pantera nera dagli occhi verde smeraldo.
Dinamite per il cervello.
Gli occhi negli occhi, la mano che rapisce pensieri e desideri, la bocca dalle labbra carnose e sensuali che tanto l'avevano fatta sognare, il suo profumo di terre lontane.
Il cuore all'impazzata.
La fece accomodare accanto a lei sopra ad un letto a baldacchino.
Lenzuola nere.
Veli viola e oro tutt'attorno.
- Vieni con me – Le disse
- Prendimi per mano, accompagnami , amami davvero. Io sono ciò che tu hai sempre immaginato.
La perfezione. Come durante i loro voli virtuali di sesso all'ennesima potenza, dove il gioco si creava con il suono delle frasi pronunciate a mezza voce, mentre la mano sfiorava il seno, per poi scendere più giù, con gesti lenti e misurati che lasciavano presagire piaceri selvaggi ed orgasmi che facevano urlare. Ore di erotismo assoluto, lampi di piacere come saette che squarciavano il ventre...
Nessun contatto visibile, solo la voce e l'anima.
Amanti di notti fatte per rincorrere il piacere unisono, senza sguardi, senza colore.
Luce blu.
Ghiaccio sulla pelle già nuda.
Ora la toccava e la baciava, ora come mai aveva potuto prima poteva sentire l'odore del suo sesso che tanto aveva desiderato.
Senza una parola.
Avide.
Viscerali.
I capelli raccolti, si sciolsero piano fra le sue mani, carezze oltre ogni limite che volevano tutto e subito senza esitazione per bere il piacere che scivolava già fra le cosce.
Il petto percosso da sussulti di orgasmi infiniti, seta per le mani di due donne che avevano saputo creare un capolavoro di assoluta perfezione, con i loro suoni e i loro desideri che per lungo tempo sublimavano voglie animali.
Senza volto.
Sensualità azzardata e fortissima, essenza ardita e rara.
Ora i loro occhi erano vicini e potevano confermare il loro piano, una tela tessuta con passionalità senza maschere e senza pudore.
E lei era lì...
Ora era davvero sua.
Distese in quel letto dai riflessi dorati, si scambiavano l'anima con grande maestria, la stessa che avevano avuto durante quel tempo fatto di impalpabili carezze dall'improbabile realtà.
Prendimi ora.
Lasciami nuda e paga dei tuoi baci senza tempo.
Per quanto ancora avrebbe dovuto sognarla fra le pareti della sua casa a picco sul mare... Note di
improvviso sgomento ora nei suoi pensieri le chiudevano il respiro, mentre lacrime di puro cristallo rigavano il viso sporco di baci salati. Guardami...
Prendimi ancora...
Non lasciarmi mai più.
Voglio restare così, a guardare i tuoi occhi verde smeraldo mentre, ghiotti, si nutrono di me.
Luce verde.
La mano che non si ferma mai, il desiderio che si accende sempre di più, incontrollabile, inesorabile, spietato, che non lascia tregua e toglie il respiro; le mani legate con stoffe dai mille disegni sopra di lei, e la sua lingua fra perle di sudore e piacere.
Mia adorata.
Mia meraviglia.
Mia...
Il colore dei loro corpi nella penombra era assoluto, due creature nate dalla stessa dea, due entità immense che solo con il loro respiro davano un senso alla vita intera.
Nel pomeriggio piovoso, grigio ed autunnale, loro erano come onde alte ed impetuose, le stesse che lei amava e che ascoltava infrangersi contro la scogliera sotto alla sua casa a picco sul mare...
Nulla le avrebbe potute separare.
L'incantesimo era sciolto.
Il trionfo assoluto ...Alchimiste, maestre d'Amore e passione. Mai più sole, mai più senza volto.
Talamo nuziale.
Immenso respiro... ed il cuore che rimane a riposare fra le sue braccia.
Thierry59