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Racconto n° 742
Autore: Enchantra Altri racconti di Enchantra
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Il tocco
Finalmente era arrivata l'ora di uscire dall'ufficio.
Come sempre, quella festività caduta nel bel mezzo della settimana l'aveva rigenerata spezzando il ritmo frenetico del suo lavoro alla redazione del giornale locale e Rosanna, finalmente libera da ogni impegno, stava per aprire la portiera della sua auto quando si accorse che il solito vuoto sul muro, in quel momento era coperto da una massa nera, massiccia, alta più o meno quattro metri.
Perplessa più che curiosa, con ancora le chiavi in mano, si avvicinò a questa "cosa" (non avrebbe saputo definirla in quel momento) rendendosi conto, man mano che vi si avvicinava, che questa assumeva contorni più precisi.
Era una costruzione in tubi Innocenti, di quelli utilizzati per tirar su palchi provvisori durante i concerti di piazza: tubi neri, accavallati e intrecciati ad arte.
Partendo dal basso e risalendone tutta la facciata, Rosanna si accorse che era una costruzione a forma di "A", con le due ampie zampe ai lati e un cunicolo al centro.
Non seppe cosa la spinse a farlo, ma iniziò a intrufolarsi nel cunicolo, come quei bambini quando si infilano, pericolosamente, sotto i sacchi del cemento accatastati in strada per i soliti lavori di manutenzione pubblica.
Man mano che procedeva, si stupiva del disegno architettonico, anche se molto semplice, di questa costruzione.
Senza accorgersene appoggiò le spalle contro la parete, alzando lo sguardo sopra la sua testa e il freddo dei tubi le invase la schiena ... facendola rabbrividire... facendole volare la mente al di fuori del tempo ...
Istintivamente allargò le braccia, chiuse gli occhi mentre divaricava le gambe per lasciarsi accogliere completamente da quella sensazione di freddo ma il calore, allo stesso tempo e con la stessa intensità, inizio a pervaderle il corpo ...
Vide sé stessa stagliata contro i tubi aggrovigliati, con indosso una sottoveste che le lasciava le spalle nude, i polsi e le caviglie erano legati, ognuno a un tubo diverso, a farle assumere la posizione crociata... e Rosanna non poteva muoversi, restando così in una atteggiamento di estrema sottomissione. Le gambe divaricate e tenute ferme alle caviglie da quelle stringhe nere... si sentiva imbrigliata come un animale e ne traeva piacere, il piacere della sottomissione...
Chinò il capo, gli occhi ancora chiusi e qualcosa iniziò a sfiorarle i polsi, qualcosa di morbido, di indefinito che le dava il piacere del tatto vellutato... qualcosa che dai polsi scendeva lungo le braccia nude...
La testa iniziò a muoversi dondolando, imprimendo il ritmo alla discesa lungo il suo corpo di quel tocco così lieve... quel tocco che adesso le accarezzava il collo... e indugiava sulle spalle nude ... raccogliendone l'essenza profumata e le piccole gocce di sudore che le imperlavano la pelle.
Sentì il tocco scendere lungo la stoffa setosa fino a giungere alle ginocchia, risalire le cosce e soffermarsi al loro interno... passando per brevi ma intensi attimi sul suo sesso, avvolgendola nell'ondata di quel piacere assurdo, pieno, dandole la sensazione di galleggiare sdraiata, dentro l'acqua, fluttuante... la mente stessa era in balìa delle sue sensazioni fisiche... senza limiti di tempo, spazio ...
Avrebbe voluto liberarsi le mani, ma si accorse di non volerlo così tanto... quell'incomprensibile desiderio di sottomettersi era prepotente ma dolce insieme, così istintivo come quello di un animale che accetta la giusta punizione perché sa che non farà poi così male... la brama, la fame, l'ardore, il desiderio soverchiante del possesso oltre la sua volontà, ma connivente, accondiscendente, tacitamente consenziente... sentiva tutto questo, insieme al crescere prepotente dell'orgasmo che l'avrebbe inondata di lì a poco ...
Immaginava e sentiva quel tocco, le mani di "lui", di "lei", non sapeva, non voleva sapere... l'unico sentimento era il suo godimento, il piacere intenso, la sua voluttà che venivano sfamati, nutriti dalla sua stessa mente, dal suo desiderio di essere inondata... inondata e amata, senza alcun rifiuto...
L'orgasmo iniziò lento... salì dalle caviglie su per le gambe fino ad arrivarle al sesso, completamente impregnato del suo umore, facendole inarcare la schiena, il capo rigettato all'indietro, le mani serrate a pugno... la gola emise un lamento lungo, animalesco, liberatorio...
Aprì gli occhi e, ancora stordita, cercò di guadagnare la realtà. Benché ancora confusa si rese conto di essere ancora nella posizione a "croce"... si affrettò a ricomporre il corpo, asciugando la fronte con il palmo della mano...
Mentre usciva dal cunicolo vide il roseto lì accanto e il profumo delle rose la riportò indietro in quell'esperienza straordinaria che aveva appena vissuto...
Un ultimo sguardo a quella costruzione complice mentre si affrettava alla macchina, si accorse che un collega la stava aspettando appoggiato alla sua auto, lo sguardo ammiccante...
Rosanna capì subito che il collega era stato partecipe di quella strana fantasia che l'aveva invasa improvvisamente...
Aveva visto tutto...

Enchantra

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