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Racconto n° 5043
Autore: fantasypervoi Altri racconti di fantasypervoi
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Libere emozioni
Che cosa è l'erotismo?.
Dove finisce e inizia il porno?
Guardavo la ragazza seduta al tavolino di fronte a me, circa cinque metri di distanza, tanti per sfiorarla, pochi per desiderarla.
Un leggero vestito di mezza stagione a fiori grandi, metteva in risalto la carnagione chiara e i capelli scuri liberi da ogni vincolo.
Quello che mi attraeva e eccitava, era la leggera calza autoreggente di colore grigio che traspariva alla fine del vestito, la carne chiara che contrastava con la fine della calza, era un pugno diretto al mio basso ventre.
Mille pensieri erotici cavalcavano furiosamente la fantasia e nessuno frenava la mia indecenza.
Il cambio di accavallamento delle cosce con veduta estrema, fu il colpo fatale, vidi ben oltre il reggicalze, anzi, non vidi niente oltre per che la ragazza come nel film - Basic instint - non portava intimo.
Cercavo qualcosa che mi desse un appiglio per alzarmi, andare verso di lei e con una scusa iniziare un dialogo.
Dovevo provare e trovare qualcosa affino che il mio orgoglio di maschio si sentisse fiero del suo ruolo.
Un incontro di occhi nel momento che sorseggiava il suo aperitivo seguito da un leggero sorriso nei miei confronti mi venne in aiuto, feci per alzarmi, ma venni bloccato dall'arrivo di una fatale biondona che salutando a voce alta la mora, si mise a sedere nello stesso tavolo della ragazza dei miei sogni;
- Gianna! Ho fatto il prima possibile.
Un bacio veloce sulle labbra e una carezza intrigante sulla guancia seguiti da uno sguardo pieno di passione e il maschio era sconfitto.
Rimasi impietrito a guardare gli eventi, la distanza era ottima per ascoltare di sotterfugio nascosto dal mio spritz contornato di olive e patatine;
La bionda continuò a parlare e ad agire indisturbata come fosse sola nel bar della piazza;
- Mi sei mancata, è solo poche ore che ci siamo lasciate, ma, mi sembrano una vita...
Fece cadere la frase come una carezza lasciva sulla pelle e nello stesso tempo la vera carezza era sulle cosce che piano saliva a cercare di più.
Gianna fece un leggero cenno con gli occhi, morse involontariamente il labbro superiore quando percepì il contatto delle mani affusolate che velatamente salivano tra le sue cosce, aprì impercettibilmente le stesse e declinò leggermente la testa all'indietro, toccandosi i capelli con la mano sinistra, notai le unghia rosse che giocavano con i capelli nervosamente.
La bionda diede un occhiata ai tavoli del bar e poi ai contorni della piccola piazza, valutò e decise.
La mano salì con uno scatto perentorio di diversi centimetri sotto la gonna, a occhio e croce la distanza per arrivare alle porte del paradiso, era stata percorsa, Gianna scatto all'improvviso mettendosi ritta con la testa e guardò la bionda con uno sguardo intenso e sorpreso, poggiò le braccia sui braccioli della sedia e strinse istintivamente le cosce a fermare l'avanzata indecente.
Fu un attimo, l'aria bruciava, la temperatura saliva.
Si guardarono per diversi secondi, a me sembrò un eternità, per il mio sesso, furono momenti angoscianti, poi, la mora mi vide che osservavo, fece un sorriso diabolico nei miei confronti e cominciò ad allargare le cosce lasciando libertà alla bionda.
Smisi di respirare, presi lo spritz e ne bevvi un sorso notevole per raffreddare i miei istinti ormai fuori controllo.
Gianna disse qualcosa sotto voce alla bionda, la quale, si girò verso di me e guardandomi con occhi lucidi. pieni di desiderio, spinse la mano ancora più sotto la gonna cominciando un movimento circolatorio che lasciava poco spazio alla fantasia.
Gianna, articolò ancora di più i braccioli della sedia stringendoli, le nocche della mano assunsero un colore ancora più bianco, chiuse gli occhi e divaricò leggermente le labbra emanando un piccolo gemito lagnoso.
Avrei voluto essere il la mano, il dito, la falange...
Immaginavo e soffrivo mentre altri godevano.
La bionda continuava a guardarmi, io ero ipnotizzato dai suoi movimenti sotto la gonna, lei, come se avesse percepito il mio pensiero, spostò leggermente la sottana per farmi partecipare meglio, aumentò il ritmo mimando un rapporto sessuale e diede spinte sempre più penetranti.
Era una scena surreale, la piazza era sparita ai miei occhi e gli spazi si erano ristretti, mi sembrava di essere accanto alle due ragazze e di partecipare fisicamente, i gemiti erano ben più chiari e Gianna aveva cominciato a sudare vistosamente, il viso contorto in una espressione indefinita tra piacere e dolore, lasciava trapelare un avanzato stato di piacere.
Tutto esplose improvvisamente.
Gianna cominciò a tremare, la bionda intensificò i movimenti e io venni indecentemente senza toccarmi per la prima volta in vita mia.
Passarono diversi minuti per tornare ai battiti normali del cuore, Gianna si era ripresa e composta, la bionda per provocarmi ulteriormente, aveva guardato e poi leccato le sue dita, io, rimanevo attonito-
Altri minuti e si alzarono insieme, chiamarono il cameriere e a voce alta dissero;
- Il conto lo offre gentilmente il signore dello spritz.
Fu l'unica volta che le vidi, sparirono dalla mia vista per sempre, ma, mai dalla mia testa...

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