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Racconto n° 4568
Autore: Donnamatura Altri racconti di Donnamatura
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Nude alla meta
Quando Betty si presenta con i terribili depliant delle vacanze, intuisco già che sono guai. Sì perchè per lei vacanze significano tre cose soltanto: rimorchiare. rimorchiare, rimorchiare, e non stiamo parlando di carri attrezzi e auto in panne. Non che ci si annoi, sia ben chiaro, sotto la sua supervisione mi sono imbarcata in crociere per cuori solitari, folli tour caraibici, perfino un itinerario letterario ricalcando i luoghi celebrati da Kerouac nel mitico On the road, soltanto che ogni Motel era un pretesto per "socializzare" con i nostri acculturatissimi compagni di viaggio; insomma Betty è un vulcano e le sue idee, che non tengono minimamente conto del mio mezzo secolo, hanno però il potere, dopo un' iniziale ritrosia confinante con il timor panico, di far scattare in me quel misto di audacia-curiosità-trasgressione con relativa voglia matta di seguirla nelle sue pazzie.
- Andiamo qui - esordisce squadernandomi un mare turchese con spiaggia dorata di ordinanza - a tre chilometri da - e sfodera un impronunciabile nome ellenico - affittiamo una "casipola" - il termine mi preoccupa un tantino - sulla spiaggia, ci portiamo tutto da casa, i pescatori ogni giorno sbarcano il pesce fresco - e qui ha un risolino sardonico - e, soprattutto, è un posto dove è bandito ogni genere d' indumento! -
- In che senso? - obietto preoccupatissima.
- Un' oasi di libertà - mi risponde ispirata - non è il solito villaggio nudisti, è proprio una località che dagli anni ' 70 ospita il libero turismo "nature"! -
Demolisce tutte le mie obiezioni come un caterpillar. Si inizia subito ad andare in palestra e relativa dieta (sic!), in casa si circola nudi per abituarsi ed imparare a muoversi con naturalezza (doppio sic!), e di conseguenza si va al mare nei posti acconci alle usanze adamitiche (niente sic, panico totale!). Cerco di fare resistenza, la mia unica esperienza al riguardo, tranne qualche bagno a mezzanotte nell' oscurità più complice, si riduce ad un viaggio in Jugoslavia (allora si chiamava così) alla fine degli anni '70, appena diciottenne con due coetanei compagni di classe. Avevamo trovato alloggio da una signora a Spalato e mi ricordo ancora il portentoso ritmo di scopate che tenevamo, praticamente mi montavano a turno o anche simultaneamente dalle 10 alle 15 volte al giorno e a me, potenza dell' età, non bastava mai. Un giorno decidemmo di andare al mare, tanto per dire di averlo visto, e, ignari, prendemmo una barca che conduceva ad un' isola completamente dedita al naturismo. Fu un' esperienza scioccante per noi appena usciti dalla culla del papato, e tornammo talmente arrapati nella nostra camera che ad una certa ora della notte la signora che ci ospitava aprì la porta e si unì a noi confessandoci che da quando eravamo arrivati non aveva fatto altro che toccarsi ed ora non ne poteva proprio più! Bei tempi... Ma adesso si trattava di mettersi a fare la figlia dei fiori a più di trent' anni di distanza, per di più in compagnia di Betty che, ci avrei giurato, non avrebbe messo su neanche una mutandina, fosse stata pure una giornata di freddo polare.
- E vuoi mettere - mi dice guardandomi con i suoi occhi neri lucenti - niente sorprese, nessun trucco, nessun inganno, ce l' hai lì, davanti agli occhi, grande, piccolo, lungo, storto, devi solo scegliere e poi, acchiappare! - conclude divertendosi un mondo.
L' argomento mi convince, se penso al tempo buttato ad osservare mani, nasi, rigonfiamenti delle patte ed alcune relative delusioni, mi convinco che l' idea non è sbagliata e quel mio diavoletto interno che la Betty ha il potere di risvegliare comincia ad istillarmi un desiderio sempre più subdolo e crescente.
Si passa al piano di azione: da stasera, palestra.
Betty, mi viene a prendere sotto casa, l' unica sua raccomandazione, oltre a portare il certificato medico, è quella di avere ciabatte e accappatoio, null' altro. Tutto quello che cerco d' immaginare è nulla di fronte alla realtà. La pazza "ci" ha iscritto all' Unione Naturisti nazionale che ha a disposizione una palestra con piscina per la pratica sportiva, ovviamente da eseguire come mamma ci ha fatto. Entro e faccio la prima gaffe cercando lo spogliatoio femminile, naturalmente ci si sveste in comune, dal momento che non c' è bisogno di coprirsi! Di fianco a me c' è un signore sulla settantina con un girardengo viola dalla forma curiosamente triangolare, mentre di fronte mi spiattella praticamente in faccia, un cazzo da complimenti un fustaccio bronzeo con una bionda mozzafiato vicino completamente depilata. Non so dove guardare, Betty mi conduce come un automa in una stanza dove un' insegnante magrissima ci fa una lezione di pilates. Sono serissimi e assolutamente a loro agio nudi, tutti, tranne io. Quando torniamo nella sala pesi, la bionda dello spogliatoio, ci chiede se l' aiutiamo con il bilanciere, quando tocca a me è lei che regge l' asta con i pesi mettendosi sopra la mia testa; praticamente ho la sua fica stupenda a trenta centimetri dalla mia fronte e devo farmi forza per non girarmi e passaci la lingua sopra. Betty si sta uccidendo dalle risate alla vista dei miei imbarazzi, e quando la bionda decide di passare ai dorsali mettendosi prona sulla panca e pregandomi di bloccarle le cosce, alla vista di quel culo e del suo ritmico movimento sussultorio, vengo sul suo polpaccio con un sospiro che solo la musica di sottofondo fortunatamente copre. Lei imperturbabile si alza e mi dice che ha finito e va a fare la doccia, io mi scopro improvvisamente stanchissima e concordo con lei. Infilarsi sotto il getto d' acqua calda, tirare la tendina, passarle la lingua sui capezzoli e farla venire mentre le lecco il culo e con il dito le titillo la passera è questione di un attimo. Lei con me impiega un po' più di tempo, sia perchè mi sono avvantaggiata in precedenza sulla panca e anche perché arguisco che è la prima volta che si cimenta con il proprio sesso; finalmente affonda la lingua nel punto giusto della mia fica bollente mentre con il suo medio riesce ad azzeccare il buco del culo e vi assicuro che per una signora di mezz' età concedere il bis a distanza di 10 minuti senza l' ausilio di un maschietto non è impresa da poco. Quando Betty ci raggiunge con sguardo sospettoso, stiamo chiacchierando amabilmente da vecchie amiche mentre ci asciughiamo i capelli col phon.
In macchina Betty annuncia per sabato la tappa successiva: si va a Sabaudia a prendere il sole nude nella splendida spiaggia dell' Aeronauta.
L' ascolto un po' distratta, pensando alla bionda dal culo di marmo e dalle tette fatate. Che in tarda età stessi cambiando sponda? Non c' è pericolo, il richiamo dell' uccello è sempre primario, anzi, non vedo l' ora che arrivi sabato!











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