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Racconto n° 630
Autore: Onami e Daisy Altri racconti di Onami e Daisy
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La dolce tortura
Onami

La giornata oggi mi sembra interminabile. Sarà stata la mole di lavoro, sarà stato il gran lavoro del trasloco durante il fine settimana o semplicemente il gran caldo di questi ultimi giorni di luglio.. quando apro la porta di casa vengo colto piacevolmente dal fresco dell'aria condizionata, significa che tu sei già in casa e che l'uomo dei condizionatori è arrivato.
Dalle finestre della sala ti vedo china sui vasi di piante ancora avvolte dai teli messi per non farle soffrire nel trasloco, mi vedi e togliendoti i capelli dalla fronte sudata con l'avambraccio per non sporcarti con i guanti sporchi di terra mi sorridi felice con gli occhi.
Dopo mezz'ora ti vedo rientrare veloce, mi regali un bacio sfiorandomi le labbra mentre ti togli i guanti: - volo a farmi una doccia -
Ti seguo con lo sguardo nel corridoio, mi piace guardarti mentre lenta appoggi i guanti, il grembiule e poi ti sfili la tshirt; la tua schiena mi è sempre piaciuta, perfetta con due spalle larghe e sexy, eredità di tanti anni di nuoto e sport. La osservo mentre si muove quando le tue mani incominciano ad armeggiare con i bottoni dei calzoni e incominciano a spingerli verso le ginocchia.
Il tanga appare facendo contrasto con la pelle scottata dal week end appena passato, mi sento un guardone. Un guardone fortunato e felice di essere li con te. Mi è sempre piaciuto guardarti perché sei normale, normale nel vestirti, normale nel muoverti, niente di esagerato niente di estremamente provocatorio né nei modi né nei comportamenti e questa tua normalità ti rende terribilmente sexy, sexy da matti.
Quando sento il getto della doccia mi dirigo in cucina, apro una bottiglia di vino bianco fresco e vado a sdraiarmi sul lettino in veranda, il tek per terra è ancora caldo, il vento porta i profumi del gelsomino che finalmente libero dalla tela ha aperto i suoi fiori e poco dopo ti vedo uscire con un asciugamano in vita, i capelli bagnati ti scendono sulle spalle rosse come rossa è la pelle di tutto il corpo.
Ti siedi a fianco a me e mentre ti passo il tuo bicchiere di vino mi dai in mano un barattolo di crema: - Me la potresti mettere? Hai visto di che colore sono diventata? Forse ieri in barca dovevo stare un po' più attenta poi oggi scatole e piante non mi sono molto curata di me stessa-
Mentre parla si sdraia e mi da la schiena, lascio cadere la crema piano e sento lei lamentarsi: - E' fredda!!!-
- Aspetta - le dico io e comincio a passare la mano piatta sulla schiena piccoli movimenti. Scendo dal collo lentamente seguendo le vertebre una ad una fino ad arrivare al bordo dell'asciugamano, quando finalmente la vedo completamente unta mi chino a soffiare e vedo la tua pelle reagire, la voce sensuale si fa sentire da la sotto.
- Maledetto mi fai venire la pelle d'oca -.
Mi alzo e mi dirigo in fondo al lettino dove mi siedo prendendo in mano i tuoi piedi, lascio cadere un po' di crema e incomincio a salire poco a poco lungo i polpacci, mi fermo un attimo e poi scendo lentamente per poi tornare un pò in su; gioco con la crema nell'incavo delle tue ginocchia dove la pelle è più sensibile e lascio che le mie labbra scendano a baciare di nuovo la tua pelle.
Poi salgo ancora e le mani lente ed aperte corrono fino alla linea di congiunzione delle gambe al sedere... al tuo splendido sedere. Due dita birichine la percorrono fino ad arrivare un millimetro dal centro del tuo piacere per poi ritirarsi quando ti sento gemere piano piano.
Non è ancora il momento e decido di salire ancora. Il sedere, la schiena, i fianchi e di nuovo alla ricerca della pelle più sensibile, quella che di solito sta sotto le braccia ai lati dei seni: è lì che senti passare la mia mano, la senti arrivare a sfiorarti i seni e poi ancora su... le ascelle le braccia e senza fermarmi fino alle mani.
- Come va? - ti chiedo.
- Benissimo ma continua ti prego -
Ti faccio girare e ti guardo sorridermi, i capezzoli hanno incominciato a reagire, e stanno facendo capolino dall'areola che si sta rimpicciolendo, la pancia è contratta e liscia, il tuo sesso perfettamente depilato come piace ad entrambi, un gesto nascosto di piacere che fai da sola per te stessa e per me, e poi i tuoi piedi sottili e curati con le unghie laccate per la stessa ragione di piacere mentale. Una maniera per sentirti bella.
Mi siedo nuovamente ai tuoi piedi, ma prima mi tolgo la camicia, ti lascio appoggiarli sulla mia pancia e prendo in mano il primo, un po' di crema e poi incomincio a massaggiarli molto lentamente, prima la pianta poi le dita e il dorso, il tallone e la caviglia.
Mi fermo un attimo prima di incominciare a salire e scendere lentamente lungo il polpaccio fissandoti negli occhi, ogni volta che salgo per dieci centimetri torno in dietro per otto, un massaggio lentissimo che segue il ritmo del tuo respiro e intanto mi fissi negli occhi fino a quando passando oltre il ginocchio vedo una piccola smorfia sul tuo viso.
Non mi fermo e continuo a salire e scendere fino ad arrivare al limite del tuo sesso, le dita sono a mezzo centimetro dalle tue labbra, vedo i capezzoli duri e la pancia contrarsi, con piccoli movimenti vedo il tuo bacino muoversi come per ingannare le mie mani e farmi arrivare sopra il tuo sesso, ma mi ritiro e torno seduto in fondo alle tue gambe.
Questa volta sei tu che mi metti il piede in mano, sai il gioco, lo conosci e di nuovo godi del piacere della lentezza, le mie dita esperte corrono tra le piccole dita del piede, e poi sulla caviglia ogni volta che mi senti scendere e tornare indietro ti sento sospirare.
Quando passo all'altezza del ginocchio vedo che alzi la gamba e le mie dita vanno nuovamente a solleticare la pelle delicata li sotto per poi correre di nuovo verso l'obiettivo più piacevole, le mie dita salgono e le tue mani diventano nervose fino al momento in cui percorrendo la pelle di fianco al tuo sesso eccitato, si chiudono a pugno facendomi capire il tuo desiderio.
Non vola una mosca, il cd è già finito e rincominciato quando le mie dita come pennelli di un pittore seguono i contorni del tuo sesso quasi a volerlo disegnare; l'abilità sta nel sfiorarlo senza mai toccarlo e resistere ai tuoi movimenti ingannatori, salire e scendere in un crescendo di piacere sempre più vicino, guardare come si apre, si gonfia ed emana il suo profumo.
Solo a questo punto decido di smettere e di salire più in su, massaggiare profondamente l'ombelico, lo sterno e poi la linea sotto i seni.
I tuoi capezzoli mi guardano sfrontati, soffio sopra per vedere come si comportano le tue areole, mi inumidisco le dita con la saliva e sfioro le piccole rugosità di quest'ultime in un piccolo giro concentrico intorno al capezzolo, sempre più vicino, sfiorandolo ma senza mai pigliarlo tra le dita, mi chino e lascio cadere un po' di saliva prima di soffiarci sopra.
Continuo a soffiare sulla pelle fino a raggiungere la fossetta del collo e li decido di appoggiare la punta della lingua salendo fino alle tue labbra socchiuse, vorrei baciarti ma preferisco trattenermi e giocare ancora un po', sento le tue mani abbracciarmi e stringermi a te, i tuoi capezzoli contro i miei, e la mia lingua incomincia a giocare con le tue labbra come prima avevano fatto le mie dita con altra labbra. Girano intorno ma senza entrare, le disegnano e si soffermano sugli angoli e solo li per un attimo entrano, il tuo respiro con il mio, il nostri corpi si muovono all'unisono, le tue unghie nella mia schiena mentre ti sento poco a poco sussultare..


Daisy

..le mie sensazioni volteggiano come un'onda, vanno dal basso in un crescendo, sempre più in alto in alto... e quando sembrano raggiungere l'apice tornano in giù come una dolce altalena, il cui dondolio però mi porta di volta in volta sempre più in alto e velocemente sempre più in basso.
Non posso non emettere quei sospiri, a volte forti (chissà che pensano i vicini.. io.. con quella immagine così.. di ragazza "perbene", gentile.. anche un po' dall'apparenza pudica).
Le mie dita si aggrappano forte alla sua pelle, nei momenti più intensi, forse gli faccio anche un po' male, la mia schiena si inarca dai brividi... Non posso fare a meno che supplicarlo di continuare.
L'odore dei gelsomini è penetrante e si mescola agli umori dei nostri corpi.
Sento la sua eccitazione sul mio corpo, la sua parte più intima è diventata enorme e pulsa... gliela sfioro di tanto in tanto con le mie dita, col dorso della mia mano piano, pianissimo e lo sento pulsare assieme al suo fiato.
Un raggio di sole mi colpisce improvvisamente il viso, caldo e arancione come il tramonto che si sta consumando lì fuori, mi ridesta dall'estasi.
Mi sposto. Adesso voglio averlo io in mio dolce potere, la mia risata argentina risuona nella stanza mentre mi tuffo sopra di lui baciandogli il collo del piede, lentamente, solo con le labbra, mostrandogli nel contempo le mie rotondità posteriori.
Gli carezzo il collo del piede con il dorso delle mie dita e sento le sue membra sciogliersi. Non vedo il suo viso ma sento che ha già gli occhi chiusi e lo sto trasportando nel mondo dei sogni, in un giardino profumato e incantato, fuori da ogni tempo e realtà.
Ammiro le sue dita e le bacio una ad una, ne succhio una e poi l'altra, come il più gustoso dei miei dolci, assaporando il più eccitante dei piaceri..
Fuori dalla veranda, in lontananza, le rondini che gorgheggiano fortissimo, fortissime come le nostre sensazioni.
Inizio la lenta risalita, su e giù con le mie labbra sole e poi la lingua all'incavo delle caviglie, dura e piccola, decisa mentre le mie carezze precedono il punto successivo.
Ammiro estasiata il suo viso nella penombra, rilassato per il piacere.. che comincia però a contrarsi man mano che risalgo sempre di più, di più... ancora..
I suoi muscoli cominciano a contrarsi e anche io sento i miei umori scendere sulle sue gambe.
Gli bacio lentamente l'incavo dell'inguine tra le gambe, prima a destra poi a sinistra. E poi lentamente faccio scivolare le mie dita lì sotto.. delicatamente.
Ti supplico continua così.. mi sussurra.. il suo membro è di una rosa mai visto e grandissimo, durissimo, mi chiama. Lo sfioro con il mio seno, ma non con la mia bocca anche se ci arrivo vicinissima.. è la sua dolce tortura. Vorrebbe arrivare al culmine.. ma lentamente volo sul suo viso e comincio a baciare il suo orecchio pianissimo..
E l'altalena del piacere ricomincia..


Onami

Il gioco mi piace e so che sta volgendo seppur lentamente al termine. E' da quasi un ora che ci sollecitiamo a vicenda, ti giro sotto di me e baciandoti appassionatamente incomincio a strusciarmi piano piano su di te, il mio sesso eretto schiacciato tra la pelle della mia pancia e la tua, quando scendo con tutto il corpo lo senti arrivare al limite del tuo sesso e sento le tue gambe lentamente aprirsi per lasciarmi spazio per entrare, ma non ancora...
Mi inginocchio tra le tue gambe, metto le mani sotto le ginocchia e le piego un pò, prima di accucciarmi e incominciare a giocare con la lingua sul tuo sesso, gonfio di piacere, mi piace passarci sopra la lingua... è morbido e bagnato, sembra un fiore stupendo, salgo e scendo, mi fermo li sotto sulla pelle che divide il sesso dal tuo buchino più intimo li dietro... la pelle è sensibile e senti la mia lingua girare intorno al tuo segreto lentamente, sempre più vicino, quasi spingendo per entrare dentro e poi invece.. mentre la mia lingua torna al tuo sesso senti il lento massaggio li dietro del mio dito bagnato di saliva.
Giocare con il tuo sesso è come assaggiare il frutto più prelibato, giro con la lingua, solletico il punto di maggior piacere. Lo succhio, lo mordicchio, lo bacio e quando le tue gambe oramai bagnate mi reclamano mi metto in ginocchio e appoggio il mio sesso sul tuo; questo è il momento che preferiamo, mi piace passarci sopra senza dover entrare, strusciarlo sopra, spingere un filo giusto per sentire la sensazione di essere accolto e poi scappare....
Giusto un attimo, un attimo in cui vedo il tuo bacino muoversi verso di me e allora entro poco e lentamente fino a farti sentire il mio glande dentro di te, fermarmi, guardarti, sentirti stringere i muscoli e poi uscire di nuovo... un gioco estenuante senza fine centimetro dopo centimetro... piccoli passi di piacere assoluto, ogni millimetro è sempre più sensibile e la mente aspetta quando finalmente i nostri corpi saranno perfettamente uniti e venire insieme sarà fantastico


Daisy

In quei momenti, quando lui continua a salire, alzando il tiro della sua dolce tortura con la sua lingua e col suo sesso, adoro sentirmi in suo potere.
Lo sento come le onde del mare sul bagnasciuga, che si avvicinano e si ritraggono, lentamente, finchè non arriva quell'onda più forte... che ti travolge e ti bagna tutta.
Avverto una cascata che scende fuori dal mio sesso.. la cascata del mio miele, quando lui si ritrae io lo inseguo con il mio bacino, quasi per prenderlo, lo voglio da morire e gli mormoro sospirando: "ti prego.. lo voglio tanto.. adesso".
Ma lui sa cosa voglio DAVVERO: il piacere della dolce e violenta altalena. Sentirlo entrare così forte dentro di me mi provoca un sussulto di piacere che mi giunge dal ventre fino nel cervello.
Stringo forte i miei muscoli ..e leggo nei suoi occhi, che ho proprio vicinissimi ai miei, e su quella vena leggera gonfia sulla fronte la punta del suo piacere. Gli sorrido con gli occhi.
Ogni tanto lo lascio scappare, stringo il suo sesso tra le mie mani e sfioro con la sua punta bagnata i miei capezzoli: nulla di più eccitante... il suo sesso è bellissimo in quei momenti, forte e dolce nel contempo, e non posso fare a meno di farci un'escursione con la punta della mia lingua, proprio lì sopra dove so che gli piace tanto.
Non so come, siamo finiti sul parquet, sento il legno sulle mie spalle, il suo grande corpo sopra di me, con i suoi odori fortissimi, e la sua lingua che mi lecca la punta dei capezzoli, che ormai sembrano scure torrette che si ergono fiere da due collinette.
Il suo leccarli amplifica il piacere del suo sesso dentro me, le sue pressioni proprio sulla parte davanti del mio clitoride mi trasportano su vette sconosciute di piacere. E' senza dubbio, quella, una delle "nostre migliori"... complice l'estate o semplicemente la nostra particolare sintonia, quel tardo pomeriggio.
Non ricordo quanto è durata, ricordo solo un grande brivido dietro la schiena all'improvviso, che mi percorreva dalle natiche fino ad arrivare al collo e al cervello.. ho urlato e quasi nello stesso istante ho sentito anche lui che gemeva, a lungo... e poi... il suo calore dentro di me.
Le stelle ci guardavano dalla finestra...

Onami e Daisy

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