L'uomo ciliegia, ha gli occhi color mare. Profuma di pioggia appena caduta sull'asfalto. Ama cantare, scrivere e ipnotizzare. Annusa la vita e ne canta le gioie e i dolori. Lo incontrai un giorno alla fine di settembre, alla fine di un arcobaleno. Le spalle appoggiate al mio viola, guardava lontano e sorrideva. Gli accarezzai la mano con il mio blu, e sfiorai le sue labbra con le mie. Tutto il suo essere sprigionava essenze dolci. Una torta da assaggiare a piccoli pezzi, lentamente gustare il suo giallo, leccare il suo rosso, avvolgerlo completamente dentro la mia bocca.
Era felice l'uomo ciliegia, i suoi occhi brillavano, e la sua voce intonava una sinfonia maestosa, godeva di questo piacere rubato, inaspettato, arrivato da lontano, come un bambino tra le braccia di sua madre.
Passeggiamo tra i colori e le morbidezze delle nuvole, mano nella mano, ogni tanto i suoi passi rallentavano, mi prendeva il viso tra le mani e mi regalava il suo rosa, ci scambiavamo una goccia di amore. Un amore delicato, cortese, antico. Carezze nere e marroni tra i capelli, mani fini e curate tra i miei seni, desideri bordeauxche s'insinuavano lentamente nei nostri corpi bianchi, leggeri, ancora non violati.
Lui, era l'uomo Ciliegia, io ero la donna Ciliegia. Entrambi facevamo parte della stessa specie, eravamo voluttuosi, passionali, con le voglie che andavano e venivano come aliti di vento. Lasciavamo la scia dei nostri corpi ad ogni nostro passaggio, mentre gli altri esseri ci osservavano con aria strana. Sentivo la sua anima intrecciarsi lentamente alla mia come un soffio di dolce al cucchiaio, lo sentivo entrarmi dentro ed esplorare i miei sapori.
Io avevo molti gusti, la mia pelle di cioccolato mischiata alla sua di vaniglia. L'odore del caffè, e del bacio che non ci lasciava mai. Mi stringeva forte l'uomo ciliegia dentro al suo cuore, e fra le sue gambe.
Eravamo un misto di vita e di sogno. Eravamo belli insieme. Le nostre musiche davano gioia a chi ci sentiva e noi eravamo felici.
Lo volevo, lo volevo con me per formare quella torta a tre strati che avevo iniziato e non finito. Lo sentivo, lo sentivo con me anche quando non c'era, mi accompagnava il suo odore, il suo profumo e il suo sorriso fruttato.
Il mio uomo ciliegia non mi lascia mai. Esiste sempre dentro la mia anima che insieme abbiamo colorato. Indelebili le nostre tinte, come il nostro amore dipinto con i nostri occhi color mare.
Lui, la mia ciliegia la vedo sempre appoggiata alla fine del mio arcobaleno.
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Anna Mugler