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Racconto n° 4832
Autore: Kuba Altri racconti di Kuba
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Lettera silenziosa
Questa è la mia lettera silenziosa...
Che parla di momenti che ho trovato più importanti di lunghissimi periodi della mia vita in cui non ho voluto e non sono stato in grado di vivere.
Momenti di lei, con lei, che ho vissuto per lei.
Momenti che mi hanno assalito ed avvolto.
Momenti che avrei voluto fermare per un tempo indefinito.
Le emozioni sono state come una pioggia fitta e intensa, in cui il mio corpo ha cercato di muoversi, ma passo dopo passo non ha potuto evitare ai vestiti di bagnarsi, non è riuscito a controllare il continuo tintinnare ma ha potuto solo farsi trascinare da questa, unirsi in un unico ballo, diventare goccia e scrosciare scivolando sinuosamente al suolo.
Le mani hanno percorso il suo corpo, l'acqua ha trovato la terra su cui poggiarsi, è scivolata su di essa, l'ha sfiorata accarezzandola, l'ha percorsa senza mai stancarsi, le labbra l'hanno gustata, ogni goccia ha coperto i colli, è scesa a valle senza perdere d'intensità e la carica di energia è divenuta sempre più forte.
Mi è sembrato di entrare dentro di lei, la mia mano unita alla sua come due corpi che bruciano in un amplesso senza mai affievolire la fiamma che li unisce, una porta socchiusa in attesa di essere semplicemente aperta.
Divento curioso e affascinato, ostinatamente insaziabile, mi disseto della sua essenza e mi cibo del suo piacere, il mio... è il culmine di un lungo vivere desiderando.
Questa donna si è portata via con sé una parte di me.
La passione questa volta non è stata una mia compagna di viaggio, è stata la mia maestra e mi ha trascinato, dove i pensieri non trovano uno spazio definito, perché sono del tutto assenti, un posto in cui la pioggia mi ha fatto sorridere, non un sorriso temporaneo ed effimero che mi ha fatto sentire solo, ma un lungo sorriso nel sentire qualcuno più importante di me, un posto in cui quando la pioggia fa spazio all'apparire del sole le ultime gocce si asciugano lentamente assorbite ai lineamenti del suolo, i lineamenti del suo volto rimarcati dalle mie mani, dalle mie dita, per farle capire quanto è stata speciale, unica, preziosa e quanto io mi sia sentito speciale.

Questa è la mia lettera silenziosa...
Che ha citato quelle parole che a voce non sono state dette, quelle parole che non si possono dire, quelle parole che come una formica che danza su ogni singolo segno lasciato dalla penna, scorrono lentamente raccontando emozioni.
Senza riuscire a dare un significato alle attrazioni, forse perché mi manca il respiro per poterlo fare, quello stesso respiro che trattenni quando i miei occhi videro quella donna e la mia bocca rimase cucita.
I sogni sono quei lampi felici di vita che ognuno vorrebbe vivere ed io, grazie a lei, uno di questi sogni l'ho già vissuto e spero un domani addormentandomi di poterlo rivivere e vedere ancora che la pioggia con le sue gocce non ha smesso di scendere.
Perché talvolta le lacrime scendono anche dal mio viso.

Questa mia lettera silenziosa... che dedico a te.

Kuba

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