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Racconto n° 4975
Autore: Serendipities Altri racconti di Serendipities
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Un racconto per due
Ti guardo, assorto davanti alla solita tv, stanco, dopo una faticosa giornata di lavoro. Ogni volta che ti faccio notare la tua devozione alla tv, rispetto a quella nei miei confronti, mi dai della bambina e mi dici che dalla mia vellutata e comoda sedia d'ufficio non posso capire la fatica del lavoro manuale. La maggior parte delle volte immergo la testa in un libro per non portare avanti quella futile discussione e mi abbandono al piacere delle parole dei miei autori preferiti.
Anche stasera sto leggendo, ma non posso fare a meno di guardarti di sottecchi mentre scorro distratta le parole, attratta più da te che dal racconto. Ammiro le tue ciglia lunghe, il tuo naso perfetto, una porzione delle tue labbra carnose e la tua barba incolta. Non c'è nulla che non amo di te. I tuoi lineamenti fini ma allo stesso tempo così mascolini, la tua carnagione olivastra, i tuoi capelli neri e il tuo corpo forte. Mentre ti guardo penso che questa sarà un'altra notte sprecata, sacrificata sull'altare della stanchezza e della pigrizia, anziché su quello della passione. Riprendo a leggere, le parole di Anais Nin sono troppo conturbanti e io sono troppo debole per resistere al loro potere. Infatti dopo qualche minuto riporto lo sguardo su di te, come per condividere il fuoco che mi hanno acceso dentro.
Ti accorgi che ti sto fissando con bramosia, mi sorridi e mi chiedi perché ti guardo così insistentemente, invece di fare la 'secchiona', come mi chiami scherzosamente quando snobbo la tv per dedicarmi alla lettura. Ti rispondo che il libro che sto leggendo non è affatto da secchiona, e che anzi mi sta ispirando pensieri molto peccaminosi. Ci ridi su e torni a guardare il tuo programma di pesca preferito, ripetendomi per l'ennesima volta che sei stanco, ma non più con la stessa convinzione. Ti ho turbato con quelle poche parole, sei un libro aperto per me e conosco tutte le sfumature del tuo essere.
Un'idea mi passa improvvisamente per la testa: condividere con te quello che sto leggendo. Con te che mi hai sempre detto che ami solo le riviste di moto e di pesca. Visto che mi chiami secchiona, ti dimostrerò quanto può essere eccitante condividere una lettura erotica. Vado alla pagina del racconto che preferisco in assoluto: 'artisti e modelle' e più precisamente dove si parla dell'irrequieta Louise, ninfomane insaziabile, e schiarendomi la voce, inizio a leggere. Ti metti a ridere imbarazzato, ma dopo qualche riga catturo la tua attenzione. Quando leggo del povero marito che la cerca da un caffè all'altro mentre lei è ogni giorno con un amante diverso non ridi più, ma sei serissimo: forse pensi che abbia scelto proprio questo racconto per dargli un qualche significato autobiografico, e a me piace sapere che lo pensi, così come mi piace giocare con te e lasciarti in bilico tra desiderio e paura. So che per te è un mix afrodisiaco. La tv ora è solo un sottofondo sgradevole e la spegni senza indugiare oltre. Pendi dalle mie labbra adesso, ansioso di conoscere il resto della storia e curioso di sapere se anch'io vorrei vivere un'avventura così.
Il mio autocontrollo inizia a vacillare quando sento la tua mano calda posarsi su di me. Una mano abituata ai lavori pesanti, callosa e ruvida, ma capace di un tocco assolutamente delicato. Mi è sempre piaciuta questa contrapposizione. Per questo fremo, quando la sento raggiungere con precisione i miei punti più deboli. La mia voce è arrochita dal desiderio e questo rende la lettura ancora più sensuale ed intima. Ora non so più chi è a condurre il gioco, ma se sei tu, ti cedo docilmente lo scettro, abbandonandomi contro lo schienale del divano, mentre mi sollevi la leggera camicia da notte e mi trovi senza nessun indumento intimo. La tua mano mi accarezza il seno, stringi i miei irti capezzoli fra le tue forti dita, facendomi gemere leggermente. Mi rimproveri, perché la qualità della lettura è scaduta, facendomi rileggere l'intero paragrafo, quello in cui Antonio tortura Louise e le impedisce di soddisfarsi. Le tue dolci torture sono molto simili ora. Ti alzi e ti spogli dinnanzi a me, bello e disinibito come non mai. Ti accarezzi fiero la prorompente erezione che questo gioco ha scatenato e ti avvicini invitante al mio viso, ma senza permettermi di accarezzare o baciare il tuo cazzo, facendomi solo inebriare del tuo profumo di uomo. Quando finalmente la lettura termina, con l'orgasmo dei due protagonisti, abbandono il libro e mi avvento su di te, attiro il tuo pube contro il mio viso stringendoti le natiche e finalmente posso impossessarmi del tuo membro. Mi applico usando tutte le mie arti, alle quali so che non puoi resistere, ma stasera mi sorprendi ancora allontanandoti da me e chiedendomi se sono disposta a mettermi in ginocchio ai tuoi piedi, pur di averlo. Non ho dubbio alcuno e ubbidiente mi inginocchio ai tuoi piedi, il volto posato sulle mani appoggiate a terra, le gambe aperte e il mio sesso esposto e offerto al tuo volere. Mi fai attendere pochi istanti, durante i quali sento che ti stai spostando dietro me. Finalmente sento di nuovo le tue mani addosso. Le sento che mi toccano, frugano, penetrano. Dalla tua bocca escono le parole più oscene, che non fanno altro che aumentare il mio stato di febbrile eccitazione, e altrettante escono dalla mia, con le quali ti chiedo di farmi godere. Ma ancora non sei stanco di giocare e ritorni davanti a me, mi fai alzare il busto e il mio viso è quasi all'altezza del tuo cazzo, ora. Me lo strofini su tutta la faccia, prima di affondarmelo in gola, stringendo i miei lunghi capelli fra le dita, e facendomi così diventare solo l'oggetto del tuo piacere. Ti sazi della mia bocca, ma senza abbandonarti al piacere che senti crescere. Sei più forte di me stasera e firmo la mia resa incondizionata implorandoti di farmi godere. Allora dolcemente mi spingi sul divano, dove ancora ti giungono le mie preghiere. Solo in questo momento perdi tutta la tua risolutezza e torni ad essere il mio dolcissimo amante, quello che sa farmi toccare picchi di piacere inaspettati, prima di sciogliersi con me nel più dolce degli abbracci, mentre l'orgasmo ci travolge impetuoso.

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