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Racconto n° 5212
Autore: Nikitaverdeveleno Altri racconti di Nikitaverdeveleno
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L' ultima notte dell'anno
Lo stesso invito, la stessa cena, non sapevo avessimo amici di amici in comune.
Mi eccita l'idea, nella mia mente perversa già scorrono le immagini di cosa potrei fare.
Sarai bellissimo, tirato a lucido in quel completo nero, mi piacerà guardarti.
Gli occhi solo un pò stanchi, le tue sottili rughe d'espressione un pò più marcate.
E tu non sai che mi vedrai entrare in quel salone, ad un braccio che non è il tuo.
Mi piace da morire immaginare il tuo sguardo in quel momento, vederti bere tutto di un fiato il flute di bollicine, giusto per riprendere il controllo.
Amore, è eccitazione quella che gonfia la tua patta?
Faccio scorrere l'acqua per riempire la vasca, dischetti di gingseng sciolti per dare energia alla mia pelle.
Mi immergo completamente, lascio fluire i pensieri, respiro a fondo...ricordando come ci siamo conosciuti e come mi hai piano piano attirata nella tua ragnatela.
Ho imparato ad amare di te soprattutto il tuo essere uomo, con le tue debolezze, le tue fragilità, che mi lasci intravedere ma che vuoi proteggere. Ed al contempo il tuo desiderio di dominio, che esprimi così bene quando mi imponi regole, giochi, oggetti.
Tu non lo sapevi, ma la mia anima inquieta anelava proprio questo.​
La pelle è arrossata dal calore, la massaggio un poco con la crema che ti piace usare per divertirti a scivolare sul mio corpo.
Arrotolo diligente le autoreggenti..una per volta.
Infilo la culotte alta di pizzo nero, il reggiseno senza spalline, il mio vestito stasera lascia libere le spalle.
Mi osservo nello specchio, i miei occhi fissano il mio corpo e la mente aggiunge le tue mani...risalgono dalle caviglie, mentre sei inginocchiato davanti a me.
Appoggi le labbra sul mio sesso e sento il caldo umido tocco della tua lingua.
Nello specchio, mi vedo socchiudere le labbra, vedo i capezzoli inturgidirsi.
Sospiro e continuo.
Il trucco un pò più pesante, gli occhi resi di un verde scuro e profondo dall'ombretto viola sfumato. Lo sguardo intenso grazie al kajal ed una generosa dose di mascara.
Le labbra rese solo lucide...e la mente di nuovo immagina il tuo sesso duro che si infila tra di esse, lascio tracce di lucidalabbra sulla tua carne.
Penso a quante volte hai reso sfatto il mio trucco, scopando la mia bocca fino alla gola, ma pur di non farti scivolare fuori cercavo di controllare il respiro e di inghiottire la saliva, non mi è mai importato che il mascara sbavasse.
Riprendo fiato...capelli lisci, stropicciati ad arte per darmi un'aria un pò...da gatta soddisfatta.
Infilo il vestito, lo scollo di pizzo scopre le spalle e lascia intravedere il seno.
La collana di perle, un giro corto a mò di collare ed uno lungo a giocare col seno.
La mantella...la conosci bene...mentre me la sistemo il mio sesso sussulta ricordando la nostra folle scopata sul cofano della tua auto, a dar spettacolo sotto la luna...
Un'altra cosa che amo di te è il tuo diventare istinto e animale, pur rimanendo Signore. Mi trascini in quel luogo di me che non sempre ho potuto portare alla luce del sole.
Il salone è già affollato, i soliti sterili convenevoli, io ti cerco tra la gente.
Eccoti...come ti avevo immaginato. Come sei affascinante, stasera.
Sorrido quando il tuo sguardo incrocia il mio...
L'amico ci tiene a presentarci, è eccitante restare formali stringendoci la mano...io conosco il sapore del tuo seme, tu sai quanto so diventare indecente, quando ti prendi cura di me...
Mi offri un calice di vino, mentre il mio compagno saluta altre persone e la tua partner va a rinfrescarsi il trucco
Ma tu non osservi lei come hai fatto con me, quella sera. Resti a guardarmi, ed io evito il tuo sguardo.
...ho i sensi in tumulto...
Non riesco a non pensare, a non immaginare.
Seduti a tavoli diversi, possiamo osservarci da lontano.
Guarda la mia bocca che si ciba.
Osserva le mie mani che cingono il bicchiere.
Osservo la tua bocca masticare il boccone
Guardo le tue mani tenere salde le posate.
Guarda me.
Mangia me.
Usa la forza delle tue mani su di me, apri il mio sesso ed infilaci una posata, se vuoi.
La musica è sottofondo, ma nella mia testa odo solo il rumore dei nostri corpi, la tua carne che sbatte nella mia.
Il gelato.
Lecco appena il cucchiaino e non riesco a non guardarti mentre fai la stessa cosa.
Il gelato sui seni, il gelato che fai colare sul mio sesso finchè infingardo non si infila dentro. E la tua lingua che tormenta i miei capezzoli dolenti.
La tua lingua che si infila nel mio sesso come un cazzo turgido e caldo, mischiando i miei umori al gelato.
Sono bagnata, sono eccitata.
Seguimi, i locali dietro le cucine, alzati da quel tavolo, molla la compagnia e vieni da me.
È buio, lontano da occhi indiscreti ma non dall'udito altrui.
Scopami, ora, appena entri dietro di me. Piegami su quel tavolo di acciaio, infilami in bocca in lembo del tovagliolo, perchè staserà urlerò, amore.
Apriti la cerniera, tira fuori l'asta di carne ed immolami.​
Afferrami i capelli, sussurrami che sono la tua strega oscena ed indecente.
Alzami il vestito, strappa quel tessuto che copre il mio sesso ed entra.
Dimenticati di chi sei, lasciati dominare solo dalla voglia.
Non essere gentile, fammi male, fammi sentire che sono in balia del tuo volere.
Mugolo sotto i tuoi colpi.​
Vorrei sentirti ovunque.
Nella figa, nel culo, in bocca, vorrei esser già lorda del tuo sperma tra i seni, sul viso.
Urlo il mio piacere, la stoffa attutisce ma tu lo senti. Ti ecciti ancora di più
..mi sbatti con maggiore foga...
È, tremendo, ora. Mi fai male, sono sensibile oltre misura, subito dopo l'orgasmo.​
Non fermarti, non fermarti.
Il piacere risale, il mio sesso in fiamme gode ancora.
Ma sei perverso anche tu, stasera.
Non so con quale controllo riesci a fermare il tuo orgasmo, esci dal mio sesso.
Mi fai girare, mi spingi sul tavolo, la schiena completamente appoggiata. Mi togli il tovagliolo dalla bocca, ma non vuoi baciarmi, vuoi entrarmi fino alla gola, tenendomi la testa per decidere tu il ritmo.
Mi sembra di soffocare, ma sono talmente oltre che non mi importa.
Hai gli occhi chiusi. Mi sciolgo quando sei così perso nel piacere che IO ti regalo.
Sento le prime gocce inumidire la tua punta. Mi preparo al fiotto...e tu di nuovo sfuggi.
Mi alzi le gambe, le pieghi per allargare il mio buco più stretto. Mi guardi, fai colare un pò di saliva.
Un colpo secco..mi strappi un urlo, ma mi baci e quell'urlo muore nella tua bocca.
Mi fai male amore...mi fai male.
E mi ecciti all'inverosimile, perchè godo nel sapere che tu stai amando il mio corpo e lo senti così tuo da poterlo violare.
Accarezzi la mia gamba mentre continui a muoverti, il dolore è diminuito, ora sono più accessibile.
Mi masturbi per darmi piacere
,le dita stringono il clitoride, le dita si infilano nel mio sesso, puoi quasi sentire il tuo cazzo sotto il sottile strato che divide le due pareti.
Ecco...il tuo orgasmo.
Mi riempi di liquido caldo, lo sento spargersi nelle viscere.
Le tue dita non smettono di scoparmi...e godo di nuovo. Mi baci, poi ti abbandoni sul mio seno. Accarezzo la tua testa, sento le tue dita sfiorare dolcemente la mia pelle.
Aspetteremo solo di quietare i respiri.
Mi aiuti a rialzarmi, mi stringi a te.
Il nostro primo capodanno è scoccato qualche minuto prima della mezzanotte.
Possiamo tornare tra la gente, ora.
Distanti, possiamo ignorarci.
Io ho il tuo veleno nelle vene.
Tu hai il mio veleno nelle vene.
Buon anno, mia eterna presenza.

Nikitaverdeveleno

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