Un fruscio, amico dei piccoli spazi, accompagna i miei movimenti.
Mi muovo silenziosa nella casa, infilo le mani nel luogo nascosto dove so di trovare quello che mi hai chiesto: una benda, il mio toy. Poi cerco il cellulare... "insieme alle altre due cose che ti ho chiesto".
Mi avvicino alla cam, con lo sguardo sprofondo nella tua immagine, e sono in attesa, trepida, del tuo desiderio, che già brilla negli occhi.
Sorrido, nel gioco il languore è anche mio, amplifica la mia e la tua attesa.
So che hai coltivato l'idea nella tua mente ed hai pregustato l'istante, il realizzarsi di ciò che immaginavi.
Però.. la magia, l'intensità e l'intimità sono incognita, accadimento casuale e fortunato. Perchè ciò avvenga ci gettiamo dentro la nostra anima ed il reciproco cercarci, in nuove frontiere di erotismo, ludico e sfacciato.
"Avvicinati al monitor, che io possa guardarti, e metti il viva voce, da questo momento"
Seduta davanti alla cam ti guardo, silenziosa. "Ora bèndati" la voce è determinata, ma tenera e calda al tempo stesso.
Il liscio del tessuto, della mia benda di raso nero, mi scorre tra le dita e lentamente mi copro gli occhi.
Il gesto è accondiscendente, ma consapevole della sua forza simbolica e rituale. Socchiudo leggermente le labbra, uno spiraglio per respirarti.
Sono esposta, mi offro al tuo sguardo, ma so che sto interagendo e vibro con te.
"Brava, ora prendi in mano il tuo toy". E' la tua voce che predomina e mi entra dentro, da quando i miei occhi si sono chiusi dietro al nastro nero.
A tentoni le mie mani cercano sulla scrivania il sacchetto, infilo una mano, pronta a riconoscere il fallo morbido ed invitante, lo estraggo e ne ripercorro con le dita il profilo, la base che accenna a dei testicoli e sul fondo una ventosa; il membro è così veritiero, mi sembra di sentire le vene, le leggere pieghe della pelle, la sagoma del glande... lo accarezzo, e da questo momento immagino che sia tu, reale e palpitante di eccitazione.
"Ecco ora comincia a leccarlo, lentamente, fammi vedere come sai fare..." Lo prendo in bocca e lo assaporo, la lingua lo percorre, con dolcezza e libidine, dalla base fino in cima, immagino di ingoiarlo, immagino il tuo di membro e apro la mia bocca ad accoglierti. Sento il calore salire tra le mie gambe e le tue parole, i tuoi gemiti mentre mi guardi e mi inciti, fanno crescere la voglia di darmi e darti piacere.
"Bene, brava continua così... non ti fermare, fammi vedere come faresti se fossi con me..."
La tua voce arriva dal telefono, ma è così vicina, è così dentro di me!! Io lascio che le emozioni e la tua voce mi inondino, non pongo ostacoli, lascio fluire nella mia mente anche l'immagine che tu stai guardando nel monitor e vorrei che la virtualità acquistasse un 'altra dimensione, quella della partecipazione reale.
"Immagino tu sia bagnata di piacere" Annuisco, in silenzio. "Ora scosta il tuo vestito e passa il fallo sui seni".
Le mie mani eseguono ed immaginano le tue che passano lievi sui capezzoli, serrati tra le tue labbra, la lingua ad inturgidirli.
L'eccitazione cresce ed il piacere che mi arriva dalle tue parole, i silenzi carichi di tensione elettrica aumentano il calore tra le mie cosce.
"Ora poggia il tuo giocattolo, alza il vestito e togli gli slip, voglio vederti bene mentre lo fai".
Continuo lentamente ad eseguire quanto mi richiedi, sollevo l'abito, immagino di essere ben visibile e sento il tuo compiacimento, immagino i tuoi occhi che osservano ogni minimo particolare visibile, che rimbalzano dentro alla tua mente e scivolano lungo il tuo corpo. Sfilo i miei slip, sono ancora bendata, esposta "Tieni l'abito alzato, voglio vederti, spostati un po'... ecco ora va bene".
Sei voyeur di un momento solo nostro, è questo quello che vorrei condividere, l'esclusività della situazione, l'empatia irripetibile del momento.
"Ora puoi togliere la benda, e voglio vederti mentre ti dai piacere, solo per me, usa quel fallo come se fossi io lì, in mezzo alle tue gambe". Sfilo velocemente la benda, il mio respiro leggero ma accelerato, come i battiti del cuore, ti osservo e mi vedo, ora, le guance calde, ma quelle non le puoi sentire, come non puoi accarezzare il mio sesso bagnato e voglioso.
Avvicino il fallo al mio sesso e con l'altra mano mi accarezzo il clitoride, con le dita allargo le grandi labbra, le sento bagnate del mio umore, che scivola caldo ai bordi. "Brava, sì sei proprio brava..mi ecciti così...leccalo bene e poi strofinalo sul clitoride, non fermarti, muovilo ed inizia ad infilartelo dentro. Voglio vederti bene".
Avvicino la cam, ora è ben visibile la mano, che inizia ad infilare il fallo dentro al sesso. Mi piego leggermente e muovo il bacino, ad accogliere questo fallo finto che ormai finto non è più, è oggetto di piacere, mio e tuo, che mi stai scrutando, fuori e dentro di me.
"Ecco, bene, mi ecciti tantissimo, mi è venuto duro, non ti fermare". Non mi è più possibile fermarmi, sento pulsare in fondo al mio sesso ed accolgo con gioia l'orgasmo che arriva, che ancora una volta mi fa rotolare leggera nel mare di piacere. "Voglio vedere il tuo viso mentre stai godendo..." Mi siedo, quasi allungata sulla sedia, ansimante, appagata, ed ancora puoi osservarmi, senza veli a frapporsi tra di noi.
"Bella, sei proprio bella in questo momento". Mi sono offerta a te, ma anche a me stessa e dopo poco l'alta marea si ritrae, il calore del mio corpo lentamente si acquieta.
Sorridiamo entrambi, torniamo alla normalità, che normalità non è, perchè ogni azione consapevole e condivisa produce cambiamenti.
"Sono uscito ed ho guardato il tramonto, sulla linea lontana del mare, e quando si è compiuto ho chiuso con il mio passato". Così mi hai detto.
Greeneyes