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Racconto n° 4536
Autore: Fantasypervoi Altri racconti di Fantasypervoi
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Un bacio d'addio
Difficile descrivere la sensazione di un bacio d'addio, eppure lo riconosci tra un milione d'altri baci.
Quello che mi hai appena dato, è il tuo saluto finale.
Ti guardo, mentre girata di schiena ti vesti nascondendoti ai miei occhi: i movimenti lenti, esageratamente compassati, sono il preludio a quello che mi dirai.
Stanotte, hai dato il meglio di te stessa, hai rasentato la perfezione del sesso da un punto di vista maschile; le immagini mentali tornano prepotenti, il sesso è irrorato e l'eccitazione sale fregandosene del tuo canto del cigno.
La passione si scontra con la logica: vorrei strappare i vestiti che ti sei messa addosso e farti sentire quanto desiderio corre ancora nella mia testa, tra le gambe, ma tu, ormai hai deciso.
Cerco il tuo sguardo attraverso lo specchio alla parete, per un attimo gli occhi s'incontrano e, ancora una volta, vedo la fine del nostro rapporto.
Il pensiero, come il sangue nelle vene, scorre veloce.
Avrei dovuto nasconderti per non perderti: non farti uscire per non vederti cambiare.
Avrei potuto fare mille cose per tenerti legata a me: ma, sarebbe stata una forzatura al mio carattere e al mio modo d'amarti.
Niente di strano che lui ti volesse, niente di strano che tu ti sentissi onorata d'essere al centro delle attenzioni.
Niente di strano, che io soffrissi.
Ti ho vista crescere e cambiare, diventare donna e col tempo, imparare a gestire il tuo corpo: adesso, la sensualità che emani, infiamma la passione e il desiderio d'ogni uomo che t'incontra.
Stanotte, ancora una volta, mi hai dimostrato d'essere pronta per camminare da sola.
Con chi hai fatto l'amore stanotte? Era per lasciarmi un ricordo struggente oppure, pensavi a qualcuno che ti ha rubato il cuore?
Pensieri, pensieri...
- Ci vediamo domani?
Non si gira neanche.
- Domani non posso: ti faccio sapere.
Niente di strano nella risposta, tutto secondo logica: niente di strano che qualcun altro volesse sentire il sapore della tua bocca, che cercasse il paradiso tra le tue cosce.
L'ho sempre saputo che sarebbe successo...ma il pensiero mi fa stare male.
So che una volta uscita dalla stanza, tutto avrà fine: ho incrociato gli sguardi che vi siete scambiati, sono gli stessi del nostro inizio; ho visto come il tuo corpo parlava una lingua solo per lui.
Sono geloso al pensiero di quello che gli dirai nei momenti dell'amore, di come lo farai impazzire tra le tue labbra, tra le tue gambe.
Maledetto orgoglio che m'impedisce di cercare di trattenerti.
Hai quasi finito di vestirti, cerco d'imprimere la tua immagine nel più profondo dei miei ricordi, affinché sbiadisca il più tardi possibile.
Hai messo il cappotto nero, ti guardi un'ultima volta in quello specchio che tante volte ti ha visto godere.
Sono ancora sul letto, nudo, sotto le lenzuola: sento il freddo della solitudine e il caldo del desiderio.
Adesso ti sei girata, mi guardi, alzi le sopraciglia e tiri un bel sospiro: ecco, è il momento...
Aspetto la mia sentenza capitale:
- Che ne dici se domani mi prendo un giorno e andiamo a fare un bel fine settimana a Venezia?
Che ne penso? Sento il cuore impazzire per la gioia che sto provando.
Sono proprio un imbecille che si perde nelle sue fisime mentali.
- Venezia... tanto che non ti ci porto, credo che sia un'idea bellissima
- Adesso devo andare, quella cosa dura che tiene alzate le lenzuola, risparmiala per il fine settimana, sarà un piacere smontarla
S'avvicina e mi bacia, un bacio che sa di miele, niente a che vedere con quello che credevo.
Si stacca da me e fa per allontanarsi, trovo giusto il tempo di darle una pacca sul sedere e nel frattempo dirle;
- Il più bel culo del mondo.
Lei gira lo sguardo;
- Stai con me solo per quello?
- No amore, quello, è l'ultimo dei miei pensieri: ma, è anche il più libidinoso.
Sorride felice, mentre apre la porta;
- Sei il solito porco, il mio adorabile porco...preparati a due notti di fuoco.
Ricambio il sorriso accarezzando le lenzuola attorno al sesso;
- Aspetterò domani con ansia...
La porta si chiude su questa mia ultima frase.
Non sei uscita: torni verso di me con quello sguardo che ben conosco;
- Perché aspettare domani, come dite sempre voi maschietti: ogni lasciata, è persa.
Difficile non riconoscere un bacio d'addio...bellissimo sbagliarsi!




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