Stella si accoccolò davanti al camino con le gambe incrociate cercando un po' di sollievo al freddo pungente di quell'inverno interminabile. Il bagliore del fuoco risplendé negli occhi castani e sulla sua chioma lucente rendendone ancora più accesi i riflessi rosso rame.
Stese le mani intirizzite verso i ciocchi di legno ardenti e il calore da loro emanati le procurò un beneficio quasi immediato. Si sfilò le scarpe e prese a massaggiarsi i piedi un po' rattrappiti e poi si distese in tutto relax sui cuscini disseminati sul pavimento.
"Che meraviglia" pensò fra sé e sé.
Un rumore di passi la risvegliò da quel piacevole torpore e accanto a lei prese posto un uomo bruno dai tratti lievemente orientaleggianti. Paolo, il suo amante.
"Che te ne pare? Ti piace questo luogo sperduto tra i monti?" le chiese lui.
"Adoro questo paesaggio incantato, il suo silenzio irreale. C'è qualcosa di magico là fuori. E stare a scaldarsi davanti a questo focolare mi riempie di pace e serenità. Credo che se ci dovessi abituare non me ne andrei mai via. Sarà il nostro rifugio amore?"
"Se tu lo vorrai si, sempre. Ogni tuo desiderio è un mio desiderio" rispose lui.
Stella ripose i suoi dolcissimi occhi in quelli così esotici di lui esprimendogli tutta la sua riconoscenza e prese a strofinargli la guancia leggermente ruvida di barba col dorso della mano. Lui chiuse gli occhi godendosi quella carezza e poi le prese la mano per depositarci un bacio.
"Disturbo?" esclamò una terza voce.
Paolo sollevò lo sguardo e sorrise all'indirizzo di Carla, la seconda presenza femminile nella baita.
"Che dici tesoro... siediti qui accanto a me." rispose Stella.
Carla le si inginocchiò accanto e si sciolse la crocchia di capelli corvini socchiudendo gli occhi. Tese anch'ella le mani godendosi il tepore del camino e la compagnia dei suoi amici.
"Scommetto che anche a te non dispiace stare qui vero?" le chiese Stella.
"Sono felice di stare con voi. Questo mi basta" rispose Carla.
La giovane donna dai capelli rossi cercò la mano di Paolo e se la portò al petto all'altezza del cuore.
Lui non poté fare a meno di ammirare quella figura di donna, il contorno di quelle tenere labbra così invitanti, il dolce declivio dei suoi seni, le piccole e candide mani, le lune perlacee delle unghie, le curve morbide dei fianchi.
Gli sprazzi di luce infuocata provenienti dal camino illuminavano quel corpo armonioso che mai le era sembrato così bello come in quel momento.
Poi lo sguardo si rivolse a Carla che si era rannicchiata accanto alla sua donna. Quel suo fascino così fiero e selvaggio, quell'aria così maliziosamente femminile l'avevano conquistato fin dal primo momento in cui l'aveva vista. Che fortuna che le era capitata! E ora se la godeva tutta!
Stella ruppe quel silenzio irreale: "Tesoro... sei pensieroso.."
"Pensieri sublimi Stellina mia, ti assicuro" le rispose.
Cominciò a giocherellare con i bottoncini della camicetta e prese a sfilarli lentamente dalle asole scoprendo al di sotto un reggiseno rosso fiammante che comprimeva un seno sodo e fiorente dalla carnagione opalescente. Che spettacolo seducente!
Con le sue mani grandi e forti percorse quelle curve mozzafiato e le ricoprì di piccoli baci risalendo fino alla bocca che si dischiuse al contatto della sua lingua.
Si scambiarono un bacio intenso e profondo che li lasciò quasi storditi. La loro amica fidata rannicchiata accanto a loro percepì il calore del corpo di Stella e i battiti accelerati del suo cuore, allungò la mano sul suo seno sinistro e le diede una lieve carezza. Stella si girò a cercare il suo volto e ancora imbevuta del sapore di Paolo schioccò un bacio sulle sue labbra carnose e sensuali. Le lingue si incrociarono e presero a giocare maliziosamente fra di loro sotto lo sguardo di un Paolo sempre più eccitato.
Non seppe resistere a quella visione e con impeto tuffò il volto fra i visi delle due femmine unendo la sua lingua alle loro, in quel gioco così erotico ed intrigante. Presero a spogliarsi l'uno con altro ridendo divertiti ma in preda anche ad una grande eccitazione.
Completamente nudi si unirono in un intricato e intimo abbraccio strusciandosi l'uno contro l'altra.
Paolo fu quindi fatto stendere sul tappeto e rilassatosi completamente lasciò fare alle due ninfe che si divisero il suo corpo ricoprendolo di baci e carezze. Arrivarono all'altezza del membro e se lo divisero equamente.
Che sensazione paradisiaca gli offrivano quelle due lingue!
Le sentì strusciare sui testicoli gonfi, lungo l'asta, sulla cappella completamente scoperta e leggermente bagnata. A turno cominciarono a succhiarglielo così che non riuscì più a distinguere le rispettive proprietarie di quelle due bocche fameliche ed esperte. Non si aspettava che anche Carla ci sapesse fare così bene... ne rimase vivamente sorpreso.
Ora era il momento di ricambiare. Allontanò i loro visi dal suo turgido sesso e si distese fra di loro.
A turno cominciò a baciarle e accarezzarle anche se la sua attenzione era rivolta in particolare a Stella, la sua dolcissima amante. Amore e passione per lei, desiderio e curiosità per l'altra.
Con una mano cominciò ad esplorare il fiore umido e caldo della sua amata e con l'altra mano si dedicò alla passerina bagnata dell'altra bellissima femmina. Infilò delicatamente le dita in entrambe le fessure sfregando le pareti, facendo così fuoriuscire dei caldi fiotti di nettare che si affrettò a leccare. Raccolse col dito indice un po' del miele di Stella e lo porse a Carla che lo assaggiò avida.
Quindi decise di affondare bocca e lingua in quelle caverne umide, frugandole con dovizia l'una dopo l'altra. Era la prima volta che assaggiava Carla. Stella non gli aveva mentito sul fatto che avesse un sapore delizioso... chissà come sarebbe stato affondargli dentro con il membro.
Chissà, forse un giorno l'avrebbe scoperto.. mai dare niente per scontato.
Stella gemette e mormorò fra sé e sé parole incomprensibili. Alla richiesta di Paolo su cosa desiderasse rispose con un "Ti voglio amore mio. Ti voglio dentro di me".
L'uomo allora si sollevò dal suo doppio pasto e aiutò la sua femmina preferita a mettersi a carponi. Carla rimase distesa con le cosce spalancate appena sotto Stella che chinò il viso sul suo pube depilato continuando l'opera appena interrotta di Paolo che in ginocchio dietro di lei afferrò i glutei a piene mani stringendoglieli con forza. Separò quindi le natiche e con la sua lingua scorse sul roseo buchino del deretano e sull'umido fiore. Poi preso il membro tra le mani cominciò a farlo scorrere esternamente solleticando la clitoride e le labbra vaginali. Allargò queste ultime con le dita e si spinse dentro con il membro ormai turgidissimo. La giovane donna gemette al contatto e avvolse immediatamente con le pareti il sesso del suo uomo che mugolò soddisfatto. Paolo ritrasse quindi all'indietro il bacino facendo fuoriuscire il membro e poi affondò nuovamente nelle carni di Stella con una spinta più forte. Lei avvertì il pelo pelvico di lui sfiorargli le intimità e questo aumentò la sua eccitazione.
Così come aumentava l'eccitazione di Carla che sottostava piacevolmente alle frustate della lingua della panterina fulva, bagnandosi di umori e saliva.
Paolo cominciò ad aumentare il ritmo della penetrazione e tenendosi ai fianchi di Stella sbatté su di lei quasi con violenza facendola sospirare per il godimento.
"Si amore continua così ti prego. Si mi piace.. lo voglio" esclamò la sua amante tra mille sospiri.
"Si mia dolce cagna.. godi... si dai godi. Godete tutte e due mie belle cagne in calore" rispose di suo Paolo.
Carla al suono di quelle parole esplose di piacere sulla bocca spalancata dell'amica raggiungendo un orgasmo devastante. Eiaculò tutto il suo liquido sulla lingua di Stella che lo inghiottì deliziata, strafelice di averle donato quel piacer così intenso.
"Piccola cagna... ti voglio.." sussurrò Paolo.
I suoi movimenti divennero sempre più frenetici e Stella ormai libera di lasciarsi andare lo accolse con tutta se stessa. Con piccolini gridolini lo incitò a farle male e lui estratto il membro dalla vagina la penetrò nell'orifizio anale. Con una mano massaggiò la clitoride gonfia ed eretta preda ormai degli spasmi del piacere e diede gli ultimi colpi in quello stretto passaggio raggiungendo con lei le vette più alte del piacere.
Si scostò e offrì gli schizzi di sperma alla bocca assettata di Carla che si contese quelle ultime gocce con Stella. Poi le baciò entrambe sulla bocca, colmo di riconoscenza per quella notte favolosa che gli avevano donato.
Esausto si adagiò sul pavimento facendo spazio tra le sue braccia alle due splendide ninfe che strinse a sé in un tenero abbraccio.
"Vorrei che la fiamma del nostro desiderio non si spegnesse mai".
Dedicato a Ste.
Pepper