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Racconto n° 4682
Autore: silverdawn Altri racconti di silverdawn
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SE VUOI_ultimo quarto
Infatti, il giorno dopo, con grande disinvoltura raccontò tutto a sua madre che, incredula e un po' sconvolta, ascoltava imprecando in silenzio.
- Mamma... a me adesso sta bene così! Con loro sono felice, appagata, mi fanno sentire una regina. Magari è una cosa che dura poco, che si disfa da sola, ma finchè dura, la voglio avere. Pensa... se Dario trova una morosa gelosa se ne sta solo con lei e non viene più da me... se Matteo si stancasse e mi chiedesse di non vedere più Dario, io lo seguirei. Dario è un regalo che mi ha fatto il mio amore e non voglio buttar via tutto quello che mi da. -
Cosa poteva mai dirle, una madre? No, quello non glielo disse, lo pensò ma non glielo disse... accettò questa follia della figlia come si accetta una croce qualsiasi, sperando che durasse molto meno di quanto fosse già durata... di Matteo non pensava nulla, pur capendo che era più colpa sua che della figlia, di lui non pensava nulla. Anzi, pensando a suo marito che se ne era andato dopo vent'anni di matrimonio, quasi quasi preferiva Matteo. Rossana, calmata la madre, andò a prendersi un po' d'aria in cortile e, passeggiando, si allungò fino alla casina... come una furia le si avventò addosso il solito vicino, riempendola di improperi e di insulti.
- Ma che hai da trattarmi così? Che ti frega di quello che faccio? -
- Mi frega sì, mi frega... ho una figlia di diciasette anni, io! Con tutto il trambusto che fate, me la fate diventare... una ninfomane come te! -
- Guarda, che tua figlia ne sa molto più di te e di me messi assieme, a livello di sesso... non sono certo io, quella che può insegnarle qualcosa... -
- E anche mia moglie si lamenta dei tuoi modi: attraverso il muro si sente tutto! -
- Tua moglie è stata gentilissima con me: e mi ha anche detto che ti ecciti e che quando sei eccitato lei ci guadagna bene... dice che quando mi guardi le tette sul balcone, rientri in casa e poi te la scopi subito e mi dispiace che non riesci a vedere il resto perchè la balaustra è alta! -
- Che mi eccito è vero... che ti guardo volentieri anche... che vederti il culo, ieri pomeriggio sia stato meraviglioso pure... resta il fatto che sei... sei una... cagna in calore... e che io... vorrei... vorrei... -
- Vorresti... approfittarne? Ecco cosa! Non avevo mica capito, io... tutto questo per potermi... e se io ti dicessi che puoi farlo, non scappi via? -
Una sfida... non sapeva nemmeno perchè lo sfidava, o forse era lui che aveva sfidato lei? Non lo sapeva, non sapeva cosa avrebbe potuto succedere, se avrebbe vinto la sfida cacciandolo o... prendendolo. Non capiva nemmeno perchè non lo lasciasse lì, con le sue libidini inespresse, col suo manico inutile e goffo.
- Hai paura? Se ti invito a salire, ci vieni? Se ti faccio vedere il letto in cui abbiamo scopato tutto ieri scappi via o che? -
- Non mettermi alla prova... non credo proprio che scapperei via.. mi sa tanto che... finirei per violentarti! -
- Violentarmi? Se non lo voglio io, tu non mi tocchi nemmeno con un dito, vuoi provare? -
Aveva già aperto la porta della casina e lo invitava a salire, senza sapere nemmeno come se ne sarebbe liberata. E lui si intrufolò dentro davvero, salì davanti a lei quegli scalini, raggiunse la cucina, si guardò attorno, guardò quella finestra che dava sul balcone, quel frigorifero, quel pezzo di figliola che lo sfidava.
- Vieni, vieni, Fulvio... vieni a vedere il letto: te l'ho promesso e te lo faccio vedere... dai! -
Lei nell'antro della porta gli volgeva la schiena, lui troppo eccitato di tutto la cibìnse forte e le baciò il collo; la sentì irrigidirsi appena, un timido accenno di resistenza, un'indecisone fra il cedere e il non cedere... fu fatale per entrambi. Perchè le mani di Fulvio non mollavano, carezzavano, impastavano, stimolavano... la ligua sul collo era tremenda, il letto disfatto pieno d'umori e di sudore, i muri intrisi di grida e di raschi di gola di un vicino guardone e pettegolo che, adesso, era ormai troppo vicino... quasi dentro, per quanto vicino. Poi, va detto per inciso, non l'aveva mica portato lì per turismo... no! Non lo sapeva bene nemmeno lei ma l'aveva portato lì perchè quella era la tana e la lupa porta le prede, nella sua tana. S'accorse che lo voleva nel momento stesso in cui lui la brancava... si rese conto che la sfida non avrebbe visto un vincitore, perchè non c'era nulla da vincere... che avrebbe visto solo cedere, senza nemmeno che uno perdesse. La sfida non era una sfida, era il compimento di tanti piccoli passi che non potevano che portarla lì, che non potevano tenere fuori dalla sua vita quell'uomo che conosceva da quando era bambina, che il suo farsi vedere, farsi sentire, farsi desiderare non era che il preliminare di un contratto molto più impegnativo... adesso che le sue mani stringevano forte le sue carni, tormentavano i seni, esplodevano come bombe sul sul sesso e sulle sue natiche, adesso sapeva che l'aveva sempre voluto. Nel turbinio si ritrovò distesa sul letto, baciata da quella bocca, straziata da quelle mani... lo spogliò, lo divorò di baci mentre lui la denudava e quando trovò finalmente la verga non ebbe più attenzioni che per lei. Fulvio, perso nell'eccitazione di quel tutto a cui mai avrebbe potuto sperare, si abbandonò quasi incosciente a tutto quel suo lavorare e, dopo poco più di un attimo, le esplose in bocca tutto il suo entusiasmo. Sorpresa dal primo fiotto che non s'aspettava, pretese gli altri come un tributo, continuando a tenerselo in bocca fino a che non ritornò quasi moscio del tutto.
- Scusami, se non durato così poco... colpa dell'eccitazione che trattenevo da anni... mi dispiace davvero... non avrei voluto ma non mi aspettavo che... che la tua bocca fosse... fosse così.... -
- Non fa nulla... a me è piaciuto moltissimo. Solo adesso mi rendo conto che... che ti... che ti volevo... da un sacco di tempo... -
- Mi raccomando... non dire niente a mia moglie... altrimenti... -
- Altrimenti si eccita come una pazza e non ti lascia più un grammo di roba per me... me l'ha detto tante volte: mi sa tanto che mio marito ti farebbe volentieri la festa e mi dice anche che non le dispiacerebbe per niente, tanto poi ti scopi lei con più entusiasmo! -
- Vero... però non l'ho mai tradita... questa è la prima volta, sai... -
- Lo so... lo dice sempre... ma solo perchè pensi di farle un torto... forse, anche lei come Matteo, non lo trova un torto, lo trova un... regalo... -
- Non saprei, non ne abbiamo mai parlato... però le racconto di te e lei si eccita, le parlo dei tuoi seni e... le dico cosa sento dietro il muro e... -
- Può darsi che sia lì a sentirci anche adesso... dietro al muro come fai tu! -
- No, è scesa giù in città con Giulia... non c'è nessuno in casa... -
- Allora scopami forte... può darsi che un po' di rumori rimangano incollati ai muri... -
La seconda volta durò ben più della prima; riuscirono a passare un paio d'ore senza che lui si tradisse. Certo, i ritmi di Fulvio non erano quelli di Dario, i suoi baci e le sue carezze non erano quelli di Matteo, ma l'insieme era decisamente travolgente. Rossana riuscì a godere almeno sei volte e nemmeno una volta pensò a cosa ne avrebbe detto a Matteo, se sarebbe riuscita a raccontargli anche questo... ci pensò soltanto quando, stravolti e sorridenti, sentirono le voci di mamma e figlia che entravano nella casa a fianco... veloci e in silenzio si rivestirono poi lui le sussurrò che sarebbe uscito per primo, lei avrebbe atteso di sentirlo in casa... la baciò un'ultima volta e se ne andò...
Qualche giorno dopo, presa da un sacco di pensieri, mentre Matteo la spogliava e la baciava, volle dirglielo:
- Matteo... ho fatto una cosa terribile... non so nemmeno se mi riesce di raccontartela... -
- Cosa hai fatto di tanto terribile? -
- Il giorno dopo che siete venuti su... il mio vicino... mi insultava talmente tanto che... non capisco come sia successo... l'ho fatto salire in casa, nella casina... volevo solo dimostrargli che di lui non mi fregava niente, che far l'amore con voi per me era naturale e bello... che non doveva immischiarsi nei miei affari... invece... me lo son ritrovato dietro che mi brancava e mi baciava il collo... non so cosa m'è successo... insomma: è finita che ci sono andata a letto! A letto col mio vicino! -
- E ti è piaciuto tanto? -
- Sì... ma tu? Non ti arrabbi? -
- No... me lo aspettavo... più da lui che da te, ma me lo aspettavo... -
- Allora... mi ami ancora? Non mi cacci via? -
Ancora passarono le settimane, ancora si rividero tutti e tre a casa di Matteo, ancora Dario tornò a trovarla alla casina, diverse volte e ancora, diverse volte, nella casina, lei ci portò anche Fulvio... sul finire di ottobre, un ottobre molto caldo e pacioso, lei arrivò a casa di Matteo che già l'aspettavano assieme; senza perder tempo inutile, si sfilò l'abito intero che portava senza nulla sotto, tranne un paio di calze che decise di tenere:
- No, Matteo, non ti spogliare, aspetta... devo parlarti. Tu invece spogliati subito e vieni sul letto accanto a me... devi sapere tutto, Matteo, devi saperlo oggi, subito... Dario è venuto a trovarmi spesso, ultimamente... più spesso del solito... da qualche settimana facciamo anche una cosa che con te non ho mai fatto: lo porto in camera mia e facciamo l'amore in casa. -
- E tua madre? Non protesta? -
- All'inizio sì... ora non più... è successo per caso, un giorno che lui veniva su la casina serviva a mio fratello... non sapevo come sbrigarla, ho provato a protestare ma lui è più cocciuto di un mulo. Dario era già per strada, gli ho detto di salire in casa, tanto mamma lo conosceva e sapeva quel che ci facevo... mi sono spogliata e sono andata ad aspettarlo in terrazza, prendendo un po' di sole, nuda, come mio solito. Mamma era lì in cucina che sfaccendava e quando ha suonato il campanello ho lasciato che fosse lei ad aprirgli. Lei l'ha fatto entrare e mi ha chiamata; naturalmente gli sono corsa incontro senza coprirmi e la faccia di mia madre era tutto un programma. Poi... stimolata proprio dalla sue espressione, mentre lui mi baciava il collo, le ho detto che andavamo in... camera mia. -
- In camera tua? -
- Sì... ha protestato anche lei, naturalmente: e i tuoi zii di sotto? Sentiranno tutto. Le ho detto che non mi fregava nulla e che avevo voglia di... scopare con Dario... che non disturbasse e si facesse gli affari suoi... me lo son portato dietro che era più imbarazzato che eccitato... mi ci è voluta quasi un'ora a renderlo degno. -
- Sì... va bene... ma questo, cosa cambia? -
- Questo quasi niente, ma aspetta, non ho finito... da allora Dario mi prende sempre nella mia camera, ha passato perfino qualche notte con me e... mi son fatta prendere perfino sul terrazzo delle cucina, con mio zio di sotto che mi guardava e perfino Fulvio che se ne è accorto... -
- A proposito di Fulvio... -
- Gli ho raccontato tutto, anche a Dario... non ne è geloso neppure lui... mi lascia scopare col vicino quando voglio... tornando alla terrazza, Dario mi è venuto sulla schiena arrivandomi quasi al collo e... proprio mentre finiva di venire... abbiamo sentito aprire la porta... lui ha fatto in tempo a ricomporsi quasi del tutto... io ero nuda e con la schiena piena di sperma. Ho tentato di girarmi ma mia madre se ne accorta lo stesso: girati... fammi vedere la schiena... ma mamma! Dopo, durante la cena, con lui e mio fratello presenti, ha voluto continuare il discorso... Dario non voleva neppure fermarsi a dormire quella sera ma quando mi ha vista piangere si è commosso e non mi ha lasciata sola... quella sera era ieri... abbiamo parlato molto, stanotte... abbiamo deciso di... di vivere insieme... viene a stare con me nella casina ma... ad un patto: che io non... non faccia più l'amore con te. Mai più. -
- Ma è assurdo... ma lui è geloso di me? -
- Diglielo tu... sono geloso di lui? -
- Non credo sia gelosia... penso sia solo per mettermi alla prova... una prova che mi costa molto ma che accetto volentieri. Voglio vivere con lui, anche a costo di rinunciare a te... ed è una cosa che mi costa molto, sappilo.
Adesso ti ho detto tutto... adesso farò l'amore con Dario e lo farò qui, a casa tua... per dimostrare a lui, a te e a me stessa, che riesco a far l'amore con lui anche se non posso più farlo con te. Se vuoi puoi stare a guardarci, puoi anche... farti venire da solo, se vuoi... a me farebbe solo bene, solo piacere... -

lucabalducci
16 agosto 2011

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