Conobbi tempo fa la dolcezza e l'inquietudine del suo sorriso incastonato fra mille lentiggini che mi divertivo a contare sovente, ed il suo profumo che mi rimaneva addosso lasciandomi sospesa a sperare che il tempo si fermasse ed impedisse di separarmi da lei.
Il nostro primo incontro fu una sera di gennaio, mentre il cielo lento portava le anime verso l'imbrunire... Dettò la fine di lunghe, epistolari conversazioni virtuali, nate da un computer di improbabile provenienza. Rimanevo ore ed ore davanti ad uno schermo, immaginando, fantasticando, mentre le sue mani affusolate scrivevano per me lettere e impressioni che già facevo mie, leggendo e rileggendo le sue parole avvolta in mille sospiri ed immagini rarefatte di forte speranza.
Lei era Rosarossa70, un fiore da cogliere e da amare con passione. Lo capii da subito. Era il segno che mi lasciava fra le righe, ed io lo coglievo perdendo ogni dubbio ed ogni incertezza, perché quando vidi per la prima volta il suo viso, lo immaginai subito disteso accanto a me, avvolto e pago dalle mie carezze e dai miei baci.
Ricordo un gesto.
Un piccolo gesto che lei mi regalò e che mi sembrò antico testimone di intima solennità ed amorevole attenzione. Mi tolse con un sorriso un capello biondo dalla giacca. Ne fui molto colpita... così, stabilii da subito le regole del mio cuore che già volevo le appartenesse. Incantevole.
Rosarossa70... bella, passionale, libera, forte e fragile.
Il tempo che seguì al nostro primo incontro fu di sguardi e provocazioni alle quali io rispondevo con sfacciato ardire e malinconica paura di non vederla più; i miei sentimenti erano in bilico fra il sacro ed il profano, ma la volevo con tutta la mia anima. Conobbi il suo mondo, le sue passioni, i suoi desideri, la sua musica ed il suo dire. Il suo essere ironica e sagace ed abile nel riconoscere le mie debolezze ed i miei momenti di silenzio.
Ricordo la prima volta che facemmo l'amore.
Fui travolta dalla passione e dalla meraviglia dei suoi baci. Un groviglio di mani, di gambe, di bocche che si cercano e si uniscono in orgasmi forti e voluti assieme, come cori di voci unisone. Ancora ed ancora la passione e la sensualità sui nostri fianchi e sulle sue voglie mai paghe. La toccavo piano, con devoto erotismo e lei mi regalava orgasmi rosso fuoco, come pioggia sopra al mio seno che cercava le sue mani e la sua bocca.
Mi disse – Mi sono innamorata di te.
Un pugno nello stomaco, mentre le parole risuonavano nell'aria fredda di un sabato sera invernale. Divenni la sua donna, e lei la mia. E fu fantastico...
Facevamo l'amore ovunque, senza limiti né sacrilego pudore. Ad ogni ora ed in ogni angolo ci fosse concesso. Una meraviglia per i sensi e poesia pura per i nostri cuori.
Rosarossa70, la passionalità di un fiore fatto di musica e sogni. Il profumo dei suoi sensi accesi sotto le mie carezze che si facevano forti ed ardite, il suono della sua voce rotta da orgasmi puri che lasciano senza fiato.
Alchimia.
Una pozione magica che si ripetè nel tempo, nonostante il tempo ci disse – Mi dispiace.
E nulla fermò ancora le nostre mani, i nostri baci, il nostro piacere che ci bagnava appagante e fortissimo.
Non bastò il silenzio ed il ricordo.
Non bastò il destino che ci volle lontane.
La magia di quel fiore rosso e l'occulta passione seppero risvegliare l'audacia di un tempo, se mai il tempo fosse trascorso davvero.
Forte la tua presenza che ancor oggi sento accanto.
Nell'oasi fluttuante del blu che dipinge la mia anima, c'è un impertinente macchia rossa, la stessa che quella sera di gennaio, verso l'imbrunire, macchiò il mio cuore di tenero ed irriverente profumo.
A Monica
Thierry59