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Racconto n° 4882
Autore: fantasypervoi Altri racconti di fantasypervoi
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Il battito irrazionale dell'amore

- Non ho mai capito per che le persone quando vengono lasciate o si ritrovano fuori dalla vita di coppia, tendono a curarsi di più, a vestirsi meglio e a cercare di tornare in forma. -
- Allora, è vero che il matrimonio, è la tomba dell'amore? -
Questo, era il mio pensiero, mentre guardavo Anna, la mia quasi ex moglie.
Seduta davanti a me, nell'ufficio dell'avvocato divorzista, Anna, era completamente diversa dalla donna che poche settimane prima, avevo lasciato per un altra più giovane di lei.
Tirata al fulmicotone dentro quel suo vestito da manager, truccata il giusto, con dieci chili in meno, praticamente rifatta a nuovo, era veramente sensuale.
Solo gli occhi erano rimasti gli stessi che avevo lasciato tempo addietro: pieni di odio nei miei confronti.
Niente da dire dal suo punto di vista, ero io che l'avevo tradita per una giovane molto disinibita, con la voglia di fare carriera.
Niente da dire dal mio punto di vista, lei, una volta sposata, si era adeguata alla sua nuova vita, sembrava avesse raggiunto il suo punto d'arrivo e, una volta trovato, era cominciata la lenta trasformazione e io, sentendomi insoddisfatto di quel cambiamento, non riuscendo a farle capire le mie esigenze, avevo cominciato a cercare fuori di casa quello che non dovevo cercare; alla fine dei giochi, dopo alcune esperienze di puro sesso, era spuntata Chiara con cui avevo ritrovato gli stimoli giusti per me, ma, ovviamente non per Anna, la quale, con quel fiuto infallibile di tutte le donne, aveva subito captato un cambiamento e in poco tempo mi aveva messo davanti alla evidenza dei fatti.
Dopo vari tentativi di attaccarmi allo specchio per cercare di stare nelle famose doppie scarpe, arrivarono le prime minacce di richiesta di divorzio e infine, dopo settimane di discussioni, era giunta la richiesta ufficiale.
Ero uscito di casa otto settimane prima, lasciandola distrutta nel cuore e nel fisico e adesso, eccola di fronte a me con le gambe affusolate da un collant grigio scuro a sfidarmi con lo sguardo.
- Tutta un'altra persona -
- Tu sei la gemella nascosta di mia moglie?
Il suo sguardo si fece ancora più tagliente;
- Ex moglie. Stronzo!
Mi venne da ridere come da molto non facevo;
- Ancora no, siamo solo a livello di pratiche...
Il suo silenzio passò in secondo piano davanti al suo sguardo perplesso, trascorsero diversi secondi, evidentemente stava riflettendo sulle mie ultime parole.
Si era alzata dalla sedia di scatto poggiando le mani tese sul tavolo, portandosi avanti col corpo, il tailleur, sorpreso dallo scatto felino di Anna, lasciava trasparire i seni liberi sotto la camicia bianca, era ovviamente senza reggiseno, aveva sempre amato stare senza intimo nella parte sopra: i capezzoli turgidi spingevano sulla stoffa facendo immaginare una donna eccitata.
- Chissà se porta le autoreggenti come piace a lei - pensai, mentre cominciava a parlare;
- Hai intenzione di creare casini? Pensavo fossimo d'accordo sul divorzio!
Che bella che era in quel momento, così aggressiva, così passionale, così sexy...
Mi accorsi che in quella posizione l'avvocato dietro di lei non staccava lo sguardo dal suo sedere, nel frattempo a me, era venuta una fitta violenta al basso ventre pensando a come era stato bello fare l'amore con lei la prima volta, la seconda, la terza...
L' avvocato di mia moglie intervenne;
- Signor Marcelli, ci sono delle novità che non conosciamo?
Spostai lo sguardo sull'avvocato, un cinquantenne grasso e rugoso con i capelli brizzolati, era il tipico avvocato bavoso che mentalmente t' immagini prima d'incontrarlo;
Tornai con lo sguardo a Anna, questa volta la guardai con desiderio;
- Mi è venuto qualche dubbio sul divorzio...
Anna continuava a bruciarmi con gli occhi, i quali, avevano lasciato spazio alla curiosità, si posizionò ancora meglio allargando leggermente di più le gambe e spinse il viso verso di me;
Adesso, ero sicuro, la situazione l'aveva eccitata, aveva visto e capito il mio sguardo e questo la faceva sentire desiderata e al centro dell'attenzione, probabilmente anche lei aveva ricordato qualche nostra evoluzione sessuale o momenti di passione intensi.
Aprì la bocca per parlare mettendo in mostra i denti curati, le labbra carnose si mossero;
- Cosa stai cercando di dire?
Feci un grosso sforzo per tornare alla realtà, scacciando il ricordo delle sue labbra avvolte sul mio sesso;
-Che sei cambiata, completamente un altra persona da quella che ho lasciato.
- Finisci la frase! Che hai lasciato per un altra!
- Vero, ma non ho lasciato la persona che trovo qui adesso, che mi ricorda tanto la donna che avevo sposato, io avevo lasciato una donna morta dentro e trascurata fuori...
- Sei proprio uno stronzo, va a finire che se scopi un altra, è colpa mia.
- No, no... la colpa, è mia, ma le colpe possono essere tante e magari, qualcuna in comproprietà.
Anna rilassò i muscoli del viso e tornò a sedere sulla sedia fiaccamente, il tailleur torno a coprire i seni dandole una compostezza di sobrietà, gli occhi si erano addolciti, probabilmente qualche - pensiero stupendo - aveva percorso la sua memoria: accavallò le cosce mettendo in mostra quello che io avevo già immaginato, l'inizio di una giarrettiera;
- Insomma, cosa stai cercando di dire...
In pochi secondi, avevo rivissuto il film della mia vita matrimoniale e molti momenti belli erano emersi, subito dopo, avevo avvolto la pellicola su Chiara e avevo riconosciuto del buon sesso, ma, onestamente, in quel preciso frangente, non riuscivo a capire come avevo fatto a arrivare a quel punto.
Probabilmente se ci fossero stati dei figli...
Sentivo il cuore in fibrillazione, sapevo che il mio futuro matrimoniale dipendeva dalle parole che le avrei detto in quel momento, mi alzai, mi accarezzai i capelli come facevo sempre quando ero nervoso;
- Che ne dici di prenderci una pausa di qualche settimana prima di decidere? Se ti va, prenoto un aereo per Parigi e ti riporto in qual alberghetto dove abbiamo passato la luna di miele.
La guardai intensamente;
- Pensaci con calma, potrebbe essere una occasione unica per noi...Io vado fuori dalla porta e mi metto a sedere sulla panchina in attesa della tua risposta.
Passarono dieci minuti, quando la vidi uscire, era al cellulare, mi era passata di fianco e era andata verso un bel ragazzo, aveva lo sguardo felice e sbarazzino, non mi degnò di uno sguardo.
Lo baciò con passione, mentre una mano del ragazzo sfiorava il suo sedere, poi, gli disse qualcosa sottovoce e tornò da me: mi guardò e parlò senza più cattiveria;
- La vita, è strana, ero venuta qui per distruggerti e mi sono trovata a guardare negli occhi dell'uomo che ho amato per tanti anni, è proprio vero che la vita prende e dà!
Forse e dico forse, riuscirai a capire cosa ho sofferto per tutto questo tempo: non ti auguro più di soffrire come ho sofferto io, ma, mi hai reso arida dentro e non trovo più spazio per te nel mio cuore; ho firmato le carte del divorzio, fai altrettanto.
La guardai sparire abbracciata al ragazzo.
Era così bella, per lui.
Aspettai che il cuore rallentasse e tornai dentro dal suo avvocato e, mentre firmavo, dissi a voce alta;
- Adesso ricordo per che l'avevo sposata, purtroppo, solo adesso...







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