Accende la luce dell'abat-jour.
Le tre e diciotto.
Un rapido sguardo per calcolare la durata del suo appuntamento con il piacere, come ogni sera o come in quel caso nel cuore della notte.
Un'ora e diciotto minuti per raggiungere l'assoluto. Ha iniziato alle due, dopo che svegliatasi dal sonno, ha sentito il desiderio farsi sempre più gonfio fra le coscie, mentre la tensione e la pulsione che faceva muovere le reni era incontrollabile...e la voglia irresistibile e sacra come la sua vita.
Voglia che non teme confronti, che non lascia spazio a menzogne o a pudori.
Voglia dolce e immensamente sporca.
Un'ora e diciotto minuti prima di esplodere in gemiti ed urla per un piacere che le apparteneva e per il quale non avrebbe esitato a rifiutare anche la più incantevole delle amanti, per quella volta di tanto tempo fa, quando togliendole la maschera riconobbe sua sorella...
Ghiaccio e rabbia.
Avrebbe ucciso, ma rise e pianse.
Un'ora e diciotto minuti di tocchi lievi, di impalpabili carezze e pause millimetrate. Immagini di sesso sguaiato o delicatamente perverso nei suoi occhi chiusi.
Le sue frasi a mezza voce, libere espressioni di lamenti voluttuosi e complici e fra le dita la sua linfa bagnata e dolce, che adagio aumenta e bagna le lenzuola bianche e candide di bucato. Lei è Regina del tempo e maestra di voluttà come poche donne sanno fare, misura i gesti e le carezze per prolungare quell'agonia che la porta ad accusare se stessa per tanta bravura.
Lei come nessuna.
Le immagini che si proiettano sul soffitto della stanza sono di rara bellezza, fatte di volti ed occhi e sessi di donne che le sono appartenute anche solo per un minuto di immortale piacere.
Gli occhi.
Quegli occhi che tanto la emozionarono erano ora ancora nei suoi. Verdi. Bellissimi.
La mano è più veloce ed il tocco più deciso, ma no... no ora, non per lei.
Quel pomeriggio le regalò un orgasmo raro, puro, quasi irreale. Ma i suoi occhi non seppero trattenersi e lasciarono la luce della candela spegnersi e ricordare.
Adagio ora...
Lascia che il respiro non precipiti, e tocca piano, lentamente scivolando ora a destra, ora a sinistra, e poi ancora sopra e poi più giù. Accarezzami piano fra le pieghe sempre più bagnate e roride.
Meravigliosa amante che sei, la voce spezzata da un gemito più forte... E poi...ancora un'immagine, l'ennesima.
Ancora una lei, e le calze di seta nera che sfilano via in un solo gesto. Seduta sulle sue ginocchia era pronta a farsi prendere senza pudore, mettendo a nudo anche la sua anima oltre che il suo fondoschiena. Che piacere aveva provato nel penetrarla con tutta se stessa, il più bel regalo per un sogno di donna fatale seppur straniera, belga per la precisione.
- Ora fermati e lascia il ricordo. Riposa un attimo, apri gli occhi.
Girati su di un fianco e ricomincia, lentamente ti prego...
Parlami un po'. Non smettere di toccarmi come solo tu sai fare. Il buio della notte è complice di questo piacere che dilania le membra ed il cuore, che tanto mi piace e mi appaga, ne sono avida, ghiotta e devo avermi sempre, tutte le volte che ne ho voglia, accompagnata dalla mia mano che tocca e regala. I miei orgasmi sanno di infinto e di sesso all'ennesimo esponente. Fortissimi squarci che fanno urlare.
Un'ora e diciotto minuti di puro delirio.
Le ombre che vede sono ora dei frattali leggeri e colorati. Sente le gambe bagnate del suo piacere e le strofina per renderle complici di tanta bellezza. Mai come stanotte ha goduto così...
I suoi occhi sono più chiari ora, quasi più liberi e si tingono di blu cobalto per restare amici della notte che le sta scivolando fra le dita, le stesse che l' hanno amata in poco meno di due ore.
Guarda il soffitto...Sorride.
Un'ombra strana, surreale, buffa.
Sembra il disegno di un calamaro
Le ali di un calamaro... la mente va con il ricordo, e lei in riva al mare da bambina...
La sua bocca si piega in una risata tanto è lo stupore che sa quasi di tenerezza.
La finestra semi chiusa lascia intravedere un filtro di luce bianca.
Spegne l'abat-jour, stanca ed appagata.
Lo sai che ti amo vero?
- Si, lo so.
Buonanotte amore mio.
A domani.
Thierry59