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kristalia

59 Posts

Posted - 11 Feb 2010 :  10:33:04  Show Profile  Reply with Quote
In questi giorni si parla di maschere, di doppiezze, di mezze verità, verità.
Questo mi ha fatta ripensare ad un articolo che scrissi tempo fa per una Webzine.
Ne riporto un estratto:

«Cercare la verità, in ogni anfratto dell'anima, della mente, del corpo. Nella gestualità, nelle espressioni, nelle parole, nei toni, nelle sfumature, nei silenzi. E fuori di noi, in ogni angolo dove possa nascondersi, in posti impensabili, al di là di ogni prevedibilità, lontano dal sospetto, dalla rappresentazione.

Le maschere si annidano perfidamente e si ammatassano dentro il nostro cervello al punto da confonderci.
Cercare la verità comunque, a qualunque costo, anche il più doloroso, anche se ti piantano una coltellata al petto, anche a costo di morire, ma trovarla per vivere.

Quante volte indossiamo l'armatura per andare a fare una guerra che non sentiamo nostra (non dico nel lavoro, giacché dobbiamo pur procacciarci il denaro per i nostri bisogni) con parenti, conoscenti, mezzi amici, mezzi amori per sentirci più integrati, più apprezzati?

E quante volte ce la facciamo mettere dagli altri (l'armatura e la maschera), per rispondere meglio alle loro aspettative?
A volte l'ho fatto anche io, a volte.

E quante volte accettiamo di indossarla per comodità? Perché tutto sommato non ci sta così male addosso, magari ci rende persino più attraenti, interessanti e poi... il beneficio che procura, messo sul piatto della bilancia, è compatibile con le nostre aspettative: sentirsi amati, o, quanto meno, ottenere riconoscimento, affetto.

Ma sentirsi è una percezione: non è essere amati!

È comprensibile: l'armatura ci consente di fronteggiare il nemico, ci sta comoda, ci protegge, ci abbraccia persino, a volte.
È una scelta, una condizione: non voler approfondire, non esplorare oltre ciò che ci viene rappresentato, perché la verità farebbe un male boia.
Ma allora, rinunciando a questa ricerca o simulando di farla - però in modo blando, tanto da ottenere le risposte che speriamo - rinunciamo anche alla libertà. La libertà di scegliere conoscendo la verità.

È un percorso pericoloso, che richiede talento o forse solo la capacità di affrontare il dolore che può squarciare.

Quanto alla ricerca della verità, dico che andare oltre le cose, oltre le apparenze, è stato per me un processo fondamentale,
non ho temuto di soffrire, ho rischiato perché per ambire alla libertà, bisogna percorrere le strade della verità.
Solo nella verità, dura, cruda e crudele, si è davvero liberi di scegliere. E quando raggiungi questa reale facoltà, hai conquistato ciò che ti serve.
Certo è un viaggio che ti porta su strade impervie, piene di agguati, di tranelli, di trappole, ma con caparbia e fortuna, superati tutti gli ostacoli, tagli il traguardo di ogni tappa della vita.
Tappa dopo tappa, arriverò alla fine del mio cammino, sicuramente stanca, forse delusa, o magari più saggia, ma avrà avuto senso vivere, perbacco!

C'è chi afferma che "per verità non si intende il contrario della menzogna. Non si intende nemmeno la sincerità". Devo riflettere su questo assunto che mi lascia non poche perplessità.
Quello che condivido, è che per verità si intende ciò che è!"
(Non ricordo chi lo ha detto, ma il virgolettato è un atto dovuto poiché per correttezza non me ne arrogo la paternità).

Sono consapevole, tuttavia, che molte persone continuano a ignorare ciò che accade attorno a loro, preferendo accontentarsi - per il quieto vivere - di fermarsi alla superficie, a ciò che viene loro rappresentato, anche se in fondo in fondo, sanno che stanno vedendo/sentendo qualcosa che non corrisponde alla verità, ma è tanto comoda.
Io alle comodità ho rinunciato deliberatamente molto, molto tempo fa.
Fa male? Lo so, ma è il prezzo della libertà.

Tutti sappiamo che la libertà non è solo uno spazio libero, ma non è neanche solo partecipazione, con tutto il rispetto per il compianto Gaber. Intendo dire che in mancanza di verità, ogni scelta è condizionata. Siamo veramente liberi quando abbiamo tutti gli strumenti, che derivano dalla verità, che ci consentono di esercitare il nostro libero arbitrio.

Percorso travagliato, che richiede energia e disponibilità anche a soffrire, a perdere... perché la verità spazza tutto.
La verità, del resto, ha il grosso difetto di non farsi trovare facilmente, bisogna camminare tanto e la strada è in salita, non sarà lei a cercare e trovare noi.
Sta a noi... andarla a cercare».



Stretta è la soglia larga è la via, dite la vostra che ho detto la mia.

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Non chiedetemi se sono seducente: la risposta è no!
The dark side of the moon

Mayadesnuda

1475 Posts

Posted - 11 Feb 2010 :  10:40:24  Show Profile  Reply with Quote
Kris si mente al mondo perchè si mente a se stessi e si mente a se stessi perchè si ha paura di scoprire di essere diversi dall'immagine di perfezione che ci proiettiamo o che ci hanno insegnato a proiettarci. Se si sgombra il campo da retaggi morali inutili , da un'educazioen mediamente repressiva degli istinti e delle sfumature allora ci si guarda allo specchio e ci si riconosce . Luci e ombre , ci si accetta e a quel punto mentire al mondo è un'opzione semplicemente inconsiderabile...

La seduzione è la mia cifra esistenziale principale
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Lord

121 Posts

Posted - 11 Feb 2010 :  10:47:27  Show Profile  Reply with Quote




Quante volte indossiamo l'armatura per andare a fare una guerra che non sentiamo nostra (non dico nel lavoro, giacché dobbiamo pur procacciarci il denaro per i nostri bisogni) con parenti, conoscenti, mezzi amici, mezzi amori per sentirci più integrati, più apprezzati?

E quante volte ce la facciamo mettere dagli altri (l'armatura e la maschera), per rispondere meglio alle loro aspettative?
A volte l'ho fatto anche io, a volte.

E quante volte accettiamo di indossarla per comodità? Perché tutto sommato non ci sta così male addosso, magari ci rende persino più attraenti, interessanti e poi... il beneficio che procura, messo sul piatto della bilancia, è compatibile con le nostre aspettative: sentirsi amati, o, quanto meno, ottenere riconoscimento, affetto.


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Tante, forse troppe volte... fino ad abituarcisi e a sentirla propria come se fosse una seconda pelle e una volta tolta, anche solo per un momento, si fa fatica a indossarla nuovamente.


Love,Hate,Love
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