Il dott. Alfonsi camminava sicuro, difeso dal suo camice bianco impeccabile, lungo il corridoio dall'Istituto. Era uno dei piani sotterranei illuminati solo da luci al neon poco funzionanti. Erano i reparti dell'Istituto meno curati: lì nessuno di importante sarebbe mai venuto a fargli visita, a controllare gli standard di igiene e sicurezza o a depositare targhe di merito. Lì c'era solo un forte puzzo di lisoformio, candeggina e disinfettante per celare l'odore del sangue marcito sulle tavole di legno.
Aveva passato la sua tessera identificativa nel lettore ed era entrato nel Salone di Catalogazione. Qui per ogni categoria di essere umano c'era un esemplare. Lui si occupava delle "femmine".
C'erano esemplari di "femmine" dai capelli rossi, dalle gambe lunghe, dai seni piccoli, dalla peluria eccessiva, dal collo corto. Il compito del dottor Alfonsi era la catalogazione. Catalogava tutte quelle "femmine", una per una, analizzandole attentamente.
Erano chiuse in scatole chiuse, siglate e numerate. Senza luce, gli occhi e i muscoli atrofizzati per l'inutilizzo prolungato.
Ovviamente tutte provavano uno strano sentimento d'amore per il dottor Alfonsi ,che le liberava periodicamente dalle loro prigioni e le faceva amare per qualche minuto dai propri assistenti.
Iniziò l'esame settimanale con l'esemplare XYZ: una "femmina" mediterranea dai fianchi larghi. L'assistente 8830, dopo averla narcotizzata con del calmante, la legò al tavolo di legno e la penetrò con calma. Finse come sempre di amarla per renderla mansueta tramite il ricordo di storie vere o con l'utilizzo di finte memorie. XYZ subiva la stessa procedura ogni due settimane. Aveva partorito tre volte. Gli esemplari XYZ1, XYZ2, XYZ3 erano andati ad ingrassare le file dell'esercito governativo.
Il dott. Alfonsi stese il proprio rapporto:
<< L'esemplare presenta una mucosa vaginale viscosa al tatto. La dilatazione è rimasta sotto ai livelli necessari per il progetto FGL. L'alimentazione permarrà normocalorica. >>
Toccò a NTA, "femmina" dai tratti orientali con carnagione color caffè:
<< L'assistente numero 8278 esegue una prova di dilatazione vaginale utilizzando dapprima uno speculum e quindi un divaricatore. Il soggetto NTA è posto a morte per mancata compatibilità con gli obiettivi dell'Istituto. >>
NTA fu uccisa qualche ora dopo con l'aiuto di benzene e combustione.
Fu il turno di GRST, donna dalla carnagione chiara e dalle spalle robuste. L'esemplare GRST era stato venduto all'Istituto per la spropositata somma di diciotto dollari occidentali il chilo, con un sovrapprezzo di tre dollari occ. per ogni analisi fuori routine. Si diceva che GRST fosse stata la prima donna di un bordello di Parigi prima dell'inizio delle rappresaglie. L'aspetto era molto materno, specie per la forma dei fianchi e l'abbondanza del seno.
Il dott. Alfonsi era stato disposto a pagare qualsiasi cifra per un esemplare come quello e aveva voluto testare personalmente le sue capacità sessuali e riproduttive. Ovviamente per lui non c'era una tavolaccia di legno, ma una stanza confortevole con letto, coperte e asciugamani nuovi e profumati.
GRST era molto intimidita e il suo stato di incoscienza le faceva apparire il dott. Alfonsi come un amante passato. Lui invece era lì a provarla.
Fece entrare due assistenti nel caso l'esemplare si fosse ribellato. Le infilò due dita in bocca e se le fece succhiare. Infilò le dita bagnate fra le natiche e la penetrò, pur sentendo la pelle dell'ano tirare e stringersi. Chiese un bavaglio per soffocare le grida. Iniziò ad allargare, fino ad arrivare a quattro dita. GRST si mise a piangere, il dolore era forte.
Le infilò uno strumento di misurazione della pressione nell'ano, mentre iniziava a stuprarla. GRST era innocua, ma il suo sguardo pietoso infastidiva il dott. Alfonsi. Le fece coprire il volto con le lenzuola, finché non ebbe finito. Allacciatosi il camice, lasciò che gli assistenti prendessero nota delle caratteristiche fisiche dell'esemplare e lo richiudessero nella sua scatola.
Il dott. Alfonsi quella sera tornò nelle sue abitudini di gentiluomo, uscì a cena con la dottoressa Romani. Una bella donna dagli occhi scuri. Anche lei un giorno, magari, sarebbe entrata in una scatola.
Il giorno dopo sarebbe tornato a catalogare, riporre, usare e richiudere nuovamente i suoi esemplari.
Coscetta di pollo