Alzarmi una mattina all'alba, prendere un mezzo come il treno che uso solo in casi estremi e mai da sola, raggiungere una città sconosciuta, cercare un indirizzo sperando che non sia falso e trovarlo in un tempo ragionevole. Questa è la mia mission impossible. L'obiettivo è di farti una sorpresa.
I rischi da considerare sono tanti: innanzitutto ci conosciamo da poco e potresti non avermi detto tutta la verità su di te, in secondo luogo è facile che tu sia impegnato con il lavoro o impossibilitato a ricevermi e terzo forse non hai voglia di vedermi così all'improvviso. Ovviamente quest'ultima possibilità la scarto a priori, siamo stati troppo bene insieme per pensare che non mi desideri di nuovo. L'idea è allettante, ma la realizzazione si annuncia complessa, soprattutto se penso che tra andata e ritorno impiegherei circa tre ore e il tempo per noi resterebbe veramente poco. Oltretutto una volta tra le tue braccia, chi la troverebbe la forza di prendere il treno del ritorno?
Non m'importa, stavolta parto e che nessuno provi a fermarmi, tu vali questo e ben altri rischi!
Il giorno prescelto finalmente è arrivato.
Stamattina c'è un freddo esagerato, pungente, ma sono arrivata alla stazione con largo anticipo, pur di non correre il rischio di perdere il treno. In giro non c'è neanche un'anima e nonostante in questo piccolo paese i binari siano solo due ho il terrore di riuscire a sbagliare comunque. Mi spavento, quando l'altoparlante inizia a gracchiare e cerco di aprire bene le orecchie. Ecco, binario numero due, non ci voleva molto. Il viaggio procede tranquillo e senza intoppi e quando finalmente arrivo a Milano mi trovo davanti a qualcosa cui nessuno mi aveva mai preparato: il caos. Mi tremano le gambe alla vista della stazione Centrale. Mi sforzo di non pensare a come farò per tornare a casa altrimenti precipiterei nel panico e affronto impavida la metropolitana. Arrivo non so come davanti al Duomo e mi si spezza il respiro davanti a tanta magnificenza. Le mie gambe non tremano più, ma la mia bocca è perennemente spalancata in continui "oh" stupiti. Tom tom alla mano, cerco l'indirizzo del tuo ufficio e scopro con piacere che è proprio a pochi passi.
Esulto internamente: Maura 1 - Avversi numi 0!
Mentre cammino, cresce la mia agitazione, non più per il luogo ostico, ma per la voglia di vederti. Il mio desiderio è come una febbre che mi brucia e la temperatura aumenta in modo inversamente proporzionale alla distanza che ci separa. Mi apposto nei pressi del tuo ufficio e mi guardo in giro pregando di vederti arrivare. Quando finalmente ti scorgo da lontano una gioia incredibile m'invade, vorrei correrti incontro e abbracciarti, ma mi trattengo, pensando che forse non ti farebbe piacere, chiunque ti potrebbe vedere. Mi limito, con fatica, ad attirare la tua attenzione e mi ritrovo non so come tra le tue braccia, scaldata da un bacio che cancella in un attimo tutte le peripezie che ho affrontato per arrivare fin qui.
Maura 2 - Avversi numi 0!
Dopo avermi giustamente dato della pazza, ma evidentemente felice per l'improvvisata, mi prendi per mano e mi porti a casa tua. Appena varcata la soglia, siamo già avvinghiati in un abbraccio che annulla la distanza degli ultimi giorni e dei tanti chilometri che ci separano. Pochi attimi ancora per liberarci dei vestiti e per raggiungere la tua camera e due ore di tempo per morire fra le tue braccia, perché fare l'amore con te è un'esperienza inebriante. Su questo letto mi sento unica. Il tocco delle tue calde mani che mi accarezzano con sapiente maestria, è una sensazione sublime. Mi sanno regalare vette di piacere inaspettato.
Ti accarezzo anch'io e rabbrividisci di piacere, quando ti plasmo con i palmi delle mie mani. Sento il tuo cuore battere forte nel petto, quando a quel gioco di mani sostituisco la bocca. Ansimi già e sono ancora ferma ai piccoli capezzoli turgidi. Percorro con la lingua il tragitto che mi separa da quella graziosa fossetta sul mento, tuffandomi subito dopo nell'incavo tra collo e spalla. Voglio assaggiarti tutto e non riesco a decidere da quale di queste leccornie da cui è composto il tuo corpo iniziare prima.
Non mi era mai capitato di voler adorare così profondamente il corpo di un uomo prima di conoscere te. La mia bocca scivola sul tuo corpo e la tua prorompente mascolinità m'incendia i sensi. China sul tuo letto assaporo la tua calda e turgida erezione. Le tue mani mi accarezzano i capelli e il tuo bacino sussulta, mentre la mia lingua gioca con i punti più sensibili di questo bellissimo strumento di piacere. Sento i tuoi muscoli che si contraggono e la tua eccitazione scioglie in un succoso orgasmo che bevo golosa. Di te voglio tutto, come mai mi è capitato prima.
I ruoli si capovolgono, tu diventi esploratore e il mio piacere la tua meta. E' così che inizia il mio paradiso. Mi faccio creta nelle tue mani e assaporo questi momenti di abbandono. La tua lingua lambisce ogni anfratto del mio corpo, lasciando una scia umida che mi fa tremare. Tremore portato all'estremo dalla dolce tortura esercitata dalle tue dita sui miei capezzoli, quasi doloranti per tutta la tensione accumulata. Tensione che si scioglie come neve al sole, quando le tue labbra si chiudono fra le mie gambe e succhiano mai sazie il mio clitoride gonfio di desiderio. Le tue mani abbandonano il mio seno, sento le tue dita sprofondare dentro di me. Questa doppia stimolazione mi porta alla pazzia e mi abbandono gemendo all'onda del piacere che mi sommerge e mi travolge.
Non mi dai nemmeno il tempo di calmarmi che sei già pronto per un nuovo assalto. Mi penetri e i nostri corpi si fondono. Perfezione allo stato puro. Anche le nostre bocche si penetrano, tutto di noi si unisce e s'incastra, mentre con movimenti frenetici ricerchiamo un nuovo orgasmo da urlare all'unisono, un orgasmo che ci coglie e ci fa tremare come foglie al vento. Mi abbandono sul tuo petto, consapevole che il nostro tempo sta per finire. Rosico più minuti che posso, ma dopo troppo poco arriva il momento di andare. Mi stacco dolcemente da te e inizio a rivestirmi, ma tu mi tiri nuovamente giù e mi blocchi con il tuo corpo, un sorriso malandrino ti aleggia sulle labbra.
- Dove vai? - Mi sussurri in punta di labbra, prima di baciarmi di nuovo. - Perderò il treno, tesoro mio - ti sussurro languida. - Non sia mai detto che un cavaliere lascia andare a casa la sua principessa in treno, ti accompagno io, ma domani mattina. Ho ancora voglia di te! - Fingo di pensarci un attimo, mentre digito un sms per avvisare a casa. Mi rifugio di nuovo fra le tue forti braccia, sorridendo felice per il finale inaspettato.
Maura 3 - Avversi numi 0!
Serendipities