Sono ridicolo, mentre accarezzo il membro cercando di ottenere un irrigidimento lontano a venire.
Una volta, in caso di bisogno, avrei chiuso gli occhi e pensando a te, mi sarei eccitato subito.
Una volta...
Dura affrontare la virilità che svanisce con gli anni.
La testa e i pensieri sono ancora giovani, forti della loro voglia, incuranti delle mancate risposte delle parti basse.
Che sofferenza...
Guardo avido il tuo corpo nudo, le lenzuola coprono e scoprono, sembri un quadro erotico in quel letto disfatto.
Il viso disteso che accompagna il tuo sonno, mi lascia supporre che la mia parte d'amante, ti ha soddisfatto, o meglio, la mia lingua ti ha appagato.
Fermo la mia mano sul sesso e penso.
Sono bravo con la lingua, molto bravo: ho perfezionato questa arte oratoria nel tempo, mi è sempre piaciuto farlo.
Adoro sentire la mia partner sciogliersi dolcemente; assaggiandone il nettare direttamente dalle labbra per suggellare il momento del piacere che esplode.
Sono a pochi centimetri dalle tue cosce chiuse, osservo curioso quel poco che riesco a vedere tra il grigiore dell'alba che avanza e le lenzuola che coprono: parli nel sonno e ti agiti, chissà cosa stai sognando.
Uno scatto improvviso e le visioni del quadro assumono una versione tutta nuova.
Famelico di sesso, guardo il monte di Venere rialzato, ne ammiro la perfezione e ne bramo la gioventù come un frutto proibito, ingordo, m'avvicino, la piccola striscia di peli neri ben curata, mi segnala la rotta.
Poggio le labbra sulla pelle assaporandone il piacere del contatto; piccoli baci, leggeri e ripetitivi, schiocchi silenti nel primo mattino.
Hai smesso di parlare nel sonno, hai fermato il tuo corpo: i baci lascivi lasciano il posto alla lingua indecente, le cosce si schiudono delicatamente, lasciandomi libero di scegliere il mio percorso; alzo gli occhi per incontrare i tuoi, per vedere il tuo sguardo liquido, ma, mi scontro contro le palpebre chiuse.
La lingua s'adagia sui minuscoli peli e scende a cercare il piacere: le labbra, umide e gonfie, sono scaldate per la loro lunghezza.
Un gemito strozzato, quasi nascosto per paura di bloccare quel che sta succedendo.
Non ho bisogno di capire se sei sveglia.
Le cosce avvolgono il mio corpo, mentre, le tue mani afferrano i miei capelli scandendomi il tuo ritmo dominatore; il bacino scatta imperioso e la lingua affonda nei meandri della carne: pennellate continue contro il clitoride duro.
Ecco...sono tornato il ragazzo impenitente di sempre: non c'è ne età ne logica, solo desiderio e passione.
Le mie mani sui glutei duri, aspettando il momento della contrazione finale, dello spasmo violento.
L'urlo che come sempre, accompagnerà il tuo piacere e poi, le lente carezze e le parole dolci a lenire gli ultimi fuochi fatui...
Fantasypervoi