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Racconto n° 4705
Autore: Briandebois Altri racconti di Briandebois
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Due giorni prima
In equilibrio cammina sull'orlo della spiaggia. Il mare scintilla ai capricci del sole. Quanto più lenti appaiono i suoi passi, che due gambe lisce e brunite rendono solenni, tanto più vivaci brillano i suoi occhi di un desiderio erotico quasi palpabile. E' pomeriggio, il sole indugia al tramonto, quasi voglia più a lungo sedurla coi suoi raggi. Avvolti i morbidi fianchi da un bianco pareo trasparente, si avvicina a lui che sulla sabbia seduto la guarda. I suoi capelli corvini le scendono sulle spalle e coprono il sole poiché lui possa meglio vederla. Si abbassa su di lui gli sussurra qualcosa, ma senza voce, come sogno o pegno d'amore dimenticato in un cassetto. Le sue labbra sensuali e voluttuose si lasciano leggere senza equivoco nel loro alfabeto:
-Non mi riconosci? Sono Federica. Perché non ci hai creduto? –
Senza attendere la risposta, la forza di un elastico fa cadere un gancetto sulla schiena, lì dove le scapole si uniscono. Scivola il pareo con un fruscìo delicato, poi lei scioglie il fiocco leggero sul fianco, come movimento più naturale del mondo. Ora davanti a lui c'è qualcosa che non è mai avvenuto, lancette ferme e un destino non compiuto. Federica gli è davanti, il sole si congeda opportuno, lasciando loro il dono complice delle ombre.
Lui si rinviene dall'iniziale stupore e trova appena il coraggio di farfugliare.
- Sono più di dieci anni... -
- Ti voglio – Sussurra lei con un solo filo di voce, ma sensualissimo.
- Perché adesso? Ti ho desiderato tutta una vita e mi hai sempre e solo illuso –
- Adesso sono tua –
- Ma io tra due giorni... -
- Lo so –
- Perché sei venuta? –
- Non sopporto che tu possa appartenere a qualcuna che non sia io –
- Federica, adesso è tardi ormai –
Lei allora fissandolo negli occhi prende delicatamente il suo dito indice e lo scorre lento laggiù, inumidendolo di umori. Poi lo porta sotto al suo naso e poi di nuovo a lei e lo succhia piano con esasperante lentezza. Le sue labbra sono meravigliosamente e naturalmente rubine, vogliose, vogliosissime.
- Luigi! – Esclama lei fissandolo nelle parti basse con occhi spalancati.
Il costume di Luigi ha un eccezionale, imbarazzante gonfiore. Lei allora atteggia un accenno di sorriso a metà strada fra il malizioso e una serietà scherzosamente ostentata. Quando poi scende in ginocchio, lui non ha più la forza di ribellarsi. Federica gli tira giù il costume e lo fa scorrere fino alle caviglie. Poi leccandosi le labbra prende con le sue curatissime unghiette a solleticargli da sotto i testicoli. L'erezione di Luigi cresce ulteriormente, il membro vibra violentemente verso l'alto come se volesse, da un momento all'altro scoppiare. Luigi chiude gli occhi e reclina all'indietro la testa rassegnandosi all'imponderabile. Il desiderio bruciante della carne, l'arsura più focosa di ogni senso di colpa, la consapevolezza di perdersi nella debolezza della volontà prendono il sopravvento. Le labbra di Federica si avvolgono intorno al glande. La sua testa profumata dondola avanti e dietro con una calma paradossale per l'ardente pulsione che lei sotto avverte. A lui sembra di impazzire: le stringe i capelli neri lucenti tra i pugni e ne accelera con forza il movimento, ottenendo in risposta un eccitante mugolio. Un rivolo di piacere scivola all'interno delle cosce liscissime. Lei non può fare a meno di prendere a toccarsi quel suo irrequieto fiore completamente rasato.

Succhia quel tubero morbido e teso sostenendone leggermente con una mano i frutti maturi. L'altra mano è giù fra le cosce a trasformare quell'immagine libidinosa in godimento diretto. Tutta bagnata, il movimento della sua mano smuove un odore acre e dolcissimo. Sale fino alle narici di Luigi. Lo eccita come un cavallo, lo colpisce al cervello. Prendono entrambi ad ansimare senza controllo. Federica sente vibrare ogni minima venatura del membro. Ed è in quell'istante che ne riceve la polpa selvaggia. Federica trattiene quel prezioso succo finché può nella sua piccola bocca, ma questo continua a venire con tale abbondanza che non può fare a meno di scivolare come resina giù da un tronco. Dopo aver bevuto, lei tornerà a raccogliere quanto avanzato con lingua vorace. E' ormai totalmente buio. Ancora a lungo i due corpi resteranno a gemere insieme, indifferenti alla frescura pungente della sera, essendo bollenti di desiderio.

Due giorni dopo Luigi farà una solenne promessa, ma che difficilmente potrà mantenere...

Briandebois

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