Il primo pomeriggio spande riverberi aranciati sulle cortine e sulla coperta del letto.
Io mi guardo nel grande specchio della camera. - Guardati! - mi dici tu ed io lentamente sciolgo la cintura alta che mi cinge la vita e arriva fin sotto il seno. Il peplo si distende sul mio corpo, al quale prima aderiva, con le sue mille piegoline plissettate, svelando trasparenze inattese.
Continuando a guardare la mia figura riflessa, apro la spilla che tiene la stoffa ancorata sulla spalla e faccio scivolare la lunga veste dal dorso ai fianchi, finché cade ai miei piedi.
Sono nuda ora. Sto scuotendo i capelli lunghi, che ho tinto di un colore più chiaro del mio.
E' così che mi avvicino a te. Ti faccio stendere nudo sul NOSTRO letto. In piedi su di te, colle gambe aperte a lato dei tuoi fianchi, ti guardo e faccio in modo di essere guardata. Voglio accarezzarti il corpo coi miei capelli e mi chino piegando il busto dalla vita, con le gambe dritte e rigide e dondolando la testa.
E' stato così che è cominciato ieri il nostro delirio, l'incantevole seduzione che ci avvince, il desiderio che si rinnova, il canto d'amore che non ci sazia.
Mi dici: - Sei bellissima - e io vedo che mi stai guardando e ne godo. Come godo delle tue carezze, dei tuoi baci, dei tuoi morsi, delle tue leccate, delle tue dita che mi artigliano i glutei, che mi aprono, mi penetrano, mi premono i punti segreti del mio piacere, offrendomelo nel dono supremo dell'orgasmo.
Come godo del cazzo che si gonfia e si tende duro dentro le mie mani, dentro la mia bocca affamata di lui, assetata del suo succo, mentre la testa mi gira, poiché sento – oh, con quanta intensità lo sento! - il profumo di te, eccitato e pieno di voglia di possedermi e penetrarmi ovunque, nelle spinte di una sfrenata lussuria che vicendevolmente ci scateniamo dentro, gemendo e soffrendo il nostro piacere...
Il nostro pomeriggio d'amore mi ha lasciato un dolce languore nel ventre, nel sesso, nella testa. Mio voluttuoso, sensuale amante.
Tu hai trascorso la notte col sapore della mia intimità sulla lingua. Io ero ancora avvolta nel profumo del tuo amore quando mi sono svegliata.
Ci sorridiamo, ci teniamo per mano, andando insieme sotto la doccia. Mentre l'acqua mi scivola addosso, rivivo il nostro incontro nei tuoi occhi. L'acqua mi lava via la tua crema con cui mi avevi massaggiato tutto il corpo e sento le tue mani su di me. Mi accarezzi lavandomi con delicatezza tutta la pelle, mentre lo scroscio dell'acqua rende lucenti le nostre forme.
Un brivido... il desiderio mi assale. Provo il desiderio del tuo cazzo, che ieri mi ha scavata dentro, posseduta, stremata, fatta godere fino allo spasimo.
Ti guardo, te lo sei preso in mano, lo vedo turgido e rigido. Sento una fitta di piacere che gonfia il clitoride perché tu sei scivolato ai miei piedi e la tua lingua me lo picchietta, me lo lecca.
La tua bocca si apre sulle mie piccole labbra a suggere gli umori che ora mi bagnano tutta dentro, mentre l'acqua mi bagna fuori.
Allargo le gambe, tu protendi le mani a toccarmi i capezzoli duri, da cui partono scosse voluttuose e la fica si apre come un fiore che sboccia, infuocata, eccitata dal tocco della tua lingua, dalle tue dita sapienti nel procurarmi piacere.
Ora facciamo cessare il getto dell'acqua. Tu mi asciughi le cosce con la lingua, mi mostri l'asta dura, mi baci sul viso posandola sul mio pube, io la prendo in mano e la immergo dentro di me, la mia vagina la avvolge in quel modo che tu dici delizioso.
La spingi dentro con lentezza stringendomi in un delicato abbraccio come tu sai fare.
Mi palpeggi i seni a lungo, mi stimoli i capezzoli, mi tieni per i fianchi facendo vibrare il cazzo dentro di me, poi lo ruoti, cercando quel punto dove più forte si annida il piacere e premi - entrambi stiamo gemendo piano - finché non esce da me quella mia pioggia che tu sai, che mi viene quando l'orgasmo è più tremendo.
E allora tu improvvisamente ti ritrai da me e ti accucci sotto di me, infilando la testa fra le mie cosce e con la bocca aperta, incollata sulla mia fica, bevi questo mio orgasmo speciale, in delirio, emettendo getti potenti del tuo seme verso il mio corpo.
Il nostro è un unico mugolio di passione, mescolato nell'estasi. Ho gridato il tuo nome.
Ti rialzi, mi baci con la lingua nella mia bocca, mi dici: - Ti voglio ancora.-
Nut