Piegata a carponi sul letto, le orecchie tese a percepire qualsiasi rumore, qualsiasi spostamento d'aria anomalo.
Occhi bendati.
Mani unite da manette addolcite da un para ferro di tessuto che smorza il freddo della lamiera.
Prona con la schiena.
I seni strisciano sul tessuto del lenzuolo.
Ricordo che era nero...Raso lucido.
- Piega di più la schiena e alza il sedere.
Sono nervosa, credevo d'averlo già fatto.
Il contatto delle mani sulla pelle, sono un brivido infinito.
L'attesa spasmodica del gioco a venire.
- Vuoi che esaudisca il tuo sogno o desiderio che sia?...
Sguardo d'occhi, paura di rispondere.
Ricordo quel giorno
Lui, le sue mani sui fianchi,
Io, sopra le sue cosce, ancora vestita, solo lo slip di lato per lasciare entrare il suo sesso duro, caldo, pieno di desiderio.
L'attimo fuggente in un bar sperduto di periferia.
Il suo cazzo al posto del cappuccino.
Un calore in bocca diverso, una colazione diversa a riempire il mio stomaco.
E poi lui che ancora non contento, decide di prendermi e portarmi all'inferno.
Ricordo le parole...
- Ho paura, mi piacerebbe, ma ho paura...
Il desiderio, è nato con lui, il mio primo amante, l'unico dopo Francesco, mio marito.
Ha toccato le mie corde nascoste e le ha liberate piano piano, portando fuori la parte animalesca che non conoscevo.
Frasi e sussurri nei momenti dell'amore rubato.
Violenza e passione.
Volgarità e perversione.
Voglia di concedere, voglia di provare...
sempre di più, sempre più audace.
Il livello si alza, il dolore cresce, il piacere invade.
Ed eccomi qui, la brava mamma di due figli con un marito e un matrimonio perfetto per tutti, stesa nel letto a suo piacimento, che aspetto gli eventi.
Le mani accarezzano i capelli, una stretta che alza leggermente la testa, qualcosa di caldo, un forte odore di uomo eccitato, il tocco delle labbra, i capelli sotto e una leggera pressione.
La bocca apre a dare spazio, il respiro si adegua all'intrusione, i movimenti convulsi a seguire il riempimento innaturale.
Vorrei urlare quando i capezzoli vengono stretti in una morsa feroce, cattiva.
Solo un gemito strozzato tra piacere e dolore.-
- Tutto bene piccola?
Stringo le mani sulle lenzuola, mentre, sento il cuscino che qualcuno ha messo sotto lo stomaco.
Mani piene, calde, schiaffi improvvisi sulle natiche.
- Ci sa fare con la bocca, mi sta succhiando via l'anima...Voce sconosciuta...
Parole secche, irriverenti, vere!
Mi è sempre piaciuto fare pompini, sin da piccola.
Il piacere di sentire l'uomo nelle mie mani, il potere del potere.
Il cazzo che ho in bocca non lo conosco, è aggressivo e mi sta scopando la bocca, vorrei dirgli di lasciarmi fare, che sarebbe più bello per tutti, ma, evidentemente, lui, la pensa diversamente.
- Sei sicura di sentirti pronta per una esperienza del genere?
- Non lo so, ma, mi piacerebbe provare questa esperienza.
Chissà cosa mi aspettavo.
Gli schiaffi, sono diventati carezze lascive che perlustrano le parti più erogene e se ne impossessano, le preparano.
Sono tesa.
Il sesso si appoggia alle grandi labbra dilatate dall'eccitamento, trova strada fertile e facile da lavorare.
Un colpo secco, un entrata decisa, un gemito strozzato.
Azione, reazione.
Un liquido denso che ben conosco a scaldare il palato.
- Cazzo, che bocchinara, ma, dove l'hai trovata una figa come questa, sembra nata per fare godere gli uomini, ha una bocca perfetta e succhia come una dannata...
Quante volte ho sentito questo genere di complimenti prima di sposarmi e ne andavo sempre fiera.
Poi, due bambini, cinque anni di fedeltà, l'amore coniugale a confondere i desideri, infine Lui.
I sensi si riaccendono e niente basta più.
Scopate veloci nei posti più strani.
Il piacere del proibito, la concessione del proibito.
Lui, l'amante focoso che non si ferma davanti a nessuno e che non accetta un NO come risposta.
Lui, che tira fuori le mie voglie e frustrazioni.
Il riposo del dopo sesso e parole spese.
- Il mio desiderio nascosto? Quello celato nei miei sogni? Due uomini nello stesso tempo che mi fanno morire di piacere.
Lui che mi guarda sorridendo, una carezza sui seni, mano che scende e dita che aprono porte.
Lui, che ha percorso strade che non avevo mai concesso a nessuno, mai!
Il piacere del dolore, il dolore del piacere.
Ricordo, i miei gemiti di disperazione, le mani strette nelle sue, i miei - No, ti prego - Mi fa male, - le mie disperate urla di disapprovazione e poi, l'abitudine nel tempo.
Tutto fuori dalle righe con il mio amante.
Dolore, piacere, voglia di provare...
Il cuscino viene tolto da sotto la pancia, qualcuno si stende sotto di me, mentre, lui esce e mi lascia un senso di vuoto.
Il tempo di posizionarsi e vengo di nuovo riempita da qualcosa di caldo, meno duro e grosso di prima, ma, sempre deliziosamente efficace.
La danza riprende.
Qualcuno cerca di baciarmi.
- Non voglio - , voglio essere libera di urlare tra poco...
L'uomo sotto, avvolge le sue braccia forti attorno al mio corpo e mi stringe forte,obbligandomi ad appoggiare i seni e lo stomaco al suo stomaco, mentre, il suo cazzo si appropria e mi fa sobbalzare.
Lui, accarezza e con un dito prepara la sua stretta strada, è quello che preferisce e che nel tempo mi ha fatto apprezzare.
- Ho Paura... -
Mi sento piena e stretta, impreparata, ora che è arrivato il momento.
Il contatto è un avviso.
- No, aspetta...
Parole vuote a fermare il niente, Lui, è sempre stato sicuro e deciso e non si fermerà neanche stavolta davanti ai miei lamenti.
- Oh mio Dio...
Oltre le aspettative del pensiero, oltre il lecito del male, oltre le urla gutturali.
_ Sei fantastica...
Le uniche parole che ricordo di quella mia prima esperienza.
Un dolore estremo seguito da un piacere fisico esagerato.
Il ritorno a casa nel sicuro del mio talamo, il sorriso dei miei piccoli, il pensiero tra le mie gambe, il sapore nella mia bocca, la voglia di lui che mi inebria e mi possiede
Angeli e demoni.
Così nella vita, così nel sesso...
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