E' una fame sottile, che avanza inesorabile; mi morde da molti giorni e ruba colore agli occhi restituendo, al loro posto, squarci di desiderio.
Accarezzandomi il collo ti vedo, e raccolgo i gesti che ora diventano tuoi. La tua mano sulla mia pelle, vicino alla nuca, dove immagino che ti avvicini piano, per sussurrare parole capaci di accendermi e scaldarmi. Partendo da dentro, non come un solitario ed effimero piacere, ma come un suono flebile di cui raccolgo solo note sparse e poco definite. Abbastanza calde da farmi rabbrividire.
Ho voglia di baciarti, di arrivare vicina vicina alle tue labbra, percorrerne i contorni ed impararli a memoria. Seguire l'alfabeto dei tuoi sensi, raccogliere i brividi lungo il sentiero e sorriderti ad occhi chiusi. Non ho bisogno di guardarti per vederti. Sento ogni corda del tuo essere come se fosse la mia, e il desiderio di te cresce, e rimane appiccicato alla mia pelle, rendendomi nuda ai tuoi occhi.
Nessun filtro, solo la tua bocca. Vorrei avvicinarmi piano, respirare il tuo respiro, sentire l'intenzione del sussurro che schiude le tue labbra rendendole più sensuali.
E' un contatto così intimo il bacio, che quasi ne ho pudore. Ma non sarà il rossore della timidezza a fermare il mio passo: per giorni e per notti ti ho rincorso, a volte rallentando fino quasi a fermarmi, e ho costruito l'intenzione che ora mi tiene qui, incollata ad un desiderio che conosce solo un nome: il tuo.
Mi farò raggiungere per non scappare, per rimanere appoggiata al tuo corpo mentre ti racconterò di noi e di ciò che siamo.
Poi, forse, accorcerò quella breve distanza e ti bacerò piano, cominciando ad assaggiarti, sicura che il sapore sarà quello che ho immaginato nei miei momenti di solitudine.
E chiudendo gli occhi, percorrerò l'abisso nel quale mi perderò felice. Entrerò nella tua bocca dolcemente, e poco per volta assaporerò il tuo sapore, rubandoti il respiro.
In quel momento capirò di che colore hai vestito l'anima, quale abito ti ricopre, e poco per volta, sussurrandoti piacere morbido ed impalpabile, ti spoglierò piano della corazza che indossi, per la paura di cadere nei miei occhi.
Sarebbe un bacio sfiorato appena, un desiderio travestito. Perché, sotto quel semplice bacio, troveresti la voracità che morde e lascia il segno.
Ma non è ancora il momento, non è ancora arrivata quella sensazione sentinella, quella che dà il via alla rincorsa in salita verso quella montagna che sono e che sei.
Granitici sentieri vergini, lungo pendii all'ombra di alti fusti. Insieme percorreremo il sapore di un solo bacio, perché in un solo bacio ci racconteremo la vita persa a cercarci, senza mai trovarci pur essendo vicini...
Donami le tue labbra, e berrai la mia vita.
Alemar