Troppo buona per dirti no.
Troppo buona per guardarti negli occhi e dirti che con quella barba bianca mi ricordi un mio vecchio zio che non c'è più.
Troppo buona per tagliarti le gambe e comunicarti che sei troppo vecchio per piacermi, anche se non ho mai dato una grande importanza all'anagrafe.
Forse semplicemente vigliacca: dovrei dirti che ho cambiato idea e a letto con te non voglio più venirci, invece resto zitta.
Abbozzo un sorriso e ti tendo una mano, tu la rifiuti e mi abbracci, stringendoti al mio corpo come se già ti appartenesse.
Dovrei dirti che non mi piacciono le tue labbra troppo sottili prima di farmi baciare e anche che trovo la tua lingua troppo invadente prima di farmela mettere in bocca, ma ti lascio fare e quando ti stacchi da me mi pulisco dalla tua saliva con il dorso della mano, cercando di non farmi vedere.
Saliamo sulla tua auto, ma mi sento a disagio seduta accanto a te, con la tua mano che mi stringe una coscia. Attendi un mio cenno per salire più su, ma quando vedi che non arriva te ne freghi e la fai scivolare comunque fra le mie gambe.
Sorridi compiaciuto perchè sono senza slip e completamente glabra, proprio come mi hai chiesto. Mi frughi e non ti lasci scoraggiare dalla mia figa completamente asciutta, anzi, fai colare un po' di saliva sulle tue dita e ne spingi due dentro me. Mi scappa un urlo, senz'altro nella tua ottusità avrai pensato sia di approvazione invece che di dolore. Stringo i denti per un paio di minuti, poi il tuo interesse si concentra sul mio seno. Verifichi se anche sotto la maglietta non ho nulla come mi hai chiesto e tiri lo scollo verso il basso per far uscire le tette da sopra. Ti piace esibirmi ai passanti come un giovane trofeo di carne.
Mi porti in una stanza di motel e appena ci siamo richiusi la porta alle spalle mi mostri il cazzo finto con il quale tra poco mi sodomizzerai: - Sai, ad una certa età quello vero potrebbe non essere all'altezza - mi confidi con una risata che risuona vagamente sadica, ed io mi sento veramente male.
Nuda sul letto, mi tocco, mentre ti spogli. Pieghi con una pignoleria che mi dà sui nervi i pantaloni e stendi bene giacca e camicia per non farle stropicciare. - Paura della mogliettina? - non posso esimermi dal chiederti, del resto mi sono già trattenuta sulle tue mutande orribili e dovrei tagliarmi la lingua per non fare altre battutine acide. Sono fredda e scontrosa con te, ma in realtà sono arrabbiata con me stessa. Ho accettato questo appuntamento al buio, ma semplicemente tu non mi piaci e vorrei trovarmi lontana anni luce da qui.
Apparentemente non ti accorgi di nulla e vieni a coricarti accanto a me. Finisci di spogliarti, mentre ricominci a sbavarmi in bocca e sento il tuo cazzo non ancora eretto contro una coscia. Quando ti metti a pancia in su e mi sproni a darmi una mossa ti guardo fra le gambe e devo pensare a tutt'altro per prenderlo in bocca a provare a resuscitarlo. Il sapore non è male, ma sono abituata a ben altre consistenze. Inoltre la folta peluria bianca non mi piace proprio da vedere. Lo succhio per un tempo indefinito, mentre ti accarezzo le palle cadenti e la striscia di pelle che porta all'ano. A quanto pare le sollecitazioni della mia lingua hanno effetto perchè adesso ha raggiunto un turgore quasi piacevole. Tu alzi le gambe, esponendo il tuo culo secco alla mia bocca e inizio a succhiarti anche lì, mentre tu ansimi particolarmente animato. Ti ci introduco due dita, e inizio a masturbarti culo e cazzo, facendoti gemere senza ritegno. Mi fermo prima di farti venire, con la fatica che ho fatto a risvegliare il tuo amichetto, non vorrei mai dover ricominciare tutto daccapo!
Ignori completamente la mia figa, e dopo avermi fatto mettere a quattro zampe ti dedichi al mio culo, per il quale hai una predilezione. Avrei dovuto capirlo, visto che le uniche foto che mi hai chiesto l'avevano come soggetto. Palpeggi, schiaffeggi e pizzichi le mie chiappe bianche fino a farle diventare rosse e poi ti avventi sul forellino segreto, leccando e succhiando, forzandone l'ingresso con la lingua. Se devo essere sincera, così te la cavi molto meglio e comincio a sciogliermi anch'io. Quando ti sembra che la via sia percorribile, inserisci completamente un primo dito e subito dopo un secondo. Mi fai abituare per qualche attimo a questa intrusione e subito dopo anche un terzo dito si va ad aggiungere ai primi due e tu inizi a spingerli e a ritrarli ad un ritmo serrato. Ci sto prendendo veramente gusto, ma quando togli le dita per sostituirle con il tuo membro ti sento ansimare forte e dall'umidiccio che mi imbratta culo e cosce direi che hai finito ancora prima di iniziare, infatti, me lo confermi dispiaciuto. Per provare a farti perdonare mi fai stendere a pancia in su, iniziando a succhiarmi con diligenza il clitoride, deciso a portarmi così all'orgasmo. Ovviamente mi sono già smontata e la vista di quella lumachina agonizzante fra le tue gambe mi atterrisce proprio. Capisco che ne fai una questione di onore e che fino a quando non riuscirai nel tuo intento nessuno si alzerà da questo letto, pertanto per la prima volta nella mia vita simulo un orgasmo. Credo di non essere una grande attrice, ma tu sembri abbastanza contento e non ci fai caso. Mi rivesto in fretta, inventandomi che si è fatto tardi, e una volta pronti mi riaccompagni alla macchina.
- Ci vediamo presto - mi dici prima di ripartire. "Sì, sì. Aspetta e spera..."Penso io, mentre ti elargisco l'ultimo falso sorriso.
Serendipities