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Racconto n° 5197
Autore: Serendipities Altri racconti di Serendipities
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Regalo
Eccomi seduta alla mia scrivania, in un tranquillo venerdì pomeriggio. La giornata lavorativa volge ormai al termine e finalmente posso concedermi qualche attimo per pensare a te.
Immagino cosa penseresti tu: ci siamo appena sentiti al telefono e anche scritti... Ancora mi pensi?
Avresti perfettamente ragione, ma cosa devo farci se non mi basti mai?!
Mi alzo per andare in camera da letto, ho un cassetto nascosto dove celo i miei segreti, lo apro e prendo un elegante pacchetto di carta color avana; doveva essere il tuo regalo di Natale, ma poi un imprevisto ci ha impedito di incontrarci il giorno in cui avrei voluto dartelo. Subito dopo è arrivato questo maledetto virus che ha stoppato tutto: lavoro, macchine, viaggi e persone. L'unica cosa che non è riuscito a bloccare sono i pensieri, i desideri e la voglia di stare insieme, che anzi si dilatano, come questi giorni di quarantena che sembrano non finire mai.
Ma torniamo al tuo regalo; provo ad immaginare la faccia che farai nello scartarlo, alla maliziosa curiosità, all'imbarazzo. Mi immagino i tuoi occhi farsi cupi di desiderio, penso a quel momento che abbiamo provato a sviscerare infinite volte, in cui tu perdi il controllo e finalmente ti abbandoni ai desideri e agli istinti che per lunghi anni hai occultato in profondità dentro di te.
Come quella notte...
Mi mordo le labbra e un'altra immagine invade la mia mente: siamo tu ed io, davanti ai nostri occhi si staglia lo skyline di una città ancora sconosciuta. Siamo appena arrivati nella nostra stanza d'hotel, ridiamo felici, finalmente insieme, finalmente liberi. Usciamo sul balcone, ormai è sera, sento le tue mani accarezzarmi da dietro, si posano sul mio seno. Inclino la testa all'indietro per cercare la tua bocca e colgo un lampo di eccitazione nel tuo sguardo. Le tue dita sono sui bottoni della mia camicetta candida, li slacci uno alla volta, me la sfili di dosso e finisce ai nostri piedi. Mi coglie un brivido, non è freddo, è solo un fremito di desiderio. Tu mi stringi ancora più forte, la tua bocca si posa sul lobo del mio orecchio, lo succhi, poi con la lingua ti sposti sulla mia spalla. Nello stesso momento le tue dita fanno scorrere le spalline del reggiseno sulle braccia, fino a sfilarle. In un attimo ne slacci anche i gancetti. Il mio seno candido resta esposto alla luce della luna. Chissà se qualcuno ci starà guardando da una delle tante finestre illuminate dei palazzi intorno? E' un pensiero che ci accende ancora di più, se possibile. Me lo sussurri all'orecchio con la voce arrochita dal desiderio, scatenandomi un'altra ondata di brividi.
Mi sollevi la gonna fino alla vita, lasciando scoperto il mio sedere imponente, a malapena contenuto nello slip di pizzo nero. Sento la tua mano farsi strada tra questi grandi globi di carne e scendere sul mio sesso. Mi sfugge un gemito di approvazione, il mio bacino ondeggia verso di te, mentre mi appoggio al parapetto per offrirmi meglio alle tue brame. Mi sfili l'ormai inutile pezzetto di stoffa che erano le mie mutandine, sono zuppe di desiderio. Mi sussurri che sono un lago...
Sento le tue dita farsi strada nella mia calda intimità, prima una, poi due, alla fine tre. Il pollice e l'indice dell'altra mano sono sul mio clitoride. I miei gemiti ora sono più frequenti, quasi come se fossi una fiera che ulula alla luna. Ti inginocchi sotto di me, le tue mani mi afferrano le cosce, mi divarichi ancora di più le gambe e la tua bocca in un attimo si chiude sul mio sesso. Le tue labbra si serrano sul mio bottoncino magico, ormai ebbro di piacere e poi con la lingua inizi a percorrere le mie labbra più nascoste, quelle che si concedono solo agli amanti più appassionati. La tua lingua avida si infila dentro di me, per stillare il mio nettare direttamente alla fonte. Urlo di piacere, mentre stringo forte il parapetto con le mani; le nocche delle mie dita si fanno bianche dallo sforzo. Tu continui a lavorare di mano e di bocca, accarezzando, stringendo, leccando, infilando... Fai tutto questo con incredibile maestria, tanto che non ho più la consapevolezza di quello che mi stai realmente facendo.
In questo stato di assoluta leggerezza l'orgasmo mi sorprende, lo sento arrivare prepotente e travolgermi. Non posso far altro che abbandonarmi gemendo su di te che lo bevi, che mi bevi.
Mi sposto per scendere tra le tue braccia, ed assaporare il mio godimento direttamente dalle tue labbra: è un lungo bacio, lungo come questa notte, che è appena iniziata!

Dedicato al mio Re di cuori:

L'amore è vivere duemila sogni
fino al bacio sublime

A. Merini

Serendipities

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