Racconti Erotici - RossoScarlatto Community
RossoScarlatto Community
.: :.
Racconto n° 2720
Autore: Alemar Altri racconti di Alemar
Aggiungi preferito Aggiungi come Racconto preferito
Contatto autore: Scrivi all'Autore
 
 
Lettori OnLine
 
Romanzi online
 
Manniquin
Brehat
Rebel
Friends
Orchid Club
Menage a trois
Remember
The best
Destiny
My Story
 
 
La sfida di Guen
Sei un investigatore tu?
Qualcosa del genere. Che vuoi?
Cerco una donna. Sai trovarla?
Dipende. Che ti ha rubato?
L'anima.
E' un diavolo, in realtà. Allora me la trovi?
Forse. Parlami di lei.
Si chiama Guen, so solo questo, e nel locale dove l'ho incontrata non
s'è più vista. Il padrone mi ha detto di lasciare perdere, roba pericolosa,
roba che scotta. Chi diventa curioso, finisce per sparire, così mi ha
detto.
Allora, sai trovarla o no?
Forse, vedremo... Parlami di quel locale.

Il rumore dei tacchi riecheggiava nel corridoio, passo lento, sicuro, inesorabile. La porta era senza targa, ma lei sapeva dove stava la sua preda... Un investigatore senza pubblicità? Meglio.
Aprì la porta senza bussare, si fermò sull'ingresso per osservare la tana. Lui era di spalle, seduto ad una scrivania piena di cartacce, posaceneri colmi e puzzolenti, e una bottiglia di bourbon vuota.
Dunque sei tu l'investigatore?
Lui si voltò, sostenendo il suo sguardo, l'occhio cerchiato come una bella sbronza passata da poco.
- Così si dice. Lei chi è?
- Io sono una che vuol sapere perché un tizio ti paga per trovarmi.
- Mi lasci capire. Chi paga chi per trovare chi?
- Senti bell'uomo, non prendermi in giro. L'ho seguito, come investigatore sono meglio di te. Si è infilato qui, e in giro si dice che sei un investigatore privato. Quanto ti ha dato per trovarmi?
- Si riferisce allora al tizio che cerca una, vista in un bar? Non abbiamo ancora concordato, lo vedo domani. Non sapendo quanto sarebbe stato difficile trovarla, non siamo scesi nei particolari; ma non sembra molto complicato, visto che lei ora, si trova qui.
- Non so quanto ti paghi lui, ma io posso offrirti di più, molto di più. Basta che me lo levi dai piedi.
Nel dirlo si era avvicinata a sistemargli la cravatta, portando il viso maledettamente
vicino al suo, così vicino da potergli sentire il profumo di caffè nell'alito. Lei gli lasciò un odore particolare nelle narici, quasi un'essenza, sapeva di buono ed era invitante, maledettamente invitante. Le labbra schiuse e carnose promettevano ricordi che sarebbero rimasti archiviati in un sorriso eloquente.
Gironzolò attorno alla sua bocca per qualche secondo, finendo di sistemargli anche la camicia.
- Ciao bell'uomo, vado a prendere un caffè, la tua bocca mi ha fatto venire voglia. Pensa alla mia proposta. Mi faccio viva io.
Lui non aveva battuto ciglio, sostenendo egregiamente il peso della situazione.
Quando la porta si richiuse restituendogli la solitudine della stanza, respirò profondamente l'odore che aveva ancora nel naso. Pensava di conoscerlo, ma non ricordava cosa fosse. Bel tipino. Valeva la scommessa...

Alemar

Biblioteca
 
Community
Redazione RS
Biblioteca

Biblioteca

 
.: RossoScarlatto Community :.