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Racconto n° 4694
Autore: Serendipities Altri racconti di Serendipities
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Caro amore mio
Ciao amore mio,
Amore lontano che non posso avere. Ti chiamo amore pur senza averne diritto, ti chiamo amore perché è l'unica parola che mi sgorga dal cuore quando penso a te. Come stai? Che cosa stai facendo? Mi pensi anche tu qualche volta? Io non posso farne a meno. Ci ho provato in tutti i modi a dimenticarti, per alcuni periodi ci sono anche riuscita, ma poi arriva sempre il momento in cui mi torni in mente e allora è la fine. Questo è uno di quei momenti.
Di solito, in passato, quando attraversavo questi periodi, ti scrivevo. Non sono mai riuscita a resistere alla tentazione di inviarti i miei pensieri. Oggi non lo farò, non lo farò più, devo essere coerente con la mia scelta ed evitare di farmi ancora del male.
Non m'illudo che tu sia lì ad aspettarti una mia spiegazione, poiché non hai nemmeno mai provato a chiedermela, ma sento il bisogno di mettere nero su bianco quello che non ho mai avuto il coraggio di dirti.
Dall'ultima volta che ci siamo sentiti sono passati già alcuni mesi. E' stata dura abituarmi a non riceve più i tuoi messaggi, a non sentire più la tua voce, a non sentire più la tua presenza costante seppur lontana accanto a me. Ma ho dovuto farlo, ho dovuto farlo perché mi sentivo sporca, ero a disagio, non riuscivo più a vivere con leggerezza il nostro rapporto.
Le tue richieste continue di mie immagini di nudo mi facevano stare male, non ci vedevo nessuna poesia, ma solo un mezzo per raggiungere l'eccitazione fisica.
Le tue telefonate durante le quali cercavi solo l'appagamento fisico, mi angosciavano. Non c'era libertà, solo costrizione, solo la consapevolezza di essere usata come un oggetto. Ho accettato tutto, per amore e per scarsa stima di me stessa.
Inizialmente le tue attenzioni mi lusingavano, questo gioco m'intrigava, mi eccitava, mi faceva sentire trasgressiva. Il problema è sorto quando mi sono accorta che mi avevi relegata unicamente in quel ruolo. Mi hai messa lì come una bella bambola e utilizzata solo in funzione del tuo tempo e dei tuoi impegni.
Tu sapevi fin dal principio che non ci sarebbe stato un seguito, mentre io no. Io ho vissuto ogni attimo credendoci profondamente.
Io ho vissuto ogni attimo amandoti profondamente. Per questo ho sempre assecondato le tue richieste senza fiatare: avevo paura che esprimendoti i miei dubbi ti saresti stancato di me.
Io desideravo l'amore, tu l'amore l'avevi già e desideravi solo emozioni forti. E' andata come doveva, partivamo da presupposti diversi, era impossibile pensare che le nostre strade convergessero nella stessa direzione. Nonostante questo, le poche volte che si sono intersecate, posso tranquillamente dire che sono stati i momenti più belli della mia vita. Il ricordo del nostro primo bacio ancora adesso mi sconvolge, mi fa battere furiosamente il cuore e salire un nodo in gola.
Ti confesso, che per un altro momento con te sarei disposta a buttare tutto a puttane, la mia dignità in primo luogo. Mi getterei ai tuoi piedi e ti implorerei di amarmi come ti amo io. Purtroppo questo non cambierebbe niente, forse avrei le tue attenzioni per qualche mese, ma tu dopo torneresti a pensare solo alla tua vita e al tuo lavoro, relegandomi di nuovo in quel ruolo che non voglio più occupare.
Sei un'egoista amore, sei un traditore amore, ed io ho completamente perso la stima di te. Forse dovrei considerarmi fortunata di non essere tua moglie, almeno non corro il rischio di essere continuamente tradita da uno che va in chiesa tutte le domeniche, da uno che predica bene e razzola male, da uno che fa della moralità un cardine della sua vita, ma solo a uso e consumo degli altri. Non rinunceresti mai alla tua immagine perfetta e immacolata, anche se è solo una finzione dietro al quale si nasconde l'uomo che ha represso per troppo tempo le sue pulsioni sessuali.
Come vorrei che tu tornassi a essere quello dei primi tempi, quello che si dava totalmente a me, che faceva l'amore con passione, mai sazio del mio corpo, mai sazio delle mie parole.
Ricordo le pazzie dei primi tempi, quando venivi da me contro ogni logica, percorrevi chilometri su chilometri per un bacio, per una carezza, per una passeggiata e li confronto con gli ultimi tempi, in cui venivi raramente, dopo aver consultato la tua agenda e solo se eri sicuro che potessimo fare sesso. Forse potevi tranquillamente trovarti una escort lì vicino e risparmiarti la fatica del viaggio.
Ricordo le prime telefonate a qualsiasi ora del giorno e della notte, non volevi mai mettere giù e quando lo facevi mi richiamavi subito dopo, perché dicevi che senza la mia voce ti sentivi solo. Le confronto con le ultime, in cui prima ti assicuravi che fossi sola perché volevi che mi masturbassi e ti raccontassi tutto nei dettagli, fino a quando ti sentivo gemere dall'altra parte del telefono e capivo che la nostra telefonata giungeva al termine con il tuo orgasmo. Ho finto quasi sempre, non mi toccavo nemmeno, ma tu il disagio nella mia voce tremante non l'hai mai sentito. Quando i tuoi monologhi di sconcezze incontravano solo il mio silenzio imbarazzato, non ti sei mai preoccupato.
Ricordo ogni singolo momento di perfezione e non riesco a non confrontarlo con ogni momento di aberrazione.
Sei il dottor Jekyll e mister Hyde della mia vita, ti amo e ti disprezzo in parti uguali.
Addio amore mio, quanto mi costa lasciarti andare, sarai sempre nel mio cuore.

Dedicato a M. C., consapevole che è l'uomo della mia vita, ma che non potrò mai averlo. M.

Serendipities

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