- Non mi stare dietro la schiena mentre scrivo, non riesco a concentrarmi.
Paola sorrise a quelle parole, allungò una mano sul suo uomo accarezzandogli
la schiena nuda: Maurizio, faceva sempre così, era quasi monotono nel suo dopo
amore o meglio, nel dopo sesso.
Ancora sudato e trafelato, con il respiro ancora ansimante, si catapultava
alla macchina da scrivere per immortalare tutte le emozioni provate.
La mano continuò la sua discesa arrivando sul fianco e poi, improvvisamente
scattò come un cobra sullo scroto del ragazzo stringendogli forte il sesso
ancora flaccido;
- Possibile che io sia la tua musa ispiratrice per tutti i racconti? Non nego
che questa cosa mi eccita e m'inorgoglisce, essere l'eroina erotica delle tue
avventure, mi diverte, ma, non puoi aspettare almeno qualche minuto, magari
fare come molti uomini, fumarti una sigaretta o meglio ancora, accarezzare
un poco la tua donna.
Maurizio non rispose, emise solo un gemito tra il dolore e il piacere alla
stretta del sesso da parte di lei e cercò di concentrarsi su quello che era
appena successo sul letto alle sue spalle.
Amava scrivere racconti erotici e, nel tempo, si era accorto che il farlo subito dopo
un amplesso, era il momento migliore.
Sapeva di indispettire Paola, ma, non poteva farci niente, gli piaceva troppo
scrivere e rendere partecipi i suoi lettori del piacere provato:
non provava vergogna a descrivere il paradiso di sesso appena vissuto e
soprattutto, a descrivere con dovizia tutti i momenti e i particolari più
intimi.
- Voglio fare sapere a tutti quanto sei brava nei giochi dell'amore e come mi
fai morire ogni volta; provo sempre delle emozioni fortissime e mi sembra
giusto che un amore così appagante, sia vissuto anche da chi mi legge.
Paola, cominciò a giocare con il sesso di Maurizio, sapeva dove toccarlo e
come fare per rinvigorirlo, prese il prepuzio con le dita e giocò leggermente
con la pelle tirandola verso l'apice;
- In sostanza trasformi il nostro amore in una scopata virtuale, dove tutti si
sentono partecipi
- Esagerata, traduco in lettere il nostro grande amore...
- Sei molto descrittivo nel farlo, racconti anche i minimi particolari, a
volte, rileggendo quello che pubblichi, riesco ancora ad arrossire.
- Ma amore, io scrivo fedelmente quello che facciamo, non invento niente.
- Lo so, ma sei così bravo nel descrivere i nostri momenti di passione, che
immagino quello che penseranno e proveranno gli altri.
- Intendi quelli che leggono?
- Ovvio.
- Credo che nessuno possa arrivare al raggiungimento di tale realtà, anche se,
devo ammettere che la fantasia, è la base dell'erotismo. Quando scrivo, il mio
pensiero fisso, è immaginare a quante persone potrebbero essere felici se
fossero al posto mio, se solo potessero provare quello che sento io, quando ti
stringo, quando entro in te, quando ti bacio e quando la tua bocca sazia il mio
piacere. Beh, credo che il mondo sarebbe migliore se potesse avere lo stesso
amore che sentiamo noi.
Le dita di Paola, stavano raggiungendo il loro scopo, lei, si accorse che era
ora di usare tutte le cinque dita per avvolgere il sesso di Maurizio.
- Tu credi che i lettori riescano a leggere nelle tue righe il nostro amore?
Al massimo possono intuire la passione.
Maurizio smise per un attimo di scrivere e si mise a riflettere su quella
frase;
- è la passione che porta all'amore...
- Sei proprio un uomo, ragioni con quella cosa semiseria che hai tra le gambe,
è esattamente il contrario: è quando c'è amore che esce la passione, è a quel
punto che superi i limiti, gli ostacoli e ti lasci andare, sacrificando te
stessa e facendo quello che non pensavi mai.
Maurizio, non riusciva più a scrivere, il tocco della mano di Paola aveva
risvegliato il suo desiderio, chiuse gli occhi e spinse in avanti il bacino
portando le mani indietro cercando i piccoli seni della sua ragazza e fu felice
di trovare i capezzoli tesi ed irti: sapeva che quello, era un segnale indubbio
dello stato avanzato della sua eccitazione; non che avesse bisogno di prove,
sicuramente se avesse messo una mano tra le cosce avrebbe trovato un dolce
miele sulle grandi labbra.
Paola, girò attorno al suo ragazzo senza mai lasciare lo scettro che stringeva
tra le mani, smise di parlare, aveva il fiato corto, si era eccitata nel
vederlo pronto per lei, guardò Maurizio e vide gli occhi chiusi, immaginò i
suoi pensieri, sapeva i suoi gusti: divaricò ancora di più le cosce del suo
ragazzo e dolcemente si mise in ginocchio; con la lingua accarezzò la carne
rosea facendolo gemere, poi, sadicamente gli diede un leggero morso usando
anche i denti.
Maurizio, fu scosso da una sensazione di dolore, quando lei affondò i denti
nella carne, aprì gli occhi e la guardò stupito, lei incrociò il suo sguardo,
lasciò per un attimo il suo sesso per parlare.
- Mi piace che mi guardi, mentre faccio questa cosa, mi eccita vedere il tuo
sguardo estasiato, ti sento in mio potere.
Maurizio restò un attimo in silenzio, ricambiò il suo sguardo malizioso, le
prese i capelli e la riportò con la bocca a continuare quello che aveva
interrotto, si sforzò di non chiudere gli occhi, quando sentì salire l'orgasmo
e disse solo una piccola frase;
- Sei tu la mia padrona, per adesso...
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