Organizzare un fine settimana tutto per me: un' impresa che ad una osservazione superficiale potrebbe sembrare priva di particolari difficoltà, ma che in realtà comporta numerosi problemi ed un complicato incastro di circostanze che rendono l' avvenimento tanto bramato quanto irto di difficoltà. Ma stavolta l' avevo studiata bene. Concesso con nonchalanche alla figlia minore, regina della coccola ruffiana, fresca diciottenne, il permesso di una gita di due giorni insieme al suo appiccicosissimo fidanzatino; invitato il latintantissimo figlio maschio, orgoglio e splendore della casata, a tralasciare almeno per uno settimana la consueta vagonata di panni da lavare e stirare da parte della mammina e ricordato che esistono dei comodissimi luoghi denominati TINTORIE, assolutamente consoni alla bisogna; pregata la lagnosissima figlia maggiore, perpetuatrice del ciclo vital-riproduttivo, e giunta ad un lamentoso ottavo mese di gravidanza, di rivolgersi per varie ed eventuali alla suocera, anch' essa d' altra parte aspirante nonna a pieno titolo del prossimo nascituro e, last but not least, mollata al proprio tenerissimo compagno, purtroppo affetto da sindrome morfeico-tubocatodica adesso evolutasi in catalessi-plasmatica, la sonora panzana di un imprescindibile corso di aggiornamento in lande desertiche e/o tundre innevate. Libera quindi da siffatti impedimenti, avevo iniziato a progettare, con l' ovvia complicità della Betty, lei sì fortunatissima e liberissima single, un infuocatissimo week end dove rilasciare numerose endorfine derivanti da appaganti e prolungate pratiche sessuali. Per prima cosa si era pensato al numero dei partecipanti. Ora c' è da premettere che a me stare insieme alla Betty 48 ore full time, non sarebbe diapiaciuto affatto, avevo pensato giustappunto anche a svariate ipotesi e attrezzature per non annoiarci, ma la mia amica ha un grosso difetto insieme ad una marea di pregi, non sa fare a meno dell' elemento maschile, indispensabile a suo dire, per godere appieno anche di ardite effusioni con me medesima; non che a me dispiaccia, ma l' occasione di gustarmi la Betty in esclusiva mi sembrava troppo ghiotta e il pensiero di doverla dividere, seppure con un bell' ometto, non mi entusiasmava granché. Il terreno di caccia dove scegliere il candidato era ovviamente la palestra "nature" da noi frequentata, dove il costume adamitico garantiva al 100% la bontà e l' autenticità della scelta. In merito avevo tentato di inserire nel menàge la mia amica bionda con la quale condivido docce ed esercizi, ma la Betty, guardandomi un po' in tralice, aveva scartato l' eventualità asserendo, forte delle sue conoscenze ornitologiche, che tre passere non si accordano con un uccello solo, e aveva sollecitato a passare in rassegna i candidati. Dopo un notevole dibattito la scelta era caduta su un avvocato quarantenne, maniaco dell' angolo boxe, da noi già soprannominato "Wuberone" e non certo per motivi pizzicagnolescamente pubblicitari. Il compito di rimorchiarlo era toccato manco a dirlo alla Betty, che convertitasi immediatamente al pugilato, novella Hillary Swank, lo aveva nominato seduta stante suo consulente. Vederla nuda con i guantoni, lucida di sudore, con quella fica folta come un visone nero, menare colpi al sacco, arrapava me, figuriamoci lui! Fatte le debite presentazioni, ci si era accordati per un elegante e tradizionale tè del sabato pomeriggio. Sorgeva a quel punto un problema non trascurabile: come accogliere l' ospite? In perfetta coerenza con i dettami naturistici facendoci trovare nude o vestite di tutto punto? Scartammo la seconda ipotesi e l' eventualità "pierinesca" palesata da Betty consistente in grembiulini con sotto nulla che avrebbero dato alla vicenda un sapore ridicolo (soprattutto per me...) e optammo decisamente per il nude-look totale, così ci aveva conosciute e in tal maniera dovevamo continuare ad apparirgli. Il giorno deputato cominciammo i preparativi alla grandissima: la mia amica aveva sistemato un grande, morbido, invitante tappeto bianco in mezzo al salone, approntato 35 tipi di tè da quello al cocco polinesiano alla variante al centerbe abruzzese, io avevo preparato con le mie manine un' ottima crostata non prima di aver testato la qualità della marmellata leccandola sui suoi capezzoli, ed infine avevamo artisticamente sistemato i fantastici mignon di Tornatora dopo averne assaggiati uno alla crema e l' altro al cioccolato ben sistemati sulle rispettive passere. Fatto ciò si era deciso di collaudare il tappeto ed il trillo del campanello ci aveva colto proprio nel mezzo di un piacevole intreccio, durante il quale la Betty passava la lingua sulla mia fica implume mentre io ispezionavo coscienziosamnete con due dita la sua; il vantaggio della nudità si vede proprio nelle circostanze improvvise: un attimo, ed eravamo pronte per accogliere l' ospite, il quale, invece di liberarsi subito degli abiti come avevamo supposto, si andò ad accomodare sul divano in attesa dell' infuso corroborante. Per un po' recitammo la parte delle geishe servendolo di tutto punto, poi, dopo uno sguardo d' intesa iniziammo a spogliarlo e quando, con movimento sincronizzato, gli togliemmo le mutande ci apparve in tutto il suo splendore un superbo cazzo eretto che iniziammo immediatamente a sbocconcellare; c' era ampio spazio per tutte e due le nostre bocche e le nostre lingue scivolando vogliose lungo il membro, spesso s' incontravano e s' intrecciavano aggiungendo godimento e voglia di trasgressione. Wuberone però voleva di più e presa la Betty, l' adagiò sul tappeto infilzandola con grande decisione, il loro movimento ed i gemiti e gli squittii di piacere della mia amica mi eccitavano da morire e mentre mi titillavo il clitoride, aprii le muscolose natiche di lui e cominciai a leccargli il buco del culo. Fu come se lo avessi colpito con una scossa elettrica, moltiplicò la velocità e mentre sentivo la Betty urlare in un orgasmo incontenibile anche lui sussultò eiaculando in un interminabile sequenza di sussulti. Adesso potevo cominciare a divertirmi, mi alzai e, dando prudentemente un occhiata al randello ormai inoffensivo, mi appoggiai al tavolino, divaricando leggermente le gambe e mostrando in bell' evidenza le chiappe, il mio biglietto da visita più apprezzato e apprezzabile. La Betty si inginocchiò davanti a me e cominciò ad aprirmi la fica con le dita inserendoci la lingua, contemporaneamente sentii la mani del nostro ospite farsi strada tra le mie natiche e la sua lingua tormentarmi lo sfintere. Una sensazione meravigliosa! Due bocche bollenti che procuravano estremo godimento e che mi stavano portando gradatamente all' estasi totale, quando senza alcun preavviso, un dolore lancinante mi partì dal sedere scoppiandomi nel cervello: il traditore, evidentemente riarmata la sua carabina, mi stava penetrando da dietro senza alcun riguardo per l' incolumità dei miei tessuti; vero è che con l'aggravante della Betty che nel frattempo mi stava succhiando la fica, la mia facoltà di libero arbitrio era di molto limitata nella circostanza, ma qualcosa dovevo pur fare prima che avvenisse l' irreparabile. Ricorsi a quello che una donna che è stata sposata per vent' anni sa fare meglio: recitare... Finsi un orgasmo talmente veritiero, anzi molto più eclatante di uno reale, che Betty si staccò immediatamente ed io potei espellere l' asta dell' infingardo; ero però abbastanza furiosa e covavo un giustificato desiderio di vendetta verso il traditore. Lo feci stendere sul tappeto ed iniziai a masturbarlo a velocità centrifuga Indesit, piantandogli le unghie nella carne e, nel frattempo, con l' altra mano davo dei colpetti sempre più decisi sul sacchetto scrotale approfittando del fatto che la Betty, ormai scatenata, aveva messo la testa di lui tra le sue cosce poderose usando la faccia come zerbino per la sua fica pelosa; al momento fatidico strinsi violentemente la base della cappellona dando un vero ceffone sui testicoli del fellone. Ottenni un eccezionale effetto sonoro-coreografico: uno scenografico zampillo giunto all' altezza della mio viso accompagnato da un urlo di dolore strozzato in vulva! Beh... Nonostante il culo mi facesse ancora malissimo, lo spettacolo che avevo davanti mi soddisfaceva alquanto; Wuberone rannicchiato sul tappeto con la sua poderosa attrezzatura di piacere ridotta ad un moncherino rosso-paonazzo, e sotto, le palle grosse come due albicocche. Lo aiutammo pietosamente a rialzarsi e a rivestirsi e lo congedammo senza troppi convenevoli, con nessuna intenzione, almeno io e lui certamente, di ripetere l' esperienza, libera finalmente di condurre la Betty sul tappetto e di farmi sdlinguazzare dappertutto, dal momento che lei aveva perso il conto degli orgasmi ed io ero ancora a secco. Devo dire che la mia amica si comportò meravigliosamente, portandomi più volte al piacere assoluto e per di più, a conclusione dell' eccezionale serata, serbo il ricordo di noi due che ci gustiamo il DVD di Thelma e Louise, assaggiando pasticcini, baciandoci e carezzandoci, con la sapiente mano di Betty che passa un miracoloso gel lenitivo sulla mia povera parte offesa, per essere pronte ad affrontare, dopo un sonno ristoratore, una fantastica domenica, stavolta assolutamente, tutta per noi.
Donnamatura